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Mi sento felice, ho donato il sangue

Da Molipier @pier78
Mi sento felice, ho donato il sangue Genny Sangiovanni Genny Sangiovanni vedi altri articoli 03 ottobre 2013 09:30

Una mattina come tante per molti, ma io sono più felice. Mi sento bene, mi sento meglio. Ho donato il sangue.

Donare sangue aiuta chi soffre ma fa bene anche al donatore. Le motivazioni sono varie. L’azione di donare il sangue comporta una presa di coscienza dell’individuo che è stimolato a mantenere uno stile di vita sano. Oltre a salvare la vita di chi lo riceve, “salva” anche quella di chi lo dona.

Infatti il sangue del donatore è sottoposto a test infettivologici per scoprire la presenza di virus infettivi che possono trasmettere (al paziente) sifilide, epatiti e Hiv. Inoltre, annualmente il donatore viene sottoposto ad esami ematochimici e di controllo del sistema epatico, renale e metabolico con particolare attenzione al colesterolo, alla glicemia e ai trigliceridi. Sul donatore vengono eseguiti altri test specifici che evidenziano anche eventuali malattie latenti, con la certezza finale di essere sano.

Il tutto in cambio della donazione. Infatti i controlli sono totalmente a carico dell’ospedale.

Per donare è necessario un colloquio iniziale con il dottore che consente di conoscere lo stile di vita del donatore e di mettere in rilievo eventuali malattie o atteggiamenti a rischio. Non si fanno discriminazioni per i gusti sessuali dell’individuo ma si richiede un comportamento non rischioso (i rapporti sessuali occasionali non protetti faranno escludere il candidato donatore per evitare eventuali infezioni non ancora emerse).

Oltre alla salute del donatore, ovviamente, il gesto della donazione compie la speranza di chi lo riceve. La speranza di riuscire a vivere. Il sangue è una risorsa vitale che permette di salvare vite umane. Ogni goccia di sangue viene frazionata nelle componenti principali (plasma, globuli bianchi e rossi e piastrine) per essere distribuita a vari pazienti con diversi problemi. Il sangue è indispensabile nei servizi di primo soccorso, in chirurgia nella cura di alcune malattie, tra cui quelle oncologiche, e nei trapianti.
L’Italia ha raggiunto l’autosufficienza nella raccolta/distribuzione del sangue nel 2003 grazie alla presenza di 1,7 milioni di donatori ed alla compensazione fra regioni, ma per un fattore età è necessario sempre un ricambio generazionale.

Per donare è necessario avere un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni (65 anni con deroghe a giudizio del medico) e pesare più di 50 kg. Le donne possono donare fino a 2 volte l’anno, gli uomini fino a 4 ed il prelievo dura al massimo dieci minuti. Dieci minuti del nostro tempo non sono nulla.

Come spiega l’Avis (la maggiore organizzazione di donatori del sangue), donare è un gesto di solidarietà e significa dire che la vita di chi sta soffrendo ci preoccupa (..e poi un giorno potremmo averne bisogno tutti).

E per chi fosse preoccupato per l’ago: è un pizzico, non si sente nulla. Davvero. Sicuramente nella vostra vita vi siete sbucciati un ginocchio. Quello fa più male!

Fonti:
http://www.fondazioneveronesi.it/la-tua-salute/oncologia/sangue-ogni-donazione-salva-tre-persone/6249
http://www.avis.it/perche-donare/13/


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