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Migliora la mia foto #13

Da Ragdoll @FotoComeFare

Ancora un appuntamento multiplo di “Migliora la mia foto” in cui arriviamo finalmente a trattare due foto di animali domestici, inviate da Andrea e Maria.

Ammetto di avere un debole per i gatti, in casa mia ce ne sono quattro, ma i temi affontati sono praticamente universali e potranno essere adattati a tutte le situazioni di ritratto.

Le vostre foto

foto gatto
              
foto gatto

Andrea ha fatto il possibile per attirare l’attenzione di quel bellissimo gatto ed ha poi scattato la foto, Maria ha cercato il modo di ottenere una foto con lo sfondo sfocato. In entrambi i casi, a prescindere da quelle che saranno le osservazioni sulle foto, un mio plauso va ai due fotografi per l’intenzionalità, per la preparazione dello scatto. E’ una cosa su cui torno spesso e mi rallegra che non vi siate accontentati di premere il pulsante e basta.

Composizione

Le due foto hanno una caratteristica compositiva in comune, sia Andrea che Maria hanno scelto di lasciare aria davanti al soggetto.

Si tratta di una regola semplice ma efficace, consente di assecondare il nostro occhio che vuole guardare nella stessa direzione in cui guarda il soggetto della foto e trova lo spazio sufficiente per farlo. E’ anche una questione di armonia, se il bordo fosse vicino sembrerebbe di avere il volto (o il muso in questo caso) contro un muro.

Andrea, il tuo ritratto ha un taglio abbastanza stretto, al punto che le punte delle orecchie sono state tagliate fuori dall’inquadratura. Fortunatamente hai posto i tagli dove probabilmente è accettabile che siano su un animale e per questo la foto rimane molto gradevole. Se si fosse trattato di un soggetto umano, tagliare le orecchie avrebbe portato ad una mancanza di equilibrio ed armonia.

La scelta di lavorare in low key ti ha consentito di isolare il soggetto e di non avere elementi che potessero distrarre l’osservatore, ben fatto.

Maria, la sfocatura dello sfondo che sei riuscita ad ottenere ha garantito anche nel tuo caso un buon isolamento del soggetto.
C’è una cosa che avresti però potuto evitare molto semplicemente: l’orecchio del tuo micione interferisce con la riga bianca verticale (muro? lenzuolo steso?) mentre spostandoti pochi centrimetri più a sinistra avresti ottenuto una porzione di sfondo nel mezzo, isolando del tutto la testa del gatto. Questo ti avrebbe probabilmente anche concesso di rinunciare alla piccola parte del corpo del gatto limitandoti ad includere solamente il collo.

Messa a fuoco

Andrea, nonostante il diaframma impostato ad f/8 la tua foto ha una profondità di campo molto ridotta, al punto che l’occhio a sinistra è già molto meno nitido di quello a destra.

Non sarebbe un problema in generale, tuttavia la ridotta PdC è di solito usata per concentrare l’attenzione dell’osservatore su una parte precisa mentre nella tua foto quasi tutto il soggetto è a fuoco tranne una piccola porzione, lasciando percepire più un errore che un’intenzione.

Maria invece ha l’intero gatto a fuoco (il livello di dettaglio è davvero buono e il soggetto è nitido), aiutata anche dallo spazio abbondante intorno che non ha complicato la vita e non ha costretto a scelte o compromessi.

Va ricordato che la profondità di campo dipende da molteplici fattori (dal diaframma più o meno aperto, dalla distanza del soggetto dalla reflex), quindi assumere ad esempio che scattando in priorità di diaframma si avrà sempre la medesima PdC potrebbe essere un errore.

Esposizione

Andrea, il tuo gattino secondo me è esposto correttamente e il resto della scena è nel buio quasi totale, segno che la misurazione è stata impostata bene.

Le foto in low key (come d’altronde quelle in high key) sono più complesse da gestire di una foto normale: sottoesponendo semplicemente, il rischio è quello di rendere buio oltre allo sfondo anche il soggetto.

La chiave del successo a mio avviso sta nell’impostare la corretta modalità di valutazione (valutativa, media pesata al centro, spot) in base alle condizioni di luce, puntare al soggetto e decidere se intervenire sulla compensazione dell’esposizione.

