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Metodologie per il cammino della consapevolezza

Da Marta Saponaro
METODOLOGIE PER IL CAMMINO DELLA CONSAPEVOLEZZA
Quanti di voi hanno iniziato a sentire dentro di se una vocina che continuamente lo sprona a cambiare? Per me è stata tutta una casualità. Tempo fa, tanto tempo fa, avevo iniziato ad esprimere un sogno volevo riuscire un giorno a vivere l'esperienza del cammino di Santiago. Molto spesso in casa ne parlavo;  più ne discutevo più il mio desiderio aumentava. Ogni qual volta che la mia mente andava su questa fantasia mi immaginavo come poteva essere. Però, fatalità, non riuscivo a pensare i luoghi e, a dire il vero,  nemmeno mi interessavano. Ciò che ravviva la mia fantasia era lo stato d'animo che le persone, che intraprendevano tale esperienza, potessero provare. Così l'idea di Santiago prese la forma non di un viaggio  attraverso la campagna o sulle strade sterrate che si percorre in questo cammino, bensì nelle emozioni che potevano arricchire il cuore dei pellegrini.
L'estate appena trascorsa mi ha portato un giorno a vedere un video sulla fisica quantistica e sulla relazione con il pensiero.  In fisica quantistica si dice, a sommi capi, che ci sono più universi e che possono esserci infinite possibilità, che l'universo è vuoto al 99,99% e che la materia che viene percepita da tutti noi in realtà è vuoto. Ma allora cosa vediamo e cosa sentiamo? Noi sentiamo, vediamo e tocchiamo ciò che il nostro pensiero crea. In questo video si parlava del cervello quantico e della possibilità di togliere la programmazione ricevuta dall'educazione, dalla cultura e dai rapporti interpersonali decidendo di cambiare il proprio punto di vista ed il proprio modo di considerare la vita. E' un lungo lavoro di de-programmazione e riscostruzione del se. Per questo cambiamento interiore mi sono avvalsa di alcune tracce musicali di meditazione. Ho cercato in internet e così tra un sito e l'altro sono finita anche sulla nuova costruzione del DNA un messaggio che si collega alla Merkaba. Ho conosciuto in rete Donatella Coda Zambetta l'autrice del libro"il coraggio di ascoltarsi", mi ha invitata nel suo gruppo in facebook e ho letto il libro omonimo che consiglio tra l'altro vivamente. Quindi cammin facendo ho incontrato Giovanna Garbuio una ragazza autrice del libro "Ho'opnopono occidentale" e sono andata a Vicenza ad un suo seminario. Nel frattempo ho visto il film "il segreto" di Rhonda Byrne, a proposito se non lo avete visto guardatelo, contemporaneamente continuavo con la meditazione. In facebook poi sono entrata nel gruppo di H'oponopono di Savina Priami anche lei scrittrice del libro "la fatica di vivere nel groviglio". Ho letto tutti questi libri, ognuno parte da punti differenti toccando diverse problematiche, ad esempio in quest'ultimo Savina parla di un suo problema fisico che per lungo tempo le ha causato problemi e anziché decidere di vivere il resto della sua esistenza succube di questa malattia ha voluto capirla e usarla per compiere un viaggio di approfondimento su se stessa.  Tutti questi libri, corsi, video che ho seguito avevano un punto in comune ossia 
vivere la vita in armonia e felicità si può, anzi si deve, solo così il mondo che ti circonda diventa migliore
La ricerca della consapevolezza è un lungo percorso e ci sono tantissime metodologie. C'è chi si avvale di seminari ed incontri come quelli proposti da "Più che puoi", c'è un modo diverso di vedere le cose di Italo Pentimalli; ci sono quelli della Meditazione trascendentale, Mdt ;il sito di José "Ricchezza Vera",  tra tanti ho deciso che quello che più mi si addice, che sento più mio, che riesco a comprendere e percepire meglio è Ho'oponopono. Ognuno deve sentire ciò che è meglio per se. Sono tutti validi e tutti alla fine dicono che il mondo, tutta la realtà non è proprio come per lungo tempo abbiamo sentito, studiato, percepito e vissuto. La vita di ciascuno di noi non è una singola canzone, è una delle tante espressioni dell'Universo dove ogni singola esistenza è connessa ed unita alle altre, siamo Universo e l'Universo è in noi; la vita è perciò una immensa melodia prodotta da una grande orchestra. Poiché Universo, noi non siamo responsabili solo dei nostri pensieri e delle nostre azioni ma del mondo in cui viviamo. E' molto difficile da comprendere come discorso perché fino ad oggi siamo stati portati a ragionare in modo differente. Da sempre ci hanno detto che è giusto avere un determinato tipo di comportamento ad esempio non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, ama il prossimo tuo come te stesso, la mia libertà termina dove inizia la tua, però il presupposto era che essendoci il bene ed il male predeterminati noi a seconda delle nostre scelte potevamo portare avanti l'uno o l'altro. Oggi secondo questi nuovi pensieri e anche secondo la scienza quantistica sembra che non sia proprio così. Il bene ed il male, la gioia e la tristezza, la felicità e l'infelicità, la salute e la malattia, la ricchezza e la povertà si realizzano con le nostre scelte ed i nostri pensieri, quindi siamo ciascuno di noi  a creare il negativo od il positivo nella vita e nel mondo. Infatti se tutti quanti noi desideriamo e ricerchiamo solo ciò che è meglio costruiamo una società, una realtà, un'esistenza positiva. A questo punto si potrebbe anche obbiettare affermando che nessuno di noi  desideri essere ammalato o povero o infelice perciò questo discorso non è valido. Però se singolarmente noi tendiamo al positivo ma la maggioranza della società no, ovviamente, la realtà che si è creata comprende entrambi gli aspetti e se ci facciamo guidare  dal pensiero di coloro che hanno scelto di produrre il dolore, la sofferenza, la miseria e le affezioni e gli crediamo creeremo per noi questo tipo di realtà e vivremo in pratica proprio queste.
Dopo la seconda guerra mondiale e conseguentemente alle barbarie che alcuni individui che le persone avevano investito come loro guide morali e civili hanno perpetrato, il mondo intero sentì il bisogno di scrivere la carta dei diritti umani, 10 dicembre 1948. Nel preambolo si legge, cito testualmente, 
"Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della  famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento  della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;  Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno  portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell'umanità, e che  l'avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di  credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più  alta aspirazione dell'uomo;..."
Non sempre gli interessi delle singole persone possono coincidere con il bene comune e proprio per questo si  crea il rovescio della medaglia.
Fino ad oggi non siamo stati coscienti che se noi ci affidiamo ciecamente a coloro che noi abbiamo investito di autorità per determinate questioni pensando che facciano e scelgano il bene singolare e comunitario e contemporaneamente ci disinteressiamo completamente vivendo passivamente le scelte da loro effettuate, possiamo incorrere proprio in ciò che non volevamo. Poiché tutti siamo costruttori dell'universo e della realtà non possiamo far fare ad altri  e poi, quando le situazioni precipitano verso l'insostenibilità, incolpare costoro perché dobbiamo riconoscere che è anche per la nostra manchevolezza per il nostro stesso egoismo che ci troviamo in una realtà che alla maggioranza non piace.  Tutti dobbiamo prendere atto che siamo costruttori e protagonisti della vita e quindi è giunto il momento di riscoprire il proprio se, ridestare le verità che pian piano abbiamo fatto assopire per riattivarle e metterci all'opera. Se questo lavoro sarà compiuto da ciascuno di noi, allora, ognuno cambierà e poiché la società è formata da ogni singolo, l'insieme di unità consapevoli non darà altro che una società nuova, consapevole ed armoniosa.
I vari spunti di riflessione che in questa sezione andrò a presentare possono essere degli aiuti a tutti colore che decidono, spinti dal bisogno, di voler modificare se stessi. Ovviamente i risultati dipendono da quanto una persona si impegna nel cambiamento, da quanto decide di credere e fino a dove decide di arrivare. Altro punto ovvio è che con il tempo giungeranno i risultati e una volta raggiunti se si crede di aver la consapevolezza eterna e man mano ci si lascia andare si finirà con il ricascare nelle antiche credenze. Questo può accadere, secondo me, perché tutta la società per il momento non ha cambiato lo stile di pensiero e siccome noi ci comportiamo basandoci anche sul raffronto con gli altri, neuroni specchio, se smettiamo di seguire la nuova strada inesorabilmente ci ritroveremo, appunto perché rispecchiamo i nostri simili, a ripercorrere quel cammino che volevamo abbandonare.
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