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Migranti: Lombardia, Liguria e Veneto dicono “Stop”

Creato il 07 giugno 2015 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

È una bomba che sta per esplodere”. Così il presidente del Veneto Luca Zaia ha definito la situazione sbarchi in Italia. Il dato statistico reso pubblico parla di circa 50mila migranti arrivati nel nostro paese dall’inizio del 2015. Arriva inoltre il comunicato dell’Onu secondo cui ulteriori mille persone sono in attesa di soccorsi nel Mediterraneo. È stato questo insieme di notizie a far scoppiare nuovamente la polemica perché tre governatori del nord si sono opposti alla possibilità di accogliere nuovi profughi. Dalla Lombardia Roberto Maroni invita i suoi colleghi: “Togliere i finanziamenti regionali ai comuni che accolgono i clandestini”. Ad unirsi al coro arrivano all’appello anche Luca Zaia(Veneto) e Giovanni Toti (neo eletto in Liguria) :”Quello dei migranti è un problema che andrebbe risolto a monte, ma finisce puntualmente per essere scaricato a valle” ha dichiarato Toti ai microfoni di SkyTg24.

Raggiunto dalla stampa al G7, il premier italiano Matteo Renzi risponde :”Basta con questa demagogia e con la filosofia dello scaricabarile. Alcuni dei governatori che oggi si lamentano erano al governo quando è stata decisa la politica che ha condotto alle attuali regole”. Il Presidente del Consiglio conclude evidenziando dissapori anche nei confronti di Bruxelles :”Le proposte giunte dall’Unione Europea riguardo la suddivisione dei migranti, sono largamente insufficienti”.

Contrario alla posizione assunta dall’asse del Nord è anche Piero Fassino, sindaco di Torino:”Non è nei poteri di un Presidente di regione decidere quale politica deve portare avanti la nazione riguardo l’emergenza migranti. È inoltre inaccettabile minacciare il taglio di risorse per i comuni che in maniera indipendente decidono di accogliere i migranti”.

Una rivolta che Maroni ha deciso di racchiudere in un Tweet per consultare i cittadini della rete. Un nuovo modo di far politica che la maggioranza del governo non condivide. Un vecchio e ripetuto scontro tra le parti governative che continua ma, a parte le parole e i disagi nel sud Italia, entrambi in continuo aumento, le reali soluzioni tendono ad essere per l’ennesima volta rimandate.


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