Magazine Diario personale

Mi parlo da grande stavolta

Da Patalice
Mi parlo da grande stavoltaTra molto meno di un mese compio 30 anni.Siccome forse non ve ne siete accorti, ve lo ribadisco, anche se, qualora non ve ne siate accorti, la cosa si spiega solo se: 
A- fingete di leggermi, ma guardate solo le mie foto, perché avete sentito che un cliente mi ha dato del chiodo con le tette, e sperate di vedere le gemelle; B- pensate io faccia dell'umorismo, perché il mio modo di scrivere rasenta il livello elementare, ergo non è immaginabile io sia dell'85;C- siete convinti io sia una povera visionaria, dato che con le mie abitudini, debbo averne almeno 15 in più di anni. Vi rassicuro, e lo ribadisco, il 16 maggio compirò 30 anni. Non manca molto, e mi sto preparando.Ho mollato definitivamente i corsi di aerobica, a favore di un allenamento strong coadiuvante alla forza di gravità impietosa. Ho preso l'abitudine di spostarmi in bici ogni volta che posso, il chè comprende andarci al lavoro.Ho deciso di bere una bella tazza di acqua tiepida con mezzo limone ed un cucchiaio di miele, ogni mattino, appena sveglia. Ho fatto un planning delle spese domestiche, e di gestione della casa, con una tabella annessa che mi aiuti nell'organizzazione dei mestieri domestici, e che mi possa rammentare le scadenze.Sono decisioni da persona adulta.E mi compiaccio di me stessa per queste scelte.Ad avvalorare ulteriormente la mia posiIone di "grande", ci si è messa una circostanza speciale ed inattesa: un ruolo attivo per la fondazione fibrosi cistica, della quale faccio parte.Vorrebbe dire prendermi responsabilità sulle spalle, sia nei confronti dell'ospedale e del suo organico, che nei confronti dei pazienti, e non, come fatto fin'ora, limitandomi all'organizzazione di eventi con finalità benefiche e basta. Brivido sostiene io debba accettare, e battermi per ottenere la carica, come lui la ragiona la SuperMamma, mentre Jn è meno calda, più ponderata. Qualche tempo fa, sono entrata in una specie di raccordo anulare della paturnia, una maxi rotonda con più sbocchi, nella quale giravo e giravo, in modo fantoziano, nel tetro tentativo di venire a capo delle mie paranoie. Quei momenti lì, sono topici e atroci; pronti ad insegnarti qualcosa, e altresì, specializzati nel calarti le brache. Io ci sguazzo sempre con buona predisposizione, fatta come sono, della stessa materia con cui sono fatte le rotture di maroni, ma questa volta ho trovato una via e mi ci sono immessa. Come ho fatto, di preciso, non lo saprei dire, apparentemente non ho ammaccature, e forse, ritornano, i 30 anni e la loro pregnante importanza a dettare legge; fatto sta che, anziché parlare del problema, ho cercato la soluzione.Ed eccomi qui.Alle prese con una grande scelta, il mio futuro è sul piatto, nelle svariate sue forme, ed io, col mio gruzzolo titubante alla mano, devo optare per l'uno o l'altro... È questo "essere grandi"?Non più solo, sognare le cose, ma avere i mezzi per renderle realtà, e decidere se vale la pena di mollare il certo per l'ignoto?! 

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