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Micio

Da Fiaba

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La fiaba

Domenica 16 Febbraio 2014 08:54 Scritto da MARISAGI

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C'è una grande città con tante strade, tanti grattacieli, palazzi e case. E poi ci sono tante persone che, come formiche impazzite, camminano e corrono senza sosta, in una ricerca convulsa di qualcosa, di una persona, di un autobus, di metropolitane e tram.

Se ti fermi a osservare questo spettacolo frenetico la testa gira. Ovunque guardi vedi edifici, macchine, camion, autobus, strade e teste, tante teste, di donne,uomini e di bambini. Non c'è pace nè silenzio in questa città e non c'è neanche tempo per una sosta nel parco, un incontro con gli amici, un caffè con un buon libro da leggere, solo correre, correre, e nient'altro.

Eppure se entri in una stradina secondaria e poi in un'altra e in un'altra ancora vedrai che il traffico diminuisce, i grattacieli sono rari, le persone non corrono, ma sorpresa sorpresa, passeggiano, si fermano a guardare le vetrine dei negozi, chiacchierano con gli amici, con i negozianti, con chiunque abbia voglia di parlare.

In una di queste stradine c'è una piccola casa con un piccolo giardino. Non vi abita nessuno perchè vi sono solo un cumulo di macerie e tante erbacce. Ma se guardi bene attraverso le numerose crepe del muro di recinzione puoi vedere tante creature che rendono vivo quel luogo : ci sono uccelli, farfalle, lucertole, ragni con le loro ragnatele, api laboriose, scarabei, coccinelle, e tanti altri . C'è anche un piccolo gatto nero come la pece con una macchia bianca sulla zampa destra e due occhi verdi che al buio scintillano . Se ne va pigramente per il giardino giocando con le farfalle e cercando di afferrare uccelli e lucertole.

Anche le lucertole amano starsene per ore pigramente allungata al sole. Tentare di prenderle è il gioco preferito di Micio. C'è soprattutto una lucertolina che il gattino ha preso di mira ma è talmente agile e veloce che ancora gli sfugge. Il suo dorso è verde-oliva variamente macchiettato, il ventre è biancastro, sulle zampe anteriori vi sono due macchie cerulee e le squame del ventre sono azzurrine , con gli artigli delle sue dita si arrampica su alberi, sulle mura pericolanti, sulle tegole sconnesse e rotte del tetto e per quanto il gatto ci provi riesce sempre a trovare un buchino dove rintanarsi e salvarsi.

Così tra giochi e caccia il micio trascorre le sue giornate in questo piccolo paradiso. Il mondo esterno, frenetico e rumoroso è lontano. E' felice.

A volte si raggomitola sul muro di recinzione e guarda il mondo che si trova al di là. Vede passare persone e macchine, vede bambini che in certe ore del giorno si affollano per entrare in un edificio che si trova nei pressi per poi uscirne ad altre ore. Ci sono bambini soli e bambini accompagnati, quelli che camminano e quelli che corrono come se avessero qualcuno che li insegue. Qualcuno guarda sul muretto per osservare quella palla nera con quelle due fessure verdi, altri non si accorgono di nulla.

Tutti hanno fretta.

Poi un giorno il cancello arrugginito si apre ed entrano delle persone che si mettono a guardare intorno, che osservano con attenzione delle carte dicendo: " Che peccato far rimanere inutilizzato questo spazio, si può ripulire tutto e costruire. Questa è una zona in espansione, può essere un affare."

Ed ecco, un brutto giorno d'estate, gli animali vengono svegliati da voci alte e passi pesanti.

Sono arrivati gli uomini nel giardino!

E, dopo gli uomini, arrivano macchine, pale meccaniche, ruspe! Buttano giù tutto, scavano nel giardino: gli animali scappano a destra, a sinistra ma non c'è scampo: ovunque vanno ci sono uomini e macchine.

Il piccolo micio nero non sa dove nascondersi. La notte trascorre tranquilla ma il giorno è un inferno. Sono finiti i giorni pigri e lenti. Non fa altro che correre per evitare le pedate degli uomini e le scavatrici.

Vorrebbe andare via, ma dove? L'unico mondo che conosce, anzi conosceva, è quel giardino che ora non esiste più.

Un giorno mentre tenta di sfuggire ad un operaio sale su una di quelle macchine nere come il suo colore e si acquatta sotto il sedile pensando di scendere non appena passato il pericolo.

La macchina, però, si mette in moto e parte. Il micio è terrorizzato! Dove lo sta portando quella macchina? Il cuore batte all'impazzata. Sotto al sedile non vede niente. Poi la macchina si ferma e si apre la portiera e micio schizza fuori in cerca di libertà e di suolo fermo sotto le sue zampe.

E si ritrova in un luogo incredibile: cemento, macchine, uomini! Non un fiore, non un albero, non un filo d'erba. Ma dove mi trovo? Che mondo è mai questo? Il gattino si guarda intorno con occhi terrorizzati: non vede vie di fuga, solo piedi, piedi e ruote. Si rifugia dietro un secchio e lì respira con sollievo: un attimo di pausa in quei momenti convulsi.

Ecco fermarsi una macchina, una portiera si apre e scende un uomo. Velocissimo Micio si infila dentro e si mette in salvo sotto il sedile. La macchina riparte e il gattino spera di ritornare al suo giardino. La macchina si ferma ma il gatto non fa in tempo a scendere che entra un bambino e si siede. E' come quelli che escono da quell'edificio vicino al suo giardino. Sta raccontando la sua giornata tutto agitato, gli cade un libro e mentre lo raccoglie vede il gattino terrorizzato sotto il sedile dell'autista: " Guarda papà, hai un gattino in macchina! Com'è nero! E come è spaventato! Lo possiamo portare con noi? Ora capisco, questa era la sorpresa che volevi farmi! Che bel regalo, come sono contento. Guarda che occhi, sono bellissimi! " Il padre non riesce a capire da dove viene quella palla nera, ma vede suo figlio così felice, non lo vedeva così da tanto tempo, e pensa che forse quel gattino è una benedizione. No, non era quella la sorpresa, la sua sorpresa era portarlo a vedere il mare. E lo porta  e porta anche il gattino. Ed entrambi si fermano estasiati davanti alla grandezza del mare. Insieme giocano con le onde, insieme giocano con la sabbia e insieme lo guardano con gli occhi pieni di attesa e di domande. Non era stato un buon periodo per il suo bambino e forse quel piccolo gatto nero poteva aiutarlo a ritornare sereno, a ritornare bambino.

Micio gioca col bambino, si rotola nella sabbia e poi stanco si raggomitola sul suo petto. E' bello quel posto ed è bello giocare con quel bambino. Quell'uomo che li guarda con occhi dolci e attenti gli da sicurezza.

Era bello il suo giardino e sarà difficile dimenticarlo ma con loro sente che potrà.

Risaliranno sulla macchina e non sa quale sarà la destinazione, ma vede amore negli occhi dell'uomo mentre guarda il figlio e sente affetto nelle carezze del bimbo mentre affonda le piccole dita nel suo pelo.

Sì, la sua vita cambierà , non rivedrà il suo giardino e vivrà nel mondo che prima lo terrorizzava ma sente che sarà facile perchè riceverà amore e darà amore.


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