Che poi succede che mi innamoro ad ogni istante che vivo.
Qualcuno un giorno mi disse “tu sei una donna strana” ma forse voleva farmi un complimento, non so, io penso di sì perché è meglio pensare positivo che negativo, me lo dico sempre.
Sì, succede che mi innamoro delle cose, delle persone meno, ma non perché non mi piacciano le persone, ma le persone sono tante e complicate e poi accadee quella cosa dello stare insieme sempre e poi finisce che alla fine ci si perde e si sta male, perché prima si era stati bene.
Quindi no; io mi innamoro dalle cose. Anche dei momenti, sì, lo so è strano ma è così.
Oggi, passavo di lì ed era perché qualcuno ( un altro qualcuno, non il qualcuno di prima che non è mai bello fare confusione di qualcuno) mi aveva detto dentro le righe che c’era un libro che mi aspettava. Non so, era come se lo sentissi sotto i piedi che mi sarei innamorata, non è come dire “oggi mi sveglio e mi innamoro“, non c’è un tasto da toccare, ma come dire “è il mio giorno fortunato” e ti prude un po’ la punta del naso, hai presente come fa?
L’ho visto è già lo sapevo che non avrei staccato la mano, s’era incollata lì, ferma come moschicida.
Io mi innamoro ad ogni respiro, lo so, pare strano per voi che avete lacrime e disgusto incollati nelle tasche e ci infilate le mani e le lasciate anche lì, alle volte, dentro la melma appiccicosa intendo. Le cose mi danno soddisfazione, arrivano e come di fulmine illuminano la mente, anche se pare strano illuminare la mente e non le strade, ma non è uno spreco di corrente, ve lo dico io, che serve.
Io poi dopo che l’ho preso, intendo il libro, ho sentito uno scalpiccio di mani sulla pancia ( che poi a ben vedere sarebbero i piedi a scalpicciare ma io, quando mi innamoro mica ci perdo del tempo a studiare le parole, le uso e basta, così come escono dal cuore, che poi a ben vedere le parole escono dalla bocca, ma se adesso stiamo a fare l’esame di stato ad ogni parola, finiamo a dicembre e io mi sono già innamorata tremila volte ancora e nemmeno più so di cosa parlavamo). Dicevo che ho sentito quella cosa che chiamano farfalle e io invece ho pensato proprio a dei piedi, e quando l’ho toccato, posato dallo scaffale, ho sentito fame. Io quando mi innamoro mangio, sarà strano ma la fame ci va, che questi amori magri a me mettono tristezza.
Ora sono qui che mangio polpette di tonno ed olive tenendo stretto il mio libro nuovo e ho paura ad aprirlo: e se poi scappano via tutte le lettere? Sì, quando ci si innamora, le lettere le vuoi strette strette a te e sei sciocco perché quando sei innamorato pensi che poi mica ci tiene la storia del libro a te come tu tieni a lei, e quindi non le apri le pagine e poi però, se guardi forte, se non apri le pagine, intendo, la storia non la puoi leggere, solo sbirciarla e sai che noia vivere sbirciando.
Mangio le polpette e penso che apro le pagine e via, se poi volano che importa, da qualche parte andranno e faranno un’altra storia; in fondo sai che tristezza stare chiusi sempre dentro alle righe? Mi viene il torcicollo a me pensa a loro “State chiuse qui, non uscite se non con me, non guardatevi in giro” ; io se lo penso mi metto a correre forte che più forte non posso e scappo, forse, non so, ma non resto e forse non torno neppure, ecco.
Apro il libro e le parole non volano via, sono attaccate strette per mano l’un l’altra e mi guardano forte. E io guardo loro.
Innamorarsi delle cose è bello che poi il più delle volte anche loro si innamorano di te.
Chiara
Ah, mi sono innamorata de -La meravigliosa utilità del filo a piombo- Paolo Nori
E Ah, a me questa cosa dell’essere una donna strana mi piace, a ben vedere. Se non piace a voi pazienza.