Crouch fa rima con OUCH. Il palo della luce che non iscrisse il proprio nome, a ruota di Filippo Inzaghi from Piacenza e Kuyt, nel boxscore di Milan-Liverpool bis {2007} aveva un conticino in sospeso con la formazione rossonera. Ovviamente le motivazioni del lungagnone non sono sufficienti a spiegare il tonfettino – o tonfettone – della formazione di casa.
Non trovandosi davanti il Parma, per un tempo l’ingessata formazione di Massimiliano Allegri regala campo all’avversario e nella ripresa sfiora il goal su palla inattiva – UN CORNER TIRATO COME CAZZO COMANDANO I MANUALI DEL CALCIO E UN UOMO CHE ANTICIPA TUTTO E TUTTI ALLA PERFEZIONE… due cose più rare di una buona prestazione di Clarence Seedorf per più di venti minuti all’anno – : poco prima di subire una rete stil Cesena-Milan e di vedersi annullare the last hope per via di un rusone di Tania.
Risultato? A White Hart Lane per tentare l’impresa del nuovo decennio: al cospetto dell’assente di giornata, Gareth Bale. L’assente del mega scontro frontale al ritorno sarà invece Capitan Gattuso che, morso nei pantaloni, ha litigato con mezza Inghilterra, autodiffidandosi: bene, ma non benissimo [cit.]. Joe Jordan ha già chiesto di vedere uno specialista per il panico provato, mentre golfisti, tennisti, calciatori del Manchester United e, addirittura, del Liverpool si sono espressi su Twitter in maniera, ehm, simpatica nei confronti dell’oggetto dell’incazzatura di Gatto.
Ibrahimovic ieri sera parlava di “tripletta”: carissima Tania… se un attacco composto da Pato, Robinho, te o Mia principessa, ha bisogno di Mario Yepes per seminare il panico nell’area piccola degli Hotspurs allora c’è qualcosa che non funge con i tuoi desideri. Comunque può ancora succedere di tutto e quel tutto fa già tremare i polsi.
Lui è sempre la certezza al pari di Abbiati, Nesta e Thiago Silva. Ma gli infortuni, che ancora pesano a centrocampo, impongono al tecnico di fare scelte precise. A cominciare dalla difesa, perché questa sera contro il Tottenham Thiago Silva avanza in mezzo al centrocamopo fra Gattuso e Flamini, mentre è Yepes a fare il centrale con Nesta. In attacco, il compagno di affinità elettive con il numero 70 e… quello che poteva evitare di sbloccare il risultato contro il Parma.
Il Milan non riesce a sfatare il tabù contro le squadre inglesi negli ottavi di finale di Champions League. Dopo le sconfitte interne contro l’Arsenal nel 2008 e contro il Manchester United lo scorso anno, questa volta è il Tottenham a passare allo stadio Meazza. 0-1 il risultato finale, grazie ad un gol di Crouch all’80′, frutto di un’azione di contropiede del velocissimo Lennon che ha saltato Yepes e sull’arrivo di Nesta ha scaricato per l’attaccante che non ha avuto difficoltà a insaccare. Questo è purtroppo quello che ha raccolto il Milan in una serata storta, in cui la squadra di Allegri non è apparsa mai brillante, imballata e incapace di scardinare le certezze dei londinesi, ordinati e fisici.
Nel primo tempo l’ordine e la solidità degli Spurs mi ha ricordato certe partite dello United in trasferta: controllo totale delle operazioni, salvo poi prenotare il massacro con tortura prolungata per il ritorno fra le mura del Vecchio Traforo, dandoti ripetizioni di come saper ripartire una volta rotto il gioco altrui. Ovviamente han potuto fare quello che più gli è stato comodo – e aggiungerci pure il goal – perchè nel primo tempo i nostri sono stati bloccati da una tormenta di neve che ha impedito loro di raggiungere il Giuseppe Meazza di Milano: Milan che non si è praticamente mai visