Perchè un progetto di Smart city abbia successo, tra le tante cose, si deve dare ai cittadini la possibilità di facilitare la propria connessione in mobilità, la gestione dei documenti e le transazioni commerciali, il pagamento di piccole somme per servizi con sistemi facili e sicuri.
Di questo ne ho parlato con Enrico Sponza, amministratore delegato di Movimcom SPA, azienda che si occupa da qualche anno di mobile payment.In questa videointervista, io ed Enrico, abbiamo conversato sulla definizione di pagamento in mobilità e sull valore aggiunto che questa modalità può portare nella vita quotidiana di ciascuno di noi, ma anche nelle grandi possibilità che si aprono al commercio digitale e alle transazioni tra enti e utenti, nei trasporti e nella burocrazia.
Nel secondo decennio del 2000 in Italia manca ancora la cultura del mobile inteso come mezzo per la facilitazione della gestione del quotidiano, questo è paradossale visto il grandissimo uso che in Italia si fa dei device mobili.
Il concetto di smartphone come vero e proprio ‘borsellino elettronico’ sarà quello che nel 2013 avrà un successo di massa, come lo è già stato quest’anno come uso da secondo schermo e da e-reader nell’entertainment ?
Credo sia difficile avere una risposta predittiva, i presupposti ci sono, ma l’inefficienza tecnologica ed i costi della connettività in rete ed il digital divide sono temi negativi per l’adozione dsi strumenti dove la continuità dell’uso e il largo bacino d0utenza sono fattori dominnati per il loro successo.
Certamente cittadini, utenti e consumatori possono trovare nel micropagamento una forma più innovativa e meno stressante per entrare in relazione con la burocrazia, perdere meno tenmpo, essere più sicuri e tutelati di qualche anno fa.
Conversazione con Enrico Sponza – prima parte
Conversazione con Enrico Sponza – seconda parte
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