Metti un sabato pomeriggio debutto di dicembre. Un pomeriggio di uggia. Pioggia fina dopo mesi di immota siccità. Cielo di cemento che a guardarlo lascia sapore di calce in bocca. Aria irrespirabile di particolati e slogan di un natale precoce.
Metti una poltrona cerulea, in un angolo di una stanza muta e chiara. Pareti vaniglia e soffitto di monaci color carbolineum. Settore 851.
Biblioteca di Pordenone
Nascosta fra bastioni di libri che profumano di mastice me ne sto in un nido color nuvola dei disegni infantili, sulla circonferenza dell’altro mondo, con un taccuino a righe, coperta di libri.
Una decina. Ne devo scegliere due.
Insetto
Quasi per gioco hanno nome piedini
gli spilli lucidi come ciglia
d’argento spuntano ai lati del chip.
congelano l’insetto potenziale
nel passo fermo a mezz’aria del fossile,
morto all’apparenza, silicio inutile.
Vincenzo Della Mea
Trilobiti moderni, endecasillabi informatici. Le note son gustose quanto i versi. Lasciare qui, questo libro, mi costa.
- Vincenzo Della Mea, ricercatore universitario nel campo dell‘Informatica Medica e delle Tecnologie Web a Udine
- Casa Editrice LietoColle