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Milan, Seedorf:” La tempesta e’ stata creata da altri non da me, la crisi non e’ dipesa solo da noi…”

Creato il 29 marzo 2014 da Tuttocalcio @cmercato24h

rp_Clarence-Seedorf-Milan.jpegClarence Seedorf, Ai microfoni di Sky Sport al termine della gara vinta col Chievo per 3-1, grazie alla doppietta di Kaka‘ ed al gol di Mario Balotelli.

L’allenatore rossonero afferma che la crisi avuta dal Milan non e’ dipesa solo dalla squadra ma da vari fattori come gli infortuni, mentre su Kaka’ ammette che aveva solo bisogno di trovare la miglior forma, e che l’obiettivo della squadra ad oggi e’ di guardare partita dopo partita.

Tempesta passata?

Non lo so, la tempesta non l’ho creata io. Sono molto contento per questo gruppo e per tutti i milanisti che possono vivere un momento sereno.

Kakà?

Non mi stupisce, aveva bisogno di tempo per trovare la miglior condizione. Sono molto felice che stia riuscendo a esprimersi al meglio. Il suo futuro? Questo deve deciderlo lui, non posso parlare io. Sicuramente oggi si è fatto in due in attacco e in difesa.

Europa League?

L’ho detto anche l’altro giorno che l’obiettivo della società rimane, finché la classifica lo tiene vivo”.

Sulla formazione di partenza, più equilibrata rispetto al passato?

“Zapata è un giocatore che ho fatto giocare subito quando è arrivato, poi si è fatto male e gli altri hanno fatto bene. Sicuramente ho cercato di dare equilibrio, è chiaro che serve tempo quando arriva un allenatore nuovo. Bisogna fare bene le due fasi e ci stiamo riuscendo in undici e senza quelle pause che avevano permesso all’avversario di fare gol. La crescita c’è grazie al tempo e alla squadra”.

Sul periodo di crisi:

“Ci sono tante spiegazioni, non giustificazioni. Abbiamo perso gare dove avevamo giocato anche bene come con la Juve in casa, a Napoli avevamo 9 giocatori con l’influenza. Anche per questo alcune gare sono andate male per motivi non dipendenti da noi, a volte abbiamo lasciato noi qualcosa e sono stati più bravi gli avversari.

Taarabt?

Deve migliorare sulla concentrazione, a volte serve ragionare di più. L’avevo visto un po’ giù negli allenamenti, aveva sofferto per non riuscire a dare il massimo e aveva accusato tanto il colpo dell’Atletico Madrid. Volevo farlo recuperare perché anche per lui era un momento nuovo, la prima volta in una grande squadra”


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