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Mi hanno detto di Domenico Starnone ...

Creato il 30 agosto 2015 da Dida

Mi hanno detto di Domenico Starnone ...

Domenico Starnone, Lacci, Einaudi 


Mi hanno parlato di te come dell’ater ego di Elena Ferrante. L’uomo che ha messo la sua scrittura a servizio di un chiacchieratissimo fantasma. L'autore furbo, ma non troppo, che si crogiola nel chiacchiericcio di critica e lettori. Altri, invece, dicono che tu l’abbia sposata Elena Ferrante e che per sottolineare quel legame, sornione e silenzioso, limi il tuo stile su quello dell'illustre fantasma, in modo da alimentare chiacchiere, cuorisità e... vendite.Altri ancora mi hanno assicurato che quello intorno a te fosse il solito tanto rumore per nulla e che in fondo, dei tuoi libri e delle tue storie non ne sentissero proprio il bisogno. Quando ho iniziato a leggere il tuo romanzo i sentito dire, le chiacchiere,  i tanto già so che mi deluderà, me lo hanno detto tutti ronzavano nelle mia testa come tanti sensi di colpa, perché avevo investito in una storia che non mi avrebbe fatto innamorare... anzi. A spegnerli, però ci hai pensato tu. E' bastato un incipit. Una frase, poche parole e una storia che inizia con una protagonista che urla, scalcia, lotta.
Mi hanno detto di Domenico Starnone ...
La lettura del tuo romanzo, a dispetto della mia età, di quella che è la mia vita attuale e delle mie prospettive, si è rivelata molto personale.A dispetto delle chiacchiere, infatti, il tuo stile asciutto, apparentemente scorrevole, limpido e per nulla ricercato mi ha trafitta, mi ha fatto male e allo stesso tempo era come un balsamo, per ferite che non pensavo nemmeno di avere.
Mi hanno detto di Domenico Starnone ...
Quelle anime sole, ferite, alla costante ricerca del senso, che cocciutamente si ostinano a vivere e a viversi. Tutto quello che hai raccontato di loro, ero io. Nel tuo romanzo non ci sono solo due coniugi in crisi. Non c'è solo un’amante fantasma. Non hai raccontato solo di due enigmatici, ma prevedibili figli. Perché nel tuo libro ci sono anche io, Diana, che, attraverso parole trasformate in pietre, si è ritrovata con l'anima più pesante, ma anche più consapevole.
Mi hanno detto di Domenico Starnone ...
Oggi infatti sono consapevole perché ho amato, odiato, gioito, sofferto. Sono caduta, mi sono rialzata e sono caduta di nuovo. Sono stata sposata, ho tradito, sono stata figlia e amante.Mi hai calato in una storia che non era la mia, ma lo è diventata. Hai portato alla luce le mie ombre, facendo parlare personaggi così lontani da me, ma che si sono rivelati così simili, così miei. Chissà un giorno se riuscirò a capire come riesci a farlo. Come sei riuscito ad ammaliarmi, a scuotermi. Una cosa però l'ho capito. Tu non sei quel fantasma. Tu sei qualcosa di più. Tu sei Domenico Starnone. 

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