Siccome sarà frequente imbattersi in una scena ad alta gamma dinamica (forte differenza tra le alte luci e le ombre) e si dovranno fare delle scelte, per le foto in low key il miglior compromesso per l’esposizione probabilmente ricadrà nel perdere dettagli nelle ombre.
Di solito, in situazioni del genere io utilizzo la modalità di valutazione sull’area più stretta possibile (quella spot che ricopre solo un 2-5% della foto) e utilizzo il tasto del blocco dell’esposizione, poi ricompongo l’immagine.

Maria, sei riuscita a sfruttare il fenomeno chiamato “rim light”, il soggetto è (in questo caso parzialmente) circondato da un alone luminoso. Questo garantisce un gradevole effetto, a patto di stare attenti a non bruciare parte del soggetto, cosa che nel tuo caso però è successa perché il mantello del tuo gatto purtroppo, fotograficamente parlando, è bianco.

Tutto sommato però la foto è gradevole, quindi diciamo che è tutto ok.

Per migliorarla, come l’avrei gestita io? In tre modi alternativi:

  1. avrei scattato tre foto con bracketing dell’esposizione ed avrei creato un HDR oppure avrei semplicemente utilizzato i dettagli del pelo di quella sottoesposta lasciando inalterato il resto
  2. avrei sottoesposto leggermente lo scatto intervenendo poi in post produzione per aumentare esposizione e luminosità del resto della scena
  3. avrei convertito in bianco e nero, anche perchè il tuo gatto è già monocromatico e lo sfondo sfocato non porta con se molti colori saturi
  4. avrei cercato di schermare la luce diretta al petto del tuo micio con un pannellino, facendo attenzione che non entrasse nel campo visivo.

Post produzione

Andrea, nel  tuo messaggio mi hai scritto di aver utilizzato Lightroom per diminuire la vividezza, aumentare i neri e inserire una vignettatura. Credo siano stati fatti interventi anche sulla chiarezza e sul recupero delle alte luci.

Il risultato ottenuto è gradevole ma vorrei suggerirti un approccio differente per la post produzione. Neri e vignettatura sono sicuramente intervenuti sulla parte bassa dell’istogramma ma hanno scurito anche le parti chiare del gattino vicino al bordo. Per evitarlo, saresti potuto intervenire sulle curve parametriche andando ad aumentare leggermente le zone chiare (i bianchi sono un po’ spenti, forse per il forte recupero delle alte luci che hai adoperato) ed a scurire in modo deciso le zone scure che, disposte per lo più perifericamente, si sarebbero comportate come una vignettatura senza intaccare però le zone chiare del soggetto.

In questo modo avresti di fatto anche aumentato il contrasto, che nella tua foto è un po’ debole. Sulla curve leggi questi due tutorial: Riaccendere le foto con la curva di viraggio in Lightroom e Curva di viraggio agli steroidi: la curva per punti.

Maria, non capisco se il +45 sulla luminosità sia un mio errore di lettura degli EXIF oppure tu abbia scelto di schiarire fortemente l’immagine: potrebbe essere questo il motivo del pelo bruciato dalle alte luci.

Il generale la foto manca di contrasto, aumentandolo semplicemente si andrebbe a bruciare ulteriormente la foto mentre intervenendo sulle curve parametriche sarebbe stato possibile intervenire solamente sulle ombre per dare più corpo all’immagine.

Commento finale

Devo dire che entrambe le foto mi sono piaciute, presentano delle piccole imperfezioni ma tutto sommato portano con sé una gran consapevolezza del momento. Questi gatti sono stati fotografati mentre erano impegnati in qualcosa, si percepisce dall’espressione, dalla posizione. Volevate una foto ben precisa e l’avete cercata. La perfezione grafica e compositiva arriva con molto esercizio ma avete impostato la vostra strada.

Qui su FotocomeFare troverete sicuramente un sacco di spunti per migliorare i vostri punti deboli. Come ultimo consiglio vi dico questo: guardate sempre attentamente tutto quello che c’è nel vostro mirino, quello che state includendo e quello che state tagliando. Vi meraviglierete di quanto miglioreranno le vostre foto all’aumentare della consapevolezza di cosa state inquadrando.

Alla prossima!

Emi

Emi Delli Zuani è principalmente un fotografo paesaggista. Divide la sua vita tra la professione e le sue escursioni fotografiche in solitaria. Potete raggiungerlo sul suo sito, seguirlo sulla sua pagina Facebook o trovare i suoi lavori su FlickrRiver.
 


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