Ottavi di Finale di Coppa Italia che vedono in programma allo Stadio San Siro Milan-Bari.
Piazza di Siena – Flavio Roma - sostituirà trai pali l’infortunato Amelia. Retroguardia a quattro con Herpes e Nesta centrali (Thiago Silva out per un pò di cagotto) e Oddo-Antonini sui laterali. Ambrosini, Merkel e Gattuso a centrocampo con Robinho libero di svariare alle spalle dell’Illustrato da 100 tatuaggi sul corpo e Cassano. Maglia da titolare per Alexander Merkel ripagata da una prestazione eccellente.
Ai quarti la squadra vincitrice se la vedrà con la Sampdoria. Ma intanto occhi puntati sulla sfida di stasera. A scorrere i nomi di questa formazione non ti stupisci del risultato finale: 3 pere e a casa. Niente da fare per gli uomini di Ventura che dopo le delusioni in Campionato sono costretti a tirare una riga sull’appuntamento con la Coppa Italia. La corsa del Bari, infatti, finisce qui. Bene per i rossoneri che trovano la vittoria con Tania, Binho e il giovane Alexander Merkel.
Vincere aiuta a vincere, anche contro le secondarie della formazione pugliese. Se il Fifa Baloon D’Or ha cambiato i criteri di assegnazione, Zlatan Ibrahimovic potrebbe finire seriamente sulla lista dei candidati per un futuro viaggio a Zurigo, sede della Fifa. Incredibile la continuità di rendimento del fuoriclasse svedese che si dimostra decisivo in tutte le competizioni disputate sin qui dai rossoneri: Campionato, Champions League e la coppa comunemente definitiva del Nonno {per uno sport poco evoluto come il calcio. Le final four di basket e volley sono una festa invece}.
E ora che il fastidio Coppa Italia – così come era vissuto gli anni di CarlettoportaciaRimini – ci porta la prospettiva di un quarto di finale; chissà cosa ci racconteranno in sede. Purtroppo per loro è stata mandata in campo un Milan che ha fatto quello che ha voluto ed ha passato il turno. Giocando anche bene, che non fa mai male agli occhi. Bene Fantandonio: ancora indietro per quanto riguarda la freschezza atletica, ma capace di intendersi con Ibrahimovic alla perfezione. Assistman della serata quel Robinho che mi stava tanto sulle scatole per arcani motivi e che invece a suon di assist e energia costruttiva sto cominciando seriamente ad apprezzare.
L’unica nota interessante della serata – perchè riduce di fatto la rotazione a centrocampo e colpisce fra i passeggiatori quello meno dannoso se gestito in una certa porzione di campo – è il risentimento muscolare ad Andrea Pirlo. Seedorf ha poteri che noi umani non sappiamo neanche immaginare.
Robinho parte in contropiede intorno al 20esimo del primo tempo, serve lo svedese che nell’uno-contro con Glik trova uno spiraglio e di destro trova l’angolo giusto portando i suoi sull’1-0. Una volta acquisito il vantaggio, nonostante il caparbio Ventura, il Milan si trova nel suo territorio preferito: controllo totale del campo e ripartenze eseguite finalmente da squadra di Serie A – sarà perchè mancava qualcuno, ma io sono prevenuta.
Forte del vantaggio, con l’intenzione di non forzare più di tanto, il contropiede dei rossoneri taglia in due il Bari. Non ci capiscono, perdono palloni, Robinho fa decisamente quello che ‘azzo vuole e Ventura si pente di non poter chiamare time out. Padelli si esalta sul brasiliano che, servito con la magia più bella di Andonio della serata, tira al volo ma trova il portiere avversario assolutamente pronto per la deviazione. Ibra e Cassano si piacciono davvero tanto: non sottintendo che si piacciano anche in situazioni extra-calcistiche, ma noto con piacere che se la passano come se si conoscessero dai tempi degli uomini delle caverne.
Alla festa partecipa anche un ospite gradito da tutti quelli che vorrebbero aria nuova a centrocampo. Il goal di Alexander Merkel in chiusura di primo tempo è una ventata di aria fresca e pulita dopo 80 anni di buio Siiiiidorfiano. Tant’è che comincio a temere per… non dico nulla. Oddo crossa dalla destra, riesce a recuperare Robinho che serve Merkel e questi, all’interno dell’area piccola, non sbaglia.
Stesso canovaccio nella ripresa, con l’aggiunta di Abate al posto di Gattuso. Padronanza totale del terreno di gioco e azioni di attacco nel momento opportuno contro un avversario volenteroso ma innocuo. Il Cassano Tour nel passato stranamente proposto dal tabellone della manifestazione si chiude alla prima fermata della metropolitana fra gli applausi delle due tifoserie. Non prima di aver visto Robinho in goal su assist del giovane Alexander.
La seconda? Genova blucherchiata.