In sintesi: una cazzata dietro l’altra! E scusate il francesismo ma fino a quando ci saranno persone come lui che si permettono di dire certe cose, io mi sentirò autorizzata a parlare in questo modo!
Ma vorrei andare oltre questo episodio già di per sé vergognoso e, se possibile, ancora più indegno per il ruolo che riveste il suo protagonista per arrivare alla dichiarazione di Monsignor Galantini, segretario del Vescovo di La Spezia, che, commentando la falsa notizia che stamani era stata data dell’abbandono del sacerdozio del nostro pentito incompreso, ha parlato del gesto del parroco come di uno “svarione” e ha detto testualmente: “Per lasciare il ministero ci vuole ben altro, una motivazione più profonda“.
UNA MOTIVAZIONE PIU’ PROFONDA???????
Il tentativo fatto da un “ministro di dio” di incitare alla disuguaglianza tra i generi colpevolizzando le donne definite corresponsabili dei delitti perpetrati a loro danno possa, non è una motivazione abbastanza profonda????
Non rappresenta una motivazione sufficiente per decidere l’allontanamento dai fedeli del soggetto in questione, che ha platealmente e profondamente tradito il suo ruolo religioso e la sua funzione sociale????
La risposta a queste assurde domande è che, evidentemente, la chiesa condivide la posizione di don Piero Corsi che, con le sue parole, ha istigato e giustificato la violenza sulle donne, altrimenti lo avrebbe sanzionato e rimosso in quanto scheggia impazzita . Ed è altrettanto ovvio che la vera ragione di questa posizione della chiesa, nella brama di controllo delle coscienze, nella sessuofobia, misoginia, omofobia che contraddistinguono queste posizioni, è la paura delle donne, della loro indipendenza, della loro autonomia e autosufficienza. Non dimentichiamo che per oltre un millennio la chiesa non riconobbe mai che potessero avere un'anima. Non dimentichiamo che per centinaia di anni le donne furono processate, torturate ed uccise come streghe.
Non esiste altra ragione e non c’è molto da commentare perché è sufficientemente chiaro che questo è un paese dove si può diffamare, istigare alla violenza, all’odio razziale, si può assolvere un uomo che ammazza una donna per un paio di calzini piegati male in un cassetto e, nello stesso tempo, considerare assassina una donna che abortisce.
W l’Italia!