Michelle Bachelet presenta la lista dei ministri: i comunisti tornano nel Governo del Cile dopo 40 anni
Da Rottasudovest
"Mi sarebbe piaciuto che questa squadra fosse
formata in modo totalmente paritario, ma non è stato così" ha detto Michelle
Bachelet al presentare il Governo che guiderà dall'11 marzo 2014, quando
tornerà a sedersi nel Palazzo de La Moneda, dopo la parentesi conservatrice di
Sebastián Piñera. Con lei ci saranno 14 uomini e 9 donne. Non è Governo
paritario, ma la presidente eletta è riuscita a fare storia lo stesso. Con lei
torna al Governo il Partito Comunista Cileno, 41 anni dopo la caduta di
Salvador Allende. Lo fa con Claudia Pascual, membro del Comitato Centrale del
partito, consigliere a Santiago del Cile e prossimo ministro del Servizio
Nazionale della Donna.
"Si caratterizza per la sua partecipazione permanente ai temi femminili,
essendo uno dei personaggi politici che hanno animato i movimenti sociali e i
cortei convocati con lo slogan 'Basta violenza contro le donne'"
scrive il quotidiano La Tercera. Pascual è anche favorevole alla legalizzazione
dell'aborto, perché, sostiene, ci sono casi in cui deve essere permesso (il
Cile è uno dei cinque Paesi al mondo in cui l'aborto è totalmente proibito ed è
stato scosso ultimamente da casi in cui la vita delle donne è stata messa in
pericolo dalla gravidanza). E chissà che la sua nomina sia un messaggio anche su questi
temi, su cui Bachelet aveva già manifestato il proprio favore.
Del prossimo Governo, i quotidiani cileni sottolineano "la grande presenza
di nomi nuovi e la rappresentazione piena di tutti i partiti di Nueva
Mayoría", la coalizione di centro-sinistra che ha sostenuto l'elezione di
Michelle Bachelet. Una Michelle Bachelet che, grazie al grande successo personale,
è riuscita a scegliere i propri Ministri, mantenendosi al margine dei bilancini
politici e delle richieste dei partiti e muovendosi con molto riserbo e un
certo mistero.
Il quotidiano El Mercurio sottolinea come dei 23 ministeri, tre siano stati
affidati a donne senza alcuna militanza e due siano stati andati a persone la
cui carriera nel proprio partito non è stata in prima linea. Le donne
indipendenti si trovano alla guida di ministeri importanti, Javiera Blanco, vicina alla DC, è il nuovo ministro dei
Trasporti, Claudia Barattini guida la Cultura e Aurora Williams, vicina al PR,
è stata scelta per le Miniere. Helia Molina alla Sanità e Andrés Gómez-Lobo ai
Trasporti e Telecomunicazioni sono i Ministri che si sono mossi nelle file di
secondo piano del loro partito, il PPD. Che è anche il partito che ha ottenuto
il maggior numero di Ministeri, sei (Interni, Sanità, Trasporti, Esteri,
Istruzione e Casa); poi ci sono la DC, con cinque (Segreteria della Presidenza,
Difesa, Opere Pubbliche, Economia, Ambiente), e il PS, anch'esso con cinque
(Segreteria Generale del Governo, Finanze, Sviluppo Sociale, Agricoltura,
Energia) e, infine, il PR con uno (Giustizia). C'è equilibrio anche nella
distribuzione dell'importanza dei ministeri assegnati. Pur muovendosi con molta
indipendenza, la presidente ha saputo scegliere con abilità, senza scontentare
nessuno dei partiti che la sosterranno. Dei suoi ministri ha sottolineato
"l'esperienza, la capacità tecnica e l'impegno sul programma".
Una prima analisi del prossimo Governo cileno arriva dal blog Voces de
latercera.com. José Francisco Garcia scrive che la presidente ha dato
"segnali rilevanti". Ha scelto il rinnovamento politico agli Interni,
la diplomazia e il negoziato nei rapporti con il Parlamento, soprattutto
pensando alle riforme che sono in programma, da quella tributaria a quella
dell'istruzione, fino a quella costituzionale. Lodata la scelta di Alberto
Arenas, al Minsitero delle Finanze, perché "senza avere una carriera
politica tradizionale, conta su reti politiche e tecniche sufficienti per
cercare di realizzare la riforma tributaria proposta". E, soprattutto,
piace a Garcia l'arrivo di Nicolás
Eyzaguirre al Ministero dell'Istruzione perché "Bachelet non si è lasciata
cooptare dai leaders studentesci, che esigevano un ministro proveniente dal
mondo universitario. Sarebbe stato un pessimo segnale politico e programmatico,
dato che esiste abbastanza consenso tecnico sul fatto che la principale
discussione che deve guidare il Ministro è il rafforzamento dell'istruzione
prescolastica".
E' un Governo che sembra "disegnato per aprire spazi importanti al
negoziato, sia con la futura opposizione che con altre forze politiche e
sociali, cosa positiva per il Paese"; è diminuita la presenza "di
liberali e moderati autocompiacenti della Concertación, egemonica nel
2006", durante la prima presidenza di Bachelet. E che si tratti di un
tempo nuovo è dimostrato dall'ingresso del Partito Comunista nel Governo,
"un segnale tanto simbolico quanto politico e sembra che il PC lo prenderà
molto sul serio, tanto che non si scarta che possa agire come uno dei partiti
più disciplinati di Nueva Mayoría".
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