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Miasmi insopportabili a Tidolo: dimenticati i cittadini

Creato il 04 maggio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Da un lato i piccoli centri abitati, indifesi, senza tutele, prede facili, dall’altro forti poteri economici e autorità politiche molto sensibili ai movimenti di capitali. I cittadini sono utili solo come consumatori passivi. Di qui l’importanza di chi ha la possibilità di attivarsi, come le associazioni non allineate allo scempio ambientale in nome della più sfrontata “libertà d’impresa” e all’esercizio del potere a danno dei contribuenti onesti. 

 

SOSPIRO CR L’ odore si diffonde nell’aria che ristagna afosa senza vento sotto i portici nelle case e persiste per lunghe ore senza rimedio. Tanfo acre che toglie il fiato sotto il solleone d’estate e nelle altre stagioni nelle ore più diverse, particolarmente verso sera per i cittadini di Tidolo e in parte di San Salvatore, frazioni di Sospiro. Da due anni circa ci sono ospiti imprevedibili per loro: i miasmi dell’impianto di compostaggio distante circa 200 metri dalle prime case. Il fastidio che ha costretto un gruppo di studenti a scrivere una lettera al sindaco Paolo Abruzzi per chiedere aiuto. Ma l’impianto è stato autorizzato anni fa dal settore ambiente della Provincia. Sono state date prescrizioni, previsti controlli, ma di quel odore che ha cambiato la vita e parte della popolazione nessuno ha tenuto conto. Di conseguenza siccome mancano norme precise da parte della Regione e dello Stato, anche perché nemmeno l’ Asl prevede una distanza minima dalle abitazioni alcuni cittadini hanno iniziato anche su consiglio delle autorità una paziente opera di monitoraggio. Carta e biro, i sospiresi delle frazioni, dimenticati da tutti al momento delle autorizzazioni decisive per loro, segnano le ore in cui l’odore impregna le vie respiratorie e l’aria si fa irrespirabile. Consegneranno le loro osservazioni al settore Ambiente dell’amministrazione provinciale. Nel frattempo i residenti più colpiti dal tormento si sono informati: hanno chiesto aiuto anche all’associazione Salviamo il Paesaggio, si sono procurati i documenti ufficiali, hanno cercato di comprendere le norme e i margini d’azione che loro restano a cose fatte. Certo l’impianto di compostaggio riceve rifiuti umidi, che quando vengono smossi o esposti all’aria, esalano un impatto olfattivo fra i più ostici. Alcuni ormai parlano di vendere la casa, col timore di non trovare acquirenti.

testo della notizia trasmessa dal tg di Telecolor (www.telecolor.net) alcuni giorni fa

Qualcuno va forse fiero di un sistema autorizzativo che non comunica obbligatoriamente e sistematicamente con i cittadini? Ormai centinaia di nuove attività capaci di esercitare un impatto ambientale rilevante sono state autorizzate dall’amministrazione provinciale, naturalmente secondo leggi vigenti di cui non si può andare orgogliosi, perché impedisce di fatto la partecipazione a chi non segue l’evolversi della legislazione e non si tiene costantemente aggiornato sulle attività degli enti locali. Non tutti sanno che possono costituirsi in comitato e partecipare alle conferenze dei servizi. E’ la normativa che non funziona, in particolare quando si tratta di impatto olfattivo o peggio acustico. Le autorità sono fredde anzi ostili, nel migliore dei casi in ritardo rispetto alle richieste dei cittadini, e i cittadini non si mobilitano certo, presi da pesanti impegni di vita privata, quando un progetto che li riguarderà sta per essere attuato. La delega non funziona.

A Tidolo il compostaggio è troppo vicino alle case: la distanza è circa 200 metri. 


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