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Milan 2010/2011: La continuità prima di tutto!

Creato il 17 gennaio 2011 da Gianclint
Questa volta il consueto sermone post partita di Gianclint, è stato scritto a quattro mani, sia da lui che da Cristian.
Ma le novità dove sono?

Ma le novità dove sono?

Riportiamo alla luce un post scritto e mai pubblicato, il giorno dopo Milan-Real Madrid. Questo post, nacque grazie ad un intelligente commento di un nostro lettore, ma non fu ultimato per tempo, rimanendo di fatto una bozza ferma a prendere polvere.

Il tempo passato e altri accadimenti hanno fatti si che di questo post ce ne dimenticassimo.

Dopo aver raccolto 5 punti in 4 partite, e visto che sentiamo ancora in giro parlare certi pseudo-tifosi e certi pseudo-giornalisti che invocano la “continuità” e la “riconoscenza”. Ci è sembrato giusto, rispolverare questo post, che appunto si riferisce a quella partita, ma che si sposa benissimo col momento attuale.

05/11/2010 Prendiamo spunto da questo commento del sempre vigile dugarry2010:

formazione del Milan in Milan-Real madrid del 26/11/2002
dida simic costacurta maldini kaladze SEEDORF GATTUSO AMBROSINI ruicosta rivaldo shevchenko;in panchina ABBIATI helveg PIRLO INZAGHI
del real di quei giorni c’è solo Casillas…è come se oggi giocassero ancora nel Real Zidane,Figo,Mcmanaman,Raul,Morientes,Roberto carlos….
…la crisi profonda del MiLAN è solo questa….non esiste esempio in europa di grande squadra nella quale i titolari sono gli stessi di 8 anni fa…è assurdo….questo significa zero programmazione zero realismo zero affidabilità,un atteggiamento che posso accettare in una realtà medio piccola ma non nel Milan
se poi l’imprenditore brianzolo pensa di avere la coscienza a posto solo perchè il 31/8 ha acquistato due figurine,non c’è da stupirsi
voglio (vorrei…) un giornalista che faccia (facesse…) questa domanda a Galliani:
“Egr.Dott.Galliani, alla luce dei cattivi risultati degli ultimi 4 anni, non crede che forse sarebbe stato il caso di effettuare una graduale opera di rinnovamento ed inserire nuovi giocatori,anche provenienti dalle proprie giovanili, evitando di rinnovare contratti onerosi a giocatori non più giovanissimi?????”

Carissimo dougarry2010, ti sei dimenticato di aggiungere ai nomi citati, che Dida e Kaladze hanno appena lasciato il Milan qualche mese fa! E non per una questione di ricambio generazionale, bensì per l’esasperazione dei tifosi!

Ma del Real di quella sera ne vogliamo parlare più nel dettaglio? Ecco chi schierava in campo: CASILLAS, Salgado, Pavon, Helguera, Roberto Carlos, Cambiasso (30′ st Solari ), Celades, Figo, Zidane, Raul, Morientes (16′ st Portillo).  Ed in panchina: Cesar, Minambres, Ruben, Mc Manaman, Tote. Come fa giustamente notare Dougarry2010, il solo Casillas è rimasto da quella partita di 7 anni fa. Ma voglio dire, stiamo parlando di un campione del mondo di 29 anni… Mica di un pirla qualsiasi di 35!

Ma questo ci porta a RISPOLVERARE una nostra antica lamentela mossa verso la dirigenza rossonera. La programmazione e il cambio generazionale non ci sono, e se ci sono, non sono adeguati!

Per esempio vogliamo guardare quanti centrocampisti sono stati presi, e che sono ruotati attorno ai soliti Gattusopirloseedorf+Ambrosini? Dall’anno della prima champions ancelottiana, ecco i nomi di quei poveri cristi che si sono dovuti misurare con l’intoccabilità indiscussa ad onoris causa di questi quattro: Redondo, Dalla Bona, Brocchi, Abate, Dhorasoo, Vogel, Gourcuff, Emerson, Cardacio, Beckham, Flamini, ai quali vanno aggiunti una decina di vari primavera che sono sempre stati “aggregati” in prima squadra, e ai quali mai è stata data la possibilità di giocare neanche per un minuto, il tutto “condito” dallo spostamento al ruolo di terzino di Serginho che in teoria sarebbe stato un esterno di centrocampo o un’ala… Aggiungiamo in fine che sulla tre quarti abbiamo avuto Rui Costa/Rivaldo prima e Kakà poi, precludendo la crescita di qualsiasi giovane trequartista o l’acquisto di una qualsiasi buona alternativa in quel ruolo. Il tutto per un totale di circa una ventina di giocatori, di qualsiasi età, caratteristica tecnica, nazionalità, palmares, prezzo o stipendio, e nessuno di questi, nessuno, ha mai anche minimamente intaccato l’intoccabilità di Gattusopirloseedorf+Ambrosini.

