In Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda e in altri paesi europei è un giorno di mobilitazione contro le riforme di austerità e rigore. Per quanto riguarda l’Italia cortei e manifestazioni in oltre 100 città italiane. Vi sono stati scontri violenti con le forze dell’ordine a Roma, a Brescia, a Milano e a Torino. A Napoli sono stati occupati i binari della stazione centrale.
In Spagna e in Portogallo c’è stato uno sciopero “totale” della penisola iberica: soprattutto in Portogallo “tutto si è fermato” per l’intera giornata. Proteste anche in Germania, Francia, Belgio e Gran Bretagna. Insomma mezza Europa “in piazza” contro le manovre “lacrime e sangue”.
A Roma e a Milano soprattutto per quanto riguarda l’Italia si sono visti i tafferugli e le violenze già visti in Spagna e in Grecia. Un “film” che si ripropone dunque. Agitazioni e tumulti che durano da mesi e per alcunui paesi da più di un anno.
Gran parte dell’Europa “insorge” contro la “camicia di forza” imposta dai vari governi: gran parte dell’Europa lancia il suo “grido d’allarme” contro le politiche della finanza, delle banche, dei mercati e dei poteri forti.
Misure draconiane che stanno “riducendo” alla povertà “i più deboli”, misure “insopportabili” per tanti cittadini europei che dimostrano chiaramente la loro rabbia e la loro indignazione.
Scene di guerriglia urbana che sono un chiaro campanello d’allarme per tutti, scene di guerriglia urbana che “rappresentano” una situazione precaria e insostenibile a cui si deve porre rimedio al più presto.
I poteri forti mandano le forze dell’ordine a “contrastare” i manifestanti come se il problema fosse rappresentato da loro: il problema purtroppo non sono i manifestanti, essi sono solo i “sintomi” di una “malattia diffusa” per mezza Europa e provocata da misure “insensate e assurde” che portano solo ad aggravare la recessione economica già presente.