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Mi è entrato un hacker in macchina!

Creato il 16 maggio 2010 da Tanks @tanks

Mi è entrato un hacker in macchina! 

È un po' come sommare due più due: si sa che fa quattro.
Così non sorprende lo studio che le università di Washington e della California a San Diego presenteranno all' IEEE Symposium on Security and Privacy del prossimo mercoledì a Oakland: il computer dell'auto può essere "hackerato".
È un calcolatore, ha un programma che si può modificare, ad esempio durante la manutenzione del veicolo; quindi c'era da aspettarsi che qualcuno realizzasse una proof of concept, una dimostrazione, insomma che la cosa è possibile.
E se la modifica non fosse quella programmata dalla casa automobilistica, ma da un malintenzionato? Cosa potrebbe fare il programma così modificato?
Un piccolo campionario: bloccare le porte, azionare il riscaldamento al massimo, mostrare velocità casuali sul tachimetro; impedire l'azionamento dei freni oppure, al contrario, piantare una bella frenata imprevista. Non male, vero?
I ricercatori rassicurano, non è un rischio immediato. Loro ci sono riusciti, si, ma collegando un pc alla porta di manutenzione del computer di bordo, per poi pilotare il pc da remoto, via rete wireless. Un bel traffico per passare inosservato.
Ma avvertono: se si può fare, qualcuno proverà a farlo, è solo questione di tempo. E con le auto connesse direttamente a Internet, il rischio si moltiplicherà. Quindi è bene che le case automobilistiche si pongano il problema.
La soluzione non è complicatissima. Le tecniche di hardening ci sono, esiste la possibilità, cioè, di rendere possibili solo le modifiche volute dal fabbricante. Occorre applicarle ai computer di bordo, ed è meglio pensarci prima, piuttosto dopo che si sia sviluppato il filone degli hacker automobilistici.
Buon venerdì.
[Nell'immagine: The car, la macchina nera. Nella locandina del film del '77 sulla macchina assassina senza guidatore, si leggeva: è un fantasma, un demonio o il diavolo in persona? Forse era solo opera di un hacker della prima ora.]


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