Midnight in Paris
Creato il 12 dicembre 2011 da Altovolume
E' la storia di un nostalgico, di un romantico, di un imbranato.Gil sta visitando Parigi con la sua ragazza, Inez, i di lei genitori, e poi con un'invadente coppia di amici, sempre di lei. Gil e Inez, si sposeranno una volta tornati in America, dove lui lavora come sceneggiatore per Hollywood (lei cosa fa? Niente sembra) mentre culla il sogno di diventare scrittore. Per sottrarsi a queste pesanti uscite, il buon Gil inizia a passeggiare la sera, la notte, ricordando quando già visitò la città, sognando la Parigi degli anni '20, finchè non vi si trova catapultato dentro. Incontra Scott e Zelda Fitzgerald, parla con Heminghway, discute con Dalì e i surrealisti, si fa dare consigli di scrittura da Gertrude Stein, strappa un passaggio a T.S. Eliot... e incontra Adriana: amante di Picasso, prima di Modigliani, e di questa francesina dallo sguardo malizioso s'innamora, inevitabilmente.In quest'atmosfera dal fervente clima culturale Gil ritrova se stesso: un po' perchè la Parigi degli anni '20 era il suo sogno, un po' perchè incontra persone che ascoltano lui, perchè gli chiedono come si chiama.Che dire...E' un film simpatico. Simpatico perchè scappa un sorriso nel vedere l'imbranato Gil che incontra uno dopo l'altro celebrità della storia culturale, un misto di stupore, ammirazione e umiltà, d'altronde non possiamo certo dargli torto. Gil è un personaggio semplice da capire: di carattere un po' debole, d'indole buona, desideroso di fare e capire più di quanto possa, e che fa sempre le scelte giuste, infatti non rischia mai di rimanere intrappolato nel mondo del passato, semmai il rischio è che torni in America con la fidanzata. L'unica scelta di coraggio che riesce a fare è trasferirsi a Parigi, altro non riesce a fare: non affronta davvero la fidanzata, ne i genitori di lei, ne nessun altro, sempre succube riesce a riscattarsi solo in parte, seguendo il suo desiderio, ma non del tutto, fino alla fine rimane la persona semplice che è, si accontenta di poco e di questo poco fa tesoro, è felice, in fondo il protagonista del suo romanzo è il proprietario di un negozio di anticaglie. Il suo corrispottivo femminile, Adriana, invece è tutto il contrario, e di questo Gil s'innamora, del suo seguire profondamente la via intrapresa, Adriana non torna indietro: da Bourdeaux va a Parigi, a Modigliani preferisce prima Picasso, Hemingway, e poi lui, alla Parigi degli anni '20 sceglie la Belle E'poque, sempre avanti. Gil sceglie di essere felice nel suo tempo: la 'morale' è che non c'è bisogno di cercare la felicità in chissà quale luogo, ma perchè non provarci se si ha la possibilità? E' la mancanza di coraggio di Gil a rendere questo film bello, ma non eccezionale. Il finale è infatti quasi scontato, e ci lascia con un sorriso romantico, e consapevole, il motivo ricorrente del film, Parigi sotto la pioggia, trova vita nell'ultima scena .Più che nostalgico, come ho detto all'inizio, è un film romantico: Gil sogna, vede, vive, e decide di vivere ancora, di lasciarsi prendere da Parigi, ma non si lascia andare completamente. La nostalgia la sentiamo noi che abbiamo visto Parigi, quando nelle riprese iniziali osserviamo i boulevards, i bistrot, la tour Eiffel, e pensiamo: "Ah, che bella Parigi, mi viene voglia di tornarci...", e lo stesso deve aver pensato Woody Allen quando ha pensato di fare questo film: infatti il film è un omaggio alla città di Parigi, alla cultura che la pervade in ogni luogo ( Gil:" Volevo vedere quella brasserie dove Joyce ha mangiato una volta"), nei musei, nei bar, nelle strade, con un pizzico d'invidia per tutti i grandi artisti che nei secoli ha ospitato questa città.Comunque vale almeno la pena vedere questo film per tutti gli altri personaggi, scrittori, musicisti, filosofi, pittori perchè sono bellissimi, ma non potevano essere altrimenti: sono loro a dare al film quest'atmosfera di entusiasmo ed allegria perenne (anche perchè il punto di vista è quello di Gil), sono tutti divertentissimi e grandiosi nelle loro manie, come le feste dei Fitzgerald o i discorsi senza senzo di Dalì.
Adriana, Marion Cotillard e Gil, Owen Wilson
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