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Mi piace Spiderman... e allora?

Creato il 12 maggio 2014 da Cronachedallalibreria @MarinoBuzzi

“Spiderman è di tutti!”Una riflessione tanto intelligente quanto semplice. Chi lo ha deciso che Spiderman è cosa da maschi? I fumetti li leggono solo i maschi? Al cinema, a vedere i film sull’eroe mascherato, ci vanno solo i maschi? Certo che no! E allora perché una bambina non può avere la cartella con il suo eroe preferito?Il libro di Giorgia Vezzoli racconta le vicende della piccola Cloe che ha sei anni e vuole la cartella di Spiderman. L’autrice, anche grazie alle bellissima illustrazioni di Massimiliano Di Lauro, ci mette davanti a un problema che molte persone neppure vedono: già dalla nascita imponiamo alle bambine e ai bambini un modo stereotipato di vivere le proprie identità. Le bambine sono incasellate nei colori pastello, il rosa, le bambole, le fate, i giocattoli “da femmina”. I maschi hanno colori forti, il blu, i supereroi, le macchinine, i pokemon, i transformer, i “giochi da maschio”. Uscire da queste caselle significa mandare l’intera società in crisi perché non può essere che un maschio voglia giocare con una bambola o una femmina voglia la cartella di Spiderman. Se sei maschio e giochi con le bambole vieni denigrato e magari gli adulti si preoccupano e se sei femmina e giochi con le macchinine trovi qualcuno che ti deride o che ti impedisce di farlo. E su tutto, anche se, ipocritamente, nessuno lo dice, incombe lo spettro del “se gioca con un gioco che, secondo il credo corrente, non si addice al suo sesso potrebbe diventare omosessuale”.“Mi piace Spiderman… e allora” è un libro davvero delizioso. È intelligente, è dolcissimo e, soprattutto, ci mostra le gabbie della nostra mente in modo del tutto nuovo: attraverso il cammino, la crescita, di una bambina che, per poter portare il proprio zaino di Spiderman, deve affrontare non pochi problemi. La zia che chiede ad entrambi i genitori il permesso di comprare lo zaino “da maschio” a una bambina. Il cartolaio che le chiede se è per suo fratello e si stupisce che Cloe voglia uno zaino da maschio, gli amici e le amiche di Cloe che, a sei anni, sono già stati/e incasellati/e nella scacchiera: cose da maschio, cose da femmina.Lungo questo cammino Cloe viene in contatto con le tante forme di diversità, ognuna delle quali viene, in qualche modo, derisa e osteggiata: c’è chi è grasso/a e viene deriso/a per questo, chi è straniera/o e viene insultata/o per questo. Cloe non capisce perché debba avere tutto un’unica direzione. E non lo capisce perché è una bambina libera.Lo ammetto “Mi piace Spiderman… e allora” mi ha commosso, è un libro che tutti i genitori e le genitrici, le bambine e i bambini, i professori e le professoresse, dovrebbero leggere per rendersi conto di quanto male si faccia ai piccoli imponendo loro le nostre insicurezze, le nostre paure, la nostra ignoranza.Mi piace chiudere con la frase di Cloe: “ Io dalla vita voglio amore, felicità e calmezza”.Ecco, appunto.
Giorgia Vezzoli
Mi piace Spiderman…e allora?
Illustrazioni di Massimiliano Di Lauro
48 p. 12 €
Settenove edizioniMi piace Spiderman... e allora?

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