L’accordo con la Rai non è ancora stato firmato e, a vedere Michele Santoro ieri sera su Raidue era evidente una profonda insofferenza, il giornalista sembra non essere più disposto a farsi insultare e attaccare, a sentirsi come un clandestino a bordo, ad accettare che Annozero sia percepito come un corpo estraneo alla Rai e non uno dei suoi fiori all’occhiello.
Santoro con fermezza si rivolge alla telecamera e prosegue: ”Quale giornalista Rai, di Repubblica o del Corriere della Sera avrebbe messo in onda Patrizia D’Addario quando aveva sul tavolo una diffida dell’ufficio legale della Rai a dieci minuti dall’inizio del programma? Allora, quando Curzio Maltese scrive che Santoro si e’ arreso a Berlusconi, e’ grave perche’ “io non mi sono mai arreso a nessuno nemmeno all’indifferenza del suo giornale”, Repubblica, “verso i problemi che riguardano la liberta’ del giornalista televisivo. Dove era Repubblica quando noi venivamo sanzionati dall’Authority in dispregio a quello che prevede la Costituzione sulla liberta’ di espressione? Dov’erano quando si abolivano i docudrama e si intraprendeva una battaglia contro il fatto che un genere che impera in tutta Europa in Italia diventava proibito?”. ”Scusate, direttore del Corriere della Sera, direttore di Repubblica, direttore della Stampa, rispondete a questa domanda: se non fossero uscite le intercettazioni dell’inchiesta di Trani e se fosse arrivata la sanzione di 90 milioni di euro che cosa avreste scritto? Che finalmente veniva cancellato Annozero, un programma indegno, magari una vera barbarie dal punto di vista del servizio pubblico”. Per Michele Santoro gli unici a potersi risentire sono i telespettatori: “se sbaglierò i conti li farò con loro, solo a loro devo rispetto – e specifica -Annozero non è un movimento politico, ma una comunità”.
Insomma, Santoro vuole che si dica con chiarezza se lui e’ una risorsa o un problema.
10piegamenti vi ripropone l’editoriale di Michele Santoro
parte seconda
parte terza