Magazine Diario personale

Metodologia della matricola G. Leopardi

Da Doppiogeffer @DoppioGeffer
Amica cara,amica mia,è proprio un tarlo una malattia....
<<Smettila, non ti ci mettere pure tu.>>E suvvia,t'ho parafrasato un poco del grande Lucio....Ordunque in siffatti ciuffoli ciufolari,cosa smuove la tua ghiandola incazzolina?<<Bocciata. Per l'ennesima volta.>>Ma se ormai puoi dar lezioni al CEPU anche a.....chi è il nuovo calciatore che paventa la sua voglia di un diploma/una laurea sebbene non sappia nemmeno da quale parallelogramma sia rappresentato il campo da gioco?<<Senti,non è giornata. M'ha bocciata per un segno meno in più invece che in meno che poi non ricordavo dovessi lasciare il più invece del meno che comunque m'ero resa conto,tornata a casa e facendo i conti, che avevo sbagliato qualcosa ma cavolo! Si capiva che quel meno era in più!>>Stai ancora parlando con me o hai inventato un nuovo codice segreto con cui comunicare con la tua Casio?<<E poi ti incazzi perchè ti dico che sei scema. Ho detto che ho messo un segno meno dove non dovevo metterlo.Chiaro?>>Quindi,per un insolito segno del destino,per un mero meno di troppo,t'ha bocciata?<<Sì. Dice che non ho metodo,dice. Ma che metodo e metodo,se non tollera nemmeno un piccolissimo errore di distrazione dovuto al caldo tremendo e alla cagarella da esame?>>Non credo che fosse al corrente della tua urgenza wc. Almeno,me lo auguro. Comunque,date tali attenuanti,direi che poteva benissimo non bocciarti. Un errore così minuscolo,alla fin fine,è consentito. E' un compito cazzolino,lo fai notare,fai la faccia da Brontolo facendo no no con la testolina e promuovi con la speranza che non accada più. Infondo mica hai sbagliato a pigiare pulsante e hai fatto partire una testata missilistica contro Arcore (magari!).<<Per lui è come se fosse. Lui che sembra il direttore megagalattico di Fantozzi.>>Ha anche l'inginocchiatoio nel suo studio?<<Credo l'abbia mandato a ritirare all'Ikea. Cioè,mi chiede METODO. Ma che metodo debbo avere? Non è personale il metodo?>>

Ci vuole metodo. Nello studio,nello sport,negli hobby,nella dieta,nella salute,nella vita. Anche nel fare la popò.E dove lo vendono questo metodo tanto richiesto? Ma,soprattutto,cosa si intende per metodo di studio?Io ancora non lo so. Voglio di',di studiare studio eh. Organizzo le mie giornate in maniera minuziosa,prendo appunti che vanno ad integrare slide che vanno ad integrare a loro volta il libro o i libri,faccio ricerche,mi documento,faccio gli eventuali esercizi e ripeto da sola,al fidanzato che non mastica la materia,a mio padre che la chimica non la tocca dai tempi in cui un caffè era 20 lire e pure al cane che sfrontatamente si mette a ronfare. Direi che è un metodo. O no?Ebbene,per alcuni uomini di scienza questo metodo così comune tra gli studenti (ipotizzo che lo adottino più o meno tutti) non è metodo.Ma anche se segui i loro consigli,ormai,non è metodo.<<Signorina,lei quanto studia?>><<Professore egregio ed emerito,faccio circa otto ore di studio al giorno.>><<Non bastano.>>Gioia,la giornata è fatta di 24 ore,dove almeno nove debbono esser spese per il sonno,2 per l'alimentazione e il resto le perdo tra studio,viaggi e lezioni. Non so,mi vuoi per caso dire di affittare la stanza dello Spirito e del Tempo per studiare? Guarda che magari esco sì intelligente,ma con due bicipiti così che ti stronco il parrucchino se ci trovo dentro Goku in fase allenamento.Ed è così,che si entra nel circolo vizioso della ricerca di un metodo perfetto,un metodo che ci aiuti nello studio e nel superamento esami.
C'è chi sceglie di utilizzare un registratore per passare le poche ore lontano dai libri sbobinando anche ciò che il prof sospira da ambo le uscite mentre c'è chi, invece, reputa questo metodo di studio totalmente sbagliato in quanto non si sfrutta l'attenzione e non si è veramente partecipi alla lezione. C'è chi si fionda su mappe concettuali piene di diagrammi e linee che intersecano più di una nuvoletta mentre chi,di contro,preferisce le parole chiavi scritte nel punto giusto ed in maniera molto spartana. C'è chi stampa le slide del prof e chi invece preferisce ricopiarsele a mano per "ripassarle inconsciamente",chi legge tutti i libri consigliati e chi si affida ai soli appunti,chi fa ricerche extra su Wikipedia e chi invece fa solo quello presente nel programma,chi sottolinea tutto con qualsiasi pennarello causandosi nausea e crisi epilettiche e chi solo le frasi più significative,chi suddivide lo studio in capitoli e chi invece fa prima l'argomento più difficile e poi via via quelli più semplici. O c'è chi studia in compagnia,chi studia da solo,chi studia con la musica classica di sottofondo perchè rilassa e chi non vuole sentire volare una mosca,chi non usa il computer e chi non ne può fare a meno,chi segue anche le lezioni meno importanti e chi no,chi segue pure le interrogazioni per capire quali domande vengono fatte e chi si presenta alla cieca,chi va ogni giorno dal professore a chiedere spiegazioni e chi ci va solo lo stretto indispensabile (o per niente),chi supera le dieci ore di studio dormendo solo due ore per notte e chi dorme dieci ore studiando solo in quattro ore.
Ognuno ha un suo metodo più o meno valido. Taluni ne seguono anche più di uno contemporaneamente o nell'arco della vita accademica.
Eppure,all'atto della bocciatura o di qualsiasi verifica possible ed inimmaginabile nella quale il concetto "dell'errare è umano" non è pervenuto come la temperatura di Potenza,è pur sempre un metodo errato. 