Non è possibile. Non è possibile che una squadra di calcio si  riduca in questo modo. Io credo che se prendiamo a campione le rose di una decina di squadre di calcio, di qualsiasi nazione o categoria del 2003 e le confrontiamo con le rose attuali, difficilmente, molto difficilmente, troveremo una situazione anche simile a quella rossonera.

Lo stesso discorso poi si ripropone per quanto riguarda i centrali di difesa, dove il duo Nestamaldini ha spadroneggiato per anni, dietro di loro è passato il mondo intero prima di arriva a Thiago Silva. Uno solo, in una valle di lacrime.

In porta poi, mi viene da ridere ogni volta che ci penso, Dida è stato signore e padrone incontrastato dei pali! Dida! Uno dei portieri più scarsi della serie A degli ultimi trent’anni! Uno che ha fatto due buonissime stagioni, ma prima e dopo di quelle ha fatto solo schifo! In tutta la sua intera carriera! E ora chi ci ritroviamo in porta? Abbiati! Lo stesso portiere che va e viene dal Milan da più di dieci anni! Da più di dieci anni signore e signori! Dietro di loro, il vuoto…

In attacco oggi abbiamo ancora Inzaghi e fino a ieri un certo Borriello. Si, quello che insieme ad Abbiati, potrebbe scrivere un libro su come girare per mari e per monti ma tornare sempre a Milano.

Ma come si è arrivati a questo? Beh ragazzi, utilizzando come dogma la regola “squadra che vince non si cambia” per prima cosa. Insomma dopo aver vinto  di tutto, chi aveva il coraggio di cambiare i titolari di una squadra… stellare? Nessuno. Ed infatti non è questo che si chiede. Non è sostituire i titolari, semmai aggregare a questi mostri sacri, dei giocatori VALIDI da “far crescere” in modo che potessero dare il cambio gradualmente, in modo che dopo sette anni non ci dovessimo ritrovare a vedere sempre le solite facce, e star dietro alle lune di qualche over trenta che non ne vuole sapere di farsi qualche panchina, che siccome non ha feeling con l’allenatore non ha voglia di giocare, o peggior cosa, rema contro quando viene schierato in campo…

Sapete la cosa divertente qual’è? Quando qualcuno ha il coraggio di dirmi: “Non è vero che il Milan non segue questo sistema di programmazione, guarda per esempio con Kakà cos’hanno fatto. Avevano Rui Costa e Rivaldo ma lo hanno preso lo stesso, così abbiamo avuto un cambio generazionale.” Si certo, come no… Peccato che si porta sempre QUESTO UNICO E SOLO ESEMPIO a sostenere questa tesi, e poi basta. E peccato che Kakà è stato preso SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perché il Chelsea aveva fatto un’offerta importante ed era ad un passo dal portarselo a casa! Non ci fosse stato questo episodio, Kakà sarebbe arrivato l’anno dopo, e noi per quella stagione avremmo giocato con i “soli” Rivaldo e Rui Costa. Oltretutto, e l’ha detto anche Galliani, quando Kakà è arrivato hannno provato a girarlo in prestito subito ad una squadra francese, giusto per tenerlo parcheggiato un anno, ma questa misteriosa squadra francese non ha accettato e allora il Milan se l’è tenuto. Quindi insomma non è che avevano tutta sta gran voglia di aggregarlo alla prima squadra. Per fortuna dopo qualche allenamento e la partita di Ancona, ci ha pensato LUI a sistemare le cose, grazie anche all’appoggio e al sostegno di Rui Costa su tutor che si è accomodato in panchina senza fiatare, e Rivaldo che si fece da parte riconoscendo il talento del suo connazionale più giovane.

Ma tutto ciò, arrivando ai giorni nostri, mi riporta di nuovo ad un’altra antica considerazione che qui sul blog esponiamo ad ogni occasione, il servilismo della fanfara mediatica!

Avessimo avuto dei giornalisti veri, e non degli zerbini in alcuni casi e dei semplici portavoce in altri, forse avremmo avuto qualcuno con il coraggio di far presente ANCHE QUESTE COSE ai dirigenti ed allenatori del Milan! Ma no. Noi abbiamo dei guitti prezzolati che svernano a Milanello, che vivono solo di quel che il Milan da loro, che si attaccano a tutto ciò che è Milan per dare un senso alle loro misere vite.

Ma lo avete mai visto voi Pellegatti che avesse chiesto almeno una volta ad Ancelotti:  “Perché non provA a cambiare modulo ogni tanto? Perché non provA a lasciare a riposo qualche giocatore che è da un po’ che gioca ininterrottamente, lasciando quindi spazio a qualcuno di più fresco?” No! Le domande del Telecavallino sono sempre state queste: “CARLO cosa ne pensI delle emozioni che Paolo cuore di drago Maldini, ha provato quando ha segnato quel gol la quel giorni li?” E adesso che non c’è più l’amico Ancelotti? La musica non è cambiata: “MASSIMO, secondo TE cosa penseranno i tifosi quando vedranno Vibra Ibra viva la fibra, giocare contro i cugini dell’Inter?” Ma che cazzo di domande sono?!?! Ma chiedigli perché cazzo ha messo dentro Seedorf contro il Real!

E Furio Cane Fedele? Meraviglioso! Fin quando non varca i cancelli di Milanello, è un fiume in piena contro giocatori, allenatore e società, appena appoggia il deretano in sala stampa… Un agnellino! Anzi UN CAGNOLINO! Per non parlare degli altri, Suma, Ordine, Brunelli… Addirittura l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni, ha il coraggio di dare la colpa ai tifosi ogni volta che le cose vanno male! Non si vince in Europa? Colpa dei tifosi e del loro campanilismo! Non arriva Cissokho? Colpa dei tifosi che si lamentano (e non è mai successa questa cosa oltretutto). Non ci sono i giovani? Colpa dei tifosi che non li vogliono! Ma quando mai?!?!

Ma d’altronde come possiamo aspettarci che facciano domande, non dico scomode, ma almeno intelligenti? Come possiamo aspettarcelo? Questi qui passano le giornate al servizio del Milan, una stagione intera dedita al leccaculismo e servilismo , ricevendo in cambio ogni sorta di “favore”, con annesso premio finale al workshop in Sardegna, dove questi guitti passano il tempo a gozzovigliare, prendere il sole, mangiare a sbafo, tutto grazie alla magnanimità di Galliani e soci che bisbocciano con loro.

Il nostro amico Luca Serafini, ci ha detto più volte che “chissà quante cose vorrei poter lamentare del Milan, quante cose che non vanno! Ma siccome ho bisogno di lavorare, dico e non dico, al limite tiro qualche frecciatina…” Possiamo condividere questo pensiero, d’altronde noi siamo un umile blog di tifosi, non siamo giornalisti, non lo facciamo per lavoro, non prendiamo un solo euro da tutto ciò che facciamo, e quindi non abbiamo vincoli di alcun genere, ma purtroppo quel che dice Serafini dimostra come ormai è lampante, la libertà di stampa attorno Milanello non esiste. Anche in altri ambiti, ma in questo caso stiamo parlando del Milan.

Tutto quanto in nome della continuità. Continuiamo con i soliti giocatori, soliti moduli, soliti schemi, finché non incorriamo in stagioni disastrose,  giusta fine di una squadra alla deriva. Continuiamo con loro perché ci hanno dato tanto, per la riconoscenza, e poi raccogliamo i cocci di un Milan a pezzi e ricostruiamo. Piano piano, senza fretta, perché nel frattempo ci possiamo beare di quanto si è vinto in passato. Tutto come da copione, ecco perché per esempio abbiamo potuto assistere al bienno dal 1996 al 1998. Continuiamo con la solita stampa, perché ci serve per occultare le magagne, edulcorare gli errori madornali o addirittura, distorcere la realtà dei fatti.

Il tutto per far godere quei tifosi impecorinati che si bevono tutto quel che leggono o viene detto loro, e per buona pace dell’altra frangia del tifo rossonero, per esempio noi.

17/01/2011 Noi vediamo che sta tornando in campo, il Milan ancelottiano, quello fatto di 80 minuti di possesso palla ed un tiro in porta. Si, non è da escludere che si sia fatta una preparazione per rendere di più tra febbraio e aprile, nei mesi che contano e che decidono una stagione, però bisogna anche arrivarci bene a questi mesi, non diciamo di vincerle tutte, ma 5 punti in 4 partite è una media retrocessione! Con questo si può ancora non essere pessimisti però. Innanzitutto bisogna intervenire sul mercato e ovviamente, visto quanto detto fin’ora CAMBIARE MENTALITA’. Questa cosa la diciamo da almeno 5 anni… Iniziamo a darci fastidio da soli.

CAMBIARE MENTALITA’ lo ripetiamo. Cambiarla nei dirigenti e nei tifosi, ed automaticamente si rifletterà anche in campo questo cambio. BASTA con la riconoscenza ad interim! BASTA con la continuità dettata da vittorie passate! BASTA!

Vogliamo parlare della tattica? Dell’approccio alle partite? Con Ancelotti il refrain era sempre lo stesso, tenere palla il più a lungo possibile, passarsela e cantarcela tra noi fino ad arrivare ai limiti dell’area di porta, e se ancora nessuno ce l’aveva portata via, sperare che la stella di turno facesse la magia e ci salvasse la faccia.

Questo genere di approccio alle partite, ci può anche andar bene, ma tre o quattro volte nell’arco della stagione, non 5 volte di fila… Così non diventa un’eccezione, diventa una regola!

E Ancelotti con questa regola ci è campato otto anni. Solo che i primi tre gli è andata  bene, visto che in Europa e in Italia, nessuno era ancora riuscito a capire come portar via palla a quella massa di mostri che aveva in campo il Milan. Erano giovani, talentuosi, volenterosi e affamati di rivincite, di vittorie e di gloria. I restanti cinque anni sono stati un lento declino, perché i giocatori più determinanti, il “gioco” (volutamente virgolettato) e l’allenatore, erano sempre gli stessi, mentre in Europa e in Italia le cose stavano cambiando.

ORA ancora sentiamo dire in giro “se manca Pirlo deve giocare Seedorf. Se manca Seedorf deve giocare Pirlo” Ma ci rendiamo conto? Ancora con questi due? Riguardatevi i nomi dei centrocampisti che abbiamo nominato prima nel post di novembre. Quelli erano dei comprimari VOLUTAMENTE comprati dalla dirigenza BEN CONSCIA che non avrebbero MAI tolto spazio (mediatico e non) al duo Pirlo/Seedorf. E agli altri centrocampisti intoccabili.

E adesso sentiamo parlare di Lazzari. Ma per l’amor di Dio, siamo sempre li. Lazzari può anche andar bene come discreta riserva, può anche rinascere nelle “sapienti mani” del suo mentore Allegri, ma se Lazzari dovesse fallire? Se Lazzari non riuscisse a invertire la tendenza? Chi si giocherà il posto da “titolare dai piedi buoni”? I soliti due: Pirlo e Seedorf. E se invece Lazzari dovesse miracolosamente riemergere dalla melma e prendere in mano il centrocampo rossonero, chi inizierà a muguniare? Chi pesterà i piedi? Chi chiederà i collquoi chiarificatori con allenatore e dirigenza? Chi imporrà di giocare altrimenti farà casino? E siamo ancora li, e avanti un altro anno, e via, e via prendere il codino!

Qui a centrocampo serve uno della classe e del valore di un campione europeo! Non un altro COMPRIMARIO. Hanno risparmiato soldi (così ci hanno raccontato almeno) riuscendo a costruire un attacco di tutto rispetto? E allora che li spendessero per un centrocampista di qualità e di talento cristallino, con due coglioni grossi come il deretano di Seedorf. Ma ci rendiamo conto che è difficile prendere un giocatore di grande livello a gennaio, a meno che non litigasse con la sua squadra e rescindesse il contratto. Ma questo cosa vuol dire? Che anche questa volta, si sono ridotti all’ultimo momento, non ci hanno pensato prima! Hanno preso Boateng e… BASTA!

Poi pensiamo anche al centrale e al terzino… Anche in questi ruoli servono i campioni! Ma com’è che solo gli altri prendono dei giocatori validi, con un età accettabile e  a buon prezzo, mentre da noi se non sono più che affermati, se non hanno il nome di grido, (e solo quello hanno!) non vengono cagati di striscio? E meno male che almeno ultimamente una cosa l’hanno migliorata. Prima Galliani e compagnia dicevano che Zambrotta a 10 milioni ed Emerson a 8 erano affari irrinunciabili! Almeno adesso sono più cauti sulle spese. ADESSO.

Ok, chiudiamo qui perché siamo stati fin troppo prolissi, dicendo in ultimo, che quest’anno comunque ci sono i presupposti per raddrizzare la stagione, MA DALLA PROSSIMA E’ BENE CHE SI METTA DEFINITIVAMENTE LA TESTA A POSTO E SI PENSI DA GRANDE SQUADRA. Da Milan.

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