Mi scuso

Mi scuso. Mi scuso con i famigliari e sopratutto con le persone che sono state tirate in ballo, ieri sera, da Daniele Santanchè a Servizio Pubblico. Mi scuso poiché certe cose non possono passare inosservate. Non ci si può mettere sempre il salame sugli occhi. Ieri, quando la pitonessa, durante un suo intervento, in riferimento alla decadenza del Cavaliere, ha equiparato l’accanimento giudiziario verso il sig. Berlusconi (accanimento inesistente) alle vicende giudiziarie di De Gasperi, Mazzini, de Gaulle e del grandissimo Mandela mi sono veramente cadute le braccia. Mi sono vergognato io per le. Sapete quella strana sensazione che provi quando un individuo fa un qualcosa di inappropriato e di letteralmente disgustoso in un contesto ben preciso? Ecco, ieri sera ho provato proprio questo. Mi è venuto il mal di pancia. Ho dovuto immediatamente fare zapping con il telecomando per evitare un inevitabile shock anafilattico. Qui non si tratta di fare populismo o demagogia, qui si tratta di essere rispettosi verso grandi uomini. Uomini che con Berlusconi, almeno sulla carta, non hanno proprio nulla a che vedere.