
Irene ha una professione particolare: aiuta le persone a morire. Procura ai propri clienti le medicine per farlo, e li aiuta nella "procedura". Nessuno conosce però il suo lavoro. I genitori e il fidanzato la credono docente universitaria e il resto del tempo Irene lo passa in solitudine, nuotando e correndo. Ma qualcosa cambia quando le viene affidato un cliente che non è un malato terminale: questo va contro l'etica che si era imposta e il suo mondo va in crisi. RECENSIONE Al suo esordio alla regia Valerio Golino si confronta con un tema scomodo, non di certo facile da trattare: lo fa con eleganza (la morte è al centro del racconto senza essere mai mostrata) e padronanza dei mezzi e il risultato è un film di impronta autoriale, più vicino al cinema francese che a quello italiano. Peccato che un buon montaggio, un'interessante colonna sonora e la buona prova d'attrice di Jasmine Trinca non bastino a rendere il film abbastanza coinvolgente e interessante fino all'epilogo. Pienamente promossa a livello tecnico, l'esordio registico della Golino scivola sul piano dei contenuti. VOTO: 6,5
