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Michela Marzano al Convegno La Qualità dell’Integrazione Scolastica e Sociale di Rimini

Creato il 11 ottobre 2011 da Annare

Michela Marzano al Convegno La Qualità dell’Integrazione Scolastica e Sociale di RiminiCerte segnalazioni meritano la comunicazione, è inutile girarci attorno: la filosofa Michela Marzano, autrice di Etica Oggi, Edizioni Erickson, e di Volevo essere una farfalla, Mondadori, libro rivelazione approdato al secondo posto tra i più venduti del periodo, parteciperà all’8° Convegno Internazionale La Qualità dell’Integrazione Scolastica e Sociale, 18 – 19 – 20 novembre 2011, Rimini.

Qui un estratto del suo intervento:

L’accettazione dell’altro

Come insegnare ad accettare l’altro? Come farlo senza per questo rinunciare alla propria cultura e ai propri valori? Ogni paese ha certamenteun proprio patrimonio culturale specifico, che va di pari passo con la storia della propria unità, con le contraddizioni e le difficoltà che si sono di volta in volta incontrate per imparare a vivere insieme. Cultura, usi e costumi fanno parte delle nostre radici e ci permettono di sapere da dove veniamo e dove vogliamo andare. Indipendentemente dal paese in cui ci troviamo, la nostra lingua, le nostre credenze religiose e nostri valori contribuiscono a farci sapere chi siamo. Al tempo stesso, però, l’identità non è mai monolitica. Ogni persona evolve e si trasforma grazie anche a tutti coloro che incontra nel corso della propria vita. E un discorso analogo vale anche per l’identità di un popolo. La conoscenza di altre culture ci arricchisce e ci permette di rimettere in discussione le nostre certezza. Certo l’Altro, in quanto “altro”, disturba e sconcerta. A causa della sua “differenza”, ci obbliga ad interrogarci sul ruolo che l’alterità occupa nella nostra vita, e sullo spazio che siamo disposti a darle. L’altro è il contrario dell’ordinario e dell’abituale. È per questo che molto spesso lo si rifiuta, utilizzando la nozione di identità per far credere alla gente che esista una barriera rigida capace di distinguere l’io dal non-io, il fratello dallo straniero: una barriera che si erige ogni qualvolta una cultura, una religione o una società non riesce né a pensare l’altro, né a pensarsi con l’altro.  È tuttavia solo quando si arriva a pensare l’altro e a pensarsi con l’altro che si possono poi consolidare le basi di un “vivere insieme” pienamente umano. 

Michela Marzano


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