Michael Reynolds, un architetto
americano sensibile ai problemi ecologici degli ultimi decenni, ha
dedicato la propria vita allo studio e alla sperimentazione di
abitazioni totalmente sostenibili costruite con materiali di scarto.
Dopo vari esperimenti costruisce una
prima comunitá sostenibile in Nuovo Messico, dove un gruppo di
persone, che ha partecipato in maniera attiva alla costruzione del
piccolo agglomerato di case, si stabilirá a vivere in maniera
permanente.
Il gruppo, entusiasta della nuova sistemazione e
della totale libertá che ne consegue, dopo 5 anni di duro lavoro,
purtroppo, deve fare i conti con la legislazione locale che decide di
chiudere l’accesso alla zona. Molti abbandonarono il loro sogno, ma
qualcuno rimase per collaborare e Michael Reynolds decide di tentare
la strada per far approvare un disegno di legge che permetta la
costruzione di questo particolare tipo di abitazioni. Dopo lunghi
procedimenti legali arriva il giorno del giudizio, sembra che la
fortuna sia dalla sua parte, ma alla fine i componenti della giuria
non approvano il progetto di legge.
La causa é persa e anche il titolo di
architetto gli viene revocato.
Questo particolare tipo di
edifici puó essere costruito con pochissimo denaro e possiede la
caratteristica di essere totalmente indipendente dai servizi che
forniscono acqua ed elettricitá perché in grado di produrre
autonomamente tutto il necessario per il sostentamento di una
famiglia. Questa prospettiva di indipendenza spaventa i
rappresentanti della commissione che tutelano gli interessi delle
grandi compagnie e Michael Reynolds viene privato della libertá di
sviluppare le proprie idee, di sbagliare per imparare e migliorare
l’efficienza dei suoi innovativi sistemi di riscaldamento,
ventilazione e produzione autonoma di cibo.
Viviamo in una societá improntata sul
capitalismo e sul profitto in cui [---]
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