(Dedicato al mio professore di storia e filosofia, Carlo Monti, che è lassù)
Non suona la campanella. Fuori gli uccelli non cantano e i bidelli non puliscono i corridoi. La chiesa sconsacrata ha un tetto per davvero pericolante, ma bisogna adeguarsi: questo passa il convento!
![editore consigli scrivere chiesa](http://m2.paperblog.com/i/186/1869618/mi-trovo-molto-meglio-con-i-filosofi-xi-lezio-L-Iricb6.jpeg)
La ragazza Pinocchio esordisce con: - Come facciamo, secondo lei, editore, a scrivere una cosa del benché minimo interesse se non abbiamo nemmeno mezz’ora per pensarci? -
- Velocità, velocità – risponde il maestro – Quando firmerete il primo contratto, se vi andrà bene, vi chiederanno un altro libro a scadenza ravvicinata: non potete uscire dal mercato delle novità letterarie (se mai vi entrerete, ah ah ah! Come sono bastardo!), perché altrimenti siete fottuti! Dovete occupare quei posti sugli scaffali frequentemente: un libro oggi ha vita breve, una settimana e già si passa a un’altra novità, i lettori sono dei maratoneti; divorano, divorano, specie se è di moda l’autore…e poi dimenticano, dimenticano… -
- Scusi ma i classici, oggi, non li legge più nessuno? -, chiede lo studioso di Lettere amareggiato: - Io leggo Amleto, lo rileggo, e difficilmente trovo qualcuno che faccia come me, fuori dal mio ambiente, fuori dalla mia università -
![scrivere amleto](http://m2.paperblog.com/i/186/1869618/mi-trovo-molto-meglio-con-i-filosofi-xi-lezio-L-dExjEt.jpeg)
- Fai bene! Devi leggere se vuoi scrivere, però non i polpettoni Anna Karenina e via dicendo…leggiti Ammaniti, gli scrittori di oggi, queste son letture che puoi sfruttare, credimi! Ogni epoca ha il suo stile, i suoi stili, non ti serve conoscere Dante o il ‘500… -
- La mia idea dello scrivere è qualcosa di atemporale – ribatte Lettere.
- Che bella idea! - dice filosofa, a cui piace il termine “atemporale”, che rimanda a concetti e categorie di filosofi che ha studiato.
- Ma no, ma scusami Dante e compagnia che cosa ti comunicano più? -, dice l’ammiratrice di De Luca o De Carlo.
- E poi se leggi Petrarca, o quelli lì degli altri tempi, con chi ne parli? Cioè tra i tuoi amici, tra le persone della nostra età, con cui puoi condividere impressioni e commenti, quasi nessuno legge quelle cose là -, nota una sconosciuta, che non era intervenuta mai, ancora, nella conversazione e negli scritti. Pareva uscita come da un cartone animato, comparsa per caso dal nulla o dalla polvere. Forse era la polvere della chiesetta sconsacrata. O una messaggera del nostro tempo.
- Lei ha colto. Come ti chiami? – chiede l’editor insegnante.
- Passo di qua per caso -, rispose la ragazza. Attraversò la stanza, e andò via.
L’editor riprese il discorso. – Finora avete scritto solo cavolate – dice a tutti – tutti compresi. Vi voglio insultare finché qualcuno di voi non se ne esca con qualcosa di intelligente che mi faccia dire: “Tu, hai capito!”.
- Hai capito, hai capito: hai capito che? – chiede lo studente ingegnoso di Lettere alla pedante filosofa seduta di fronte.
- Mi trovo molto meglio con i Filosofi – risponde lei.
Il silenzio conferma l’unica battuta decente della mattinata.
(puntata precedente: Avete tutti la fregola di scrivere!)