Perchè per il tuo acerrimo nemico,per colui che siede dietro la cattedra con sguardo annoiato dalle generazioni di studenti passategli davanti,non esisterà mai una qualche tipologia di studio degna di esser tale. Nè,ovviamente, degna della sua materia.Io stessa, per esempio,ho assistito alla seguente discussione tra il professore ed una collega appena bocciata.
Prof:<<Signorina,non va bene. Quindi risponda alla mia domanda in maniera sincera;su quali libri ha "studiato"?>> 

(accompagna il termine studiato con le "virgolette manuali")
<<Sui libri da lei consigliati.>>
P:<<Ah. Beh,e mi dica,ha preso appunti durante la lezione?>>
<<Sì,e li ho presi direttamente sul libro in modo da integrarli all'argomento spiegato...>>
P:<<Mmh. E mi dica,usa anche il registratore?>>
<<Sì,e appena tornata dalla lezione sbobino immediatamente in modo da riscrivere il tutto correttamente.>>
P:<<.....e ha studiato dalle mie slide?>>
<<Sì. Le ho anche stampate per averle sempre a portata di mano.>>
P:<<E ripete con le colleghe?>>
<<Solo con una per esser sicure entrambe di ripetere correttamente. Comunque,generalmente,studio da sola per non esser disturbata.>>
P:<<......e quante ore studia?>>
<<Dalle otto alle dieci ore.>>
P:<<Fa delle mappe concettuali?>>
<<Certo.>>
P:<<Capisco...allora mi dica un'ultima cosa: è iscritta a Facebook?>>
<<Sì,perchè?>>
P:<<Il sabato sera esce con il fidanzato o le amiche?>>
<<Sì. Ma perchè?>>
P:<<Ecco,lo vede??!?!! Lo vede che non ha metodo?!!?! Se vuole passare questo esame deve rinunciare a Facebook e sabato sera! E' così che si studia!>>

Insomma,qualsiasi cosa fai,in qualsiasi modo studierai,sempre sbaglierai. Non esiste il metodo perfetto nè un suo più prossimo parente.
Esiste solo la clausura,il cero votivo,una dose di leccaculaggine e chi più ne ha ne metta.
Ed è per questo che se l'emblema del pessimismo cosmico e delle turbe psichiche dovute ad un'assenza di vita sociale per i libri come fu lo stesso Leopardi ...se dunque Leopardi stesso fosse nato ai nostri giorni e avesse speso il tempo ripiegato a farsi venir la gobba ed i calli alle mani pensando a Silvia anche per un esame accademico....di certo avrebbe scritto qualcosa del genere (citando un post della meravigliosa pagina Fb "Lo Studente in crisi.").

"Sempre caro mi fu quest'ermo libro,
e questa dispensa che tanta parte
nei lunghissimi paragrafi l'inutile include.
Ma sedendo e rimirando interminati spazi
di là da quella,e sovrumani silenzi
e profondissima ansia,
io nel caffè mi fingo ove per poco
lo stomaco non mi bestemmia.
E come la sveglia odo sonare in queste albe,
questo infinito programma a questa voce vo' 
ripetendo: e mi sovvien l'angoscia,
le morte stagioni e l'ulcera
ed il fegato amaro.
Così in questa facoltà s'annega il pensier mio:
ed impreccar m'è facile più che studiare."

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