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Mettete i sottotitoli a bossi

Creato il 31 luglio 2011 da Laperonza

 

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Quando non capisco mi preoccupo. Perché, vedete, mi picco di avere il bene dell’intelletto. Forse è solo una mia costruzione mentale ma mi piace pensare di essere intelligente. Così quando una cosa non la capisco mi agito, specie se non c’è nessuno a cui chiedere spiegazioni. Perché ci sta, tutto sommato, di non riuscire a capire ogni cosa. Ma non ci sta, porca miseria, di non capire uno che fa della comunicazione la base del suo essere e che non ci sia nessuno che ti faccia capire che cavolo vuole dire. E così suggerisco: mettete i sottotitoli quando parla Bossi. E non perché, poveretto, è stato vittima di malattia anche grave. I sottotitoli sono una necessità pregressa alla malattia. Io non ho mai capito quello che l’uomo del Po’ volesse dire. Meglio: non ho mai capito quello che gli frulla in testa. Sì, mi è chiaro, molto chiaro, che l’Umberto (extra)nazionale è abilissimo nell’interpretare i muggiti intestinali della base nordica sedicente celtica. Ma la sua visione politica è del tutto incomprensibile. E forse è proprio questa la sua fortuna: ermetico e in quanto tale soggetto a libera interpretazione. Così va bene Borghezio che farnetica di concetti di hitleriana memoria come va bene Maroni che, invece, propone soluzioni tutto sommato degne almeno di discussione. In mezzo a tutto questo ci sono le flatulenze mentali padane. Anch’esse sono soggette a libera interpretazione. Ma io che di flatulenze m’intendo poco, a mala pena riesco a capire le mie, chiedo a voce alta: METTETE I SOTTOTILI A BOSSI, anche quando non c’è la televisione.

Luca Craia


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