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Mezouar all’attacco!

Creato il 24 novembre 2011 da Paolo

Mezouar all’attacco!Tre giorni dopo il meeting del partito della colomba a Meknés, le dichiarazioni del suo leader, Salaheddine Mezouar, attuale ministro delle Finanze del governo uscente, sono sulla bocca di tutti gli abitanti delle capitale delle olive. In effetti, il presidente del Rassemblement national des indépendants (RNI), che ha riunito oltre 6.000 simpatizzanti in un palazzetto dello sport situato nel centro di Meknés, è andato giù duro contro Abbas El Fassi, capo del governo in carica e segretario del Partito dell’Istiqlal, e contro Abdelelilah Benkirane, segretario del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (PJD). Il candidato del RNI nella circoscrizione di Meknés-Ismaïlia, dove sei seggi sono al potere attualmente, ha denigrato il suo capo del governo senza risparmiare nulla dichiarando che “Abbas El Fassi non ha mai aperto bocca, neppure per evocare i grandi problemi del paese”. E sapete perchè? Secondo Mezouar il primo ministro ha paura di perdere il suo posto e si preoccupa per alcune famiglie che in egual misura perderebbo il loro posto di potere, che occupano dal 1956! Poi la palla passa contro Benkirane, islamista del PJDdichiarando che “il PJD non è altro che politica folkloristica”.  Rincara la dose su Benkirane che secondo lui non è un premier e quindi significa che non c’è democrazia in seno al PJD e che lo Stato dovrebbe aiutarlo per farlo diventare premier. Ha proseguito il discorso interrogandosi sul programma di Benkirane che vorrebbe ricalcare per il suo paese il modello Turchia. Ironicamente Mezouar durante il suo comizio si è così espresso:” Ma caro signore Benkirane, la Turchia è uno Stato laico e noi, noi siamo uno Stato islamico! Volete che il Marocco diventi uno Stato laico? Anche noi?”.  Ovviamente una domanda che ha sapore di presa in giro in quanto il PJD è il primo partito islamista del paese. Le proposte del ministro delle Finanze Mezouar hanno rapidamente fatto il giro dei bar e delle terrazze di Meknés, città che è considerata come una delle più ferventi sostenitrici del PJD. Ovviamente sono arrivate le risposte alle dichiarazioni di Mezouar, alcune esageratamente forti, altre con aggettivi del tipo “ingiurioso”  e “fuori luogo”. Per un membro dell’ufficio esecutivo del PI, “Mezouar è un errore di casting del governo uscente”. Abbas El Fassi, sottolinea dal canto suo che “il bilancio del mio governo è molto positivo anche se  un ministro delle Finanze contesta le sue azioni; lo stesso ministro che si oppone al dialogo con le diverse centrali sindacali bloccando di fatto le ambizioni del governo”. E Hamid Chabat, segretario dell’UGTM,  conferma: “Cosa si puo’ sperare da qualcuno che ha di fatto preparato un putsch contro il suo  presidente, Mustapha Mansouri, con la benedizione e la grazia del PAM (Partito Autenticità e Modernità)”. Aggiungendo che Mezouar sta deragliando. Nella capitale ismaelita, secondo Chabat, Mezouar ha “sporcato una campagna elettorale violando tutte le regole etiche”.  Al di fuori, alla vigilia delle elezioni, i partiti della Koutia (USFP, PI, PPS) sono saliti sul crinale per denunciare “le manovre che vogliono creare una breccia del processo democratico mettendo in discussione la credibilità delle prossime elezioni legislative”. In un comunicato congiunto, le tre formazioni politiche hanno “messo in guardia le autorità locali contro queste depravazioni deunciando vigorosamente la messa in opera di un portafoglio ministeriale dai fini puramente elettorali”. Il tuonante Benkirane è andato ancora più lontano affermando che “le dichiarazioni di Mezouar sono dettate da Ilyass El Ammari e Fouad Ali El Himma”. Ad ogni buon conto, i meknassis si dichiarano irritati da queste querelle politiche. Quello che è importante per la città è che esca dalla letargia e che si sviluppi come le altre grandi città del paese, esprime uno studente in un intervista a L’Economiste. Un altro aggiunge: “La nostra regione è la più povera a livello nazionale. Attendiamo che l’élite politica porti investimenti, crei dei posti di lavoro e lotti contro la precarietà….senza troppi combattimenti tra galli”. Il messaggio è stato lanciato e molto chiaramente. Se Mezouar è dato come favorito in città, grazie anche all’immagine del defunto militante del RNI Alami Tazi, vero è che dovrà smacchiare tante tacche molto sporche.  Staremo a vedere, domani è il grande giorno e i giochi sono ancora in corso.

Credits: L’EconomisteYouness SAAD ALAMI

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