Giuliana Cella e Anna Pernice
Di natura vegetale ed alimentare non solo l'installazione d'ingresso alla boutique, ma anche la nuova collezione di Giuliana Cella, realizzata con i tex-fruit. Fior di loto, dattero dell'India e pesca cinese tra i materiali usati nei tex-fruit della stilista, in cui le etnie sbocciano e maturano in mischie di fiori e di frutta etno fruit sperimentate anche in base alla loro simbologia positiva ed alle proprietà benefiche. Richiami e riferimenti estetici anche al Sud America precolombiano. Con una ricerca durata più di un anno, l'originale creatrice, ha messo a punto nuove fibre quasi "commestibili" per "nutrire la moda" di multisensorialità, così come l'Expo "nutre il pianeta". Il dattero dell'india o tamarindo è antibatterico, antinfettivo e antiossidante, in mischia con il cotone kapok per la redingote. Il fior di loto è simbolo di purezza, afrodisiaco e rappresentativo dei chackra, s'intreccia al cotone naturale ed alla seta, diventando twill di loto nei pantaloni Capri. Avocado jacket, invece, è la prima giacca con la fibra della drupa guatemalteca protettiva dai raggi solari, ricca di betacarotene e rigenerativa per la pelle. Nella collezione non mancano i jeans realizzati con la fibra del pesco cinese, il frutto orientale dell'immortalità. Troviamo poi poncho e giacche "ponchate" doppiate in shantung di seta, boleri micro completamente ricamati con la pittografia peruviana dello zig zag e pantaloni da smoking in seta con bande in motivi peruviani.
"Dalla contemporaneità dei graffiti ecologici al passato remoto dei segni precolombiani: questa stagione ho cambiato rotta. - dichiara Giuliana Cella - Anzichè partire dall'antiquariato, ho cercato un nuovo punto di vista dal quale osservare le etnie: la frutta. Parafrasando lo slogan dell'Expo, "nutrire il pianeta", ho esplorato elementi che "nutrissero la moda" in tutti i sensi. Così sono nati i tex fruit al loto, alla pesca, all'avocado, al tamarindo ed al mangostano: materiali etno fruit, studiati anche in base alle loro proprietà terapeutiche. In corso d'opera ho scoperto gli eco graffiti a base di yogurt e muschio, coerenti con la "natura" della mia collezione e ideali per l'inaugurazione della mia nuova boutique di Milano. Da ultimo, mi sono resa conto che i graffiti sono anche l'espressione elle civiltà precolombiane. Così, è riaffiorata la mia attitudine all'etno chic. Ho mescolato i tex fruit con i segni degli Incas, le geometrie dei Chiapas, gli zig zag peruviani, simbolo di fecondità, e le vestigia dei geroglifici di Nazca".
Anche il catering è stato tutto a base naturale, in un contrappasso per analogia con la collezione a base di frutta, sono state servite tartine ai semi di lino, ceviche peruviano e torta in fior di loto come nella festa cinese della Luna.
Ornella Vanoni con Giuliana Cella
Ph. Stefano Facca