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Milan di Allegri: alla ricerca dell’equilibrio – 4

Creato il 07 settembre 2010 da Gianclint

-Dagli anni ‘20 ad oggi: i Grandi esempi del passato come stimolo, non come limite-

A volte per mettere a fuoco una situazione occorre discostarsi da essa, vederla in un contesto più ampio. Non farà male ricordare, sommariamente, gli esempi che più hanno segnato la Storia del Calcio a livello tattico…

Milan di Allegri: alla ricerca dell’equilibrio – 4

Puskas veste la maglia del Real Madrid

Cosa unisce allora il WM che si impose alla fine degli anni ‘20 al 4.2.4 del Brasile del ‘58; la scuola Ungherese al Catenaccio; il calcio totale dell’Olanda ’74 ai nostri giorni, passando per Sacchi e Zeman?

Cosa comportò quel passaggio storico che vide una difesa schierata in linea?, il cambio della regola del fuorigioco che avvenne nel 1926, ad esempio: se prima per “essere in fuorigioco” gli avversari tra la palla e la porta dovevano essere tre, da quell’anno ne erano sufficienti solo due.

Cosa spinse Rinus Michels, l’allenatore di quell’Olanda’74, ad assecondare quel suo folle giocatore che aveva il numero 14 sulla maglia arancione, tanto da farlo credere possibile di preparare una squadra polivalente in ogni suo interprete? La sete di uscire da un calcio fatto di marcature troppo serrate perché non si potessero “forzare”, e farle “saltare via” con il semplice movimento collettivo e la zona.

Quale notte insonne spinse gli allenatori ed i manager di queste squadre a “osare”?, la ricerca di un modo diverso di fare calcio… quello di Sacchi da quello di Liedholm -ciao Maestro!-, quello di Zeman da quello.. di tutti gli altri.

Ma per quanto possa essere piacevole e suadente ripercorrere con la memoria le immagini che ci ha tramandato la Storia del Grande Torino, col suo WM; i fotogrammi che paiono ancor più antichi della Honved o di quell’Olanda frikkettona, è IMPOSSIBILE ragionare di calcio prescindendo, come abbiamo visto in apertura, da una cosa: le sue regole.

Milan di Allegri: alla ricerca dell’equilibrio – 4

Il Foggia di Zeman: esempio ancora attuale per lo sviluppo di qualsiasi attacco "a tre punte"

Rifarsi “ai grandi esempi”, non può voler dire ripiegarsi su di essi, ma tentare di scavalcarli: se si fosse pensato che il massimo risultato di applicazione di pressing organizzato raggiungibile in campo fosse stato quello abbozzato -a posteriori- da Radice, Sacchi avrebbe continuato a vendere scarpe; se si fosse pensato “poco equilibrato” schierare tre punte in campo Zeman avrebbe continuato a giocare a scopa e fumare sigarette… e noi non avremmo conosciuto il modulo di 4.3.3 come lo si intende ora.

Ogni movimento, ogni concetto di “spazio e di tempo” che osserviamo in campo, deriva dalla notte insonne di uno dei due, ma loro stessi OGGI, non potrebbero più proporre quel loro calcio: la regola del fuorigioco è mutata e il retropassaggio di alleggerimento al portiere è vietato eseguirlo con le modalità di quegli anni.

Ma allora, forse che il Milan di Sacchi era più equilibrato dell’Inter di Cuper o del Foggia di Zeman?, l’Olanda di Cruijff non ha vinto nulla perché era una “squadra lunga”, e il Catenaccio italico ci ha dispensato dal fare brutte figure a Inghilterra ‘66?… possiamo pensare che basti questo per fare un bel calcio arrivando “addirittura” a vincere?

Cos’è quell’invisibile, elettrico cordone ombelicale che unisce tutte queste squadre che han segnato la Storia del Calcio? I Grandi Calciatori, La VOGLIA.. ecco cosa, quella di vincere a scapito di tutto, di essere più “eccitati” nello scendere in campo dell’avversario… del raggiungere per primi… lo scopo del gioco, come c’era scritto sulle istruzioni del Monopoli. Perché di un gioco, magnifico perché semplice, spettacolare perché meno imprevedibile di quanto non gli piaccia far credere, stiamo sempre parlando.

E lo scopo del gioco resta sempre quello: fare gol; niente di metafisico, tutto di piedi e di fisico…

“Troviamo una strada, o apriamone una nuova”, Annibale -letta su una maglietta-

Nota: avete altre “Squadre” o “Momenti Storici” da aggiungere? I commenti sono aperti!

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