Mielopatia cervicale, come gestirla con farmaci e rimedi naturali

Creato il 20 giugno 2014 da Benesserestaff @benesserestaff

Un dolore intenso alla cervicale che si presenta troppo spesso potrebbe essere il sintomo di una patologia seria. Niente panico però, prima di somatizzare, dobbiamo sapere quando i sintomi possono insospettirci e quando invece possiamo essere certi che si tratti di una cervicalgia passeggera, seppur molto fastidiosa. Per dormire sonni sereni dobbiamo quindi sapere alcune cose sulla mielopatia cervicale, sulle eventuali cause e, soprattutto, sui sintomi, quando si può presentare il problema e come affrontarlo nel caso ci venisse diagnosticato. Una volta messo a punto un quadro sintetico, ma chiaro, di questa patologia, potremo affrontare serenamente sia l’eventuale presentarsi di dolori al rachide cervicale dovuti magari a un colpo d’aria o a un movimento brusco , sia l’effettiva presenza della patologia su indicata che, se trattata tempestivamente, può essere contenuta entro limiti assolutamente accettabili.

Mielopatia cervicale, di cosa si tratta?

La mielopatia cervicale è una definizione che viene utilizzata per indicare un quadro patologico degenerativo che comporta una compressione del midollo spinale cervicale progressiva e a carattere artrosico. Sebbene la definizione possa incutere una certa preoccupazione, bisogna sapere che le persone che vengono colpite da questo disturbo sono solitamente avanti con l’età, oltre i 65 anni, solo in rari casi i sintomi si manifestano prima. Per questo motivo non ci si deve allarmare se non abbiamo ancora un’età che possa, effettivamente, indurci a pensare che i nostri dolori alla cervicale siano ascrivibili a questo quadro.

La patologia, quindi, induce un graduale restringimento del canale midollo-spinale a causa di una sempre più manifesta compressione. Tale compressione può causare seria difficoltà nella deambulazione poiché la mobilità della colonna vertebrale viene compromessa e possono insorgere anche disturbi artrosici. A comprimere il midollo, spesso, sono gli osteofiti, una sorta di protuberanza ossea. I sintomi di questa patologia non sono molto facili da diagnosticare, occorrono delle visite specifiche, una risonanza magnetica e/o una tomografia computerizzata. Attraverso la risonanza si potrà verificare l’eventuale compressione midollare e l’entità del problema, con la tomografia, invece, si potrà evidenziare la condizione delle strutture ossee, quindi delle vertebre chiamate in causa.

Sintomi più comuni, impariamo a riconoscerli

Uno dei sintomi più comuni della mielopatia cervicale è sicuramente la cervicalgia, quindi il dolore localizzato nella zona del rachide cervicale che, nei casi più importanti, la mielopatia cervicale può irradiarsi anche agli arti superiori. In caso il dolore sia insopportabile o si presenti con troppa frequenza, rechiamoci dal nostro medico di fiducia e facciamogli presente la situazione, ci dirà come procedere per gli accertamenti del caso. Un altro sintomo abbastanza comune è una sensazione di pesantezza alle braccia e di debolezza agli arti inferiori, come se non riuscissero più a reggere correttamente il nostro peso.

Anche le mani possono sembrare intorpidite e gli oggetti potrebbero sfuggirci, soprattutto quelli più piccoli. Si può avere difficoltà anche nella scrittura. Alcuni tipi di sintomi possono non essere uguali per tutti, si possono avvertire delle scosse, così come del formicolio. Alcuni possono non avvertire nemmeno il dolore alla cervicale o la mancanza di energie. Insomma, diciamo che il quadro generale può variare in base al soggetto. Se il problema fosse già in stato avanzato si potrebbe manifestare disfunzioni alla colonna vertebrale.

Trattamenti medici e naturali

La mielopatia cervicale è un disturbo molto importante che non va sottovalutato, per questo è sempre meglio consultare prima il proprio medico. Una volta che lui avrà appurato l’entità del problema potremo decidere di seguire una cura farmacologica da abbinare a rimedi naturali o di medicina alternativa. Come detto, questo tipo di patologia non può essere curata definitivamente, come non ci sono grandi possibilità di prevenirla. Si può però capire subito dai sintomi la sua presenza e attuare un trattamento conservativo. Per quanto riguarda i casi di entità più lieve, il medico curante potrà prescriverci una terapia a base di antidolorifici, come per esempio l’ibuprofene, e del riposo. Il riposo, infatti, è la cosa migliore per contenere il disturbo.

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In certi casi ci potrà essere prescritto un collare rigido o morbido.

Nei casi più avanzati, invece, l’unico rimedio che può mantenere la malattia entro limiti accettabili è l’intervento chirurgico. Si tratta di microchirurgia che, secondo l’utilizzo di differenti tecniche, andrà a rimuovere la compressione del midollo nelle zone più sofferenti. Per l’intervento, che si esegue in anestesia generale, non devono esserci condizioni particolari, come altre patologie, o impossibilità a sopportare un’anestesia totale.

Per quanto riguarda i rimedi naturali, senza dubbio è utile mantenere il peso forma con un’alimentazione corretta, sovraccaricare gli arti inferiori e la colonna vertebrale comprometterebbe ulteriormente la situazione. Potrebbe essere utile effettuare sessioni di yoga e di agopuntura, ma solo da professionisti esperti. Per la massoterapia, invece, meglio chiedere al medico curante perché certi massaggi, soprattutto se non eseguiti correttamente, potrebbero peggiorare la situazione..


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