Il suo futuro dipenderà dalla Lazio: fiducia a tempo a Filippo Inzaghi. Il Milan aspetterà il replay di Coppa Italia contro i biancocelesti prima di assumere delle decisioni sul destino del tecnico. Dopo la figuraccia dell'Olimpico di sabato sera, a Casa Milan è suonato l'allarme rosso: la società aspetta le prossime 48 ore, ma adesso comincia a guardarsi intorno.ULTIMATUM — Per dirla con parole che andavano di moda con Massimiliano Allegri quando si trovava nella sua situazione (a proposito: adesso il Milan ha soltanto un punto in più rispetto alla classifica di un anno fa), i bulloni della panchina di Pippo si sono ulteriormente allentati. A questo punto diventa decisiva la rivincita di Coppa Italia nei quarti di finale, dopodomani a San Siro. Gara secca, in cui vincere per il Milan avrà doppio valore: la qualificazione alle semifinali e il salvataggio della panchina (ieri comunque da radio-panchina iniziavano già ad arrivare voci di eventuali sostituti, dal vice Mauro Tassotti a Luciano Spalletti). A fine gara le telecamere indugiano ancora su Galliani, impietrito e sprofondato nella poltroncina.
VUOTO DI MEMORIA — Ancora una volta è un Milan da non credere. Perché è proprio questo il problema: nessuno, a Milanello e dintorni, pensa che questa possa essere la squadra vera. E in sé per sé la cosa ha un senso: altrimenti non si spiegherebbe quanto si è visto negli ultimi quindici giorni dell’anno. Ma è come se il Milan avesse sbattuto la testa, perdendo la memoria. Nessuno si ricorda più che cosa deve fare. Occorre capire se Inzaghi avrà il tempo per provare a raddrizzare la barca: Pippo deve provare a guardare avanti cercando nella squadra che lui ha sempre protetto e coccolato uno sforzo a livello mentale. Perché se finisse così anche martedì, il cambio in panchina potrebbe diventare realta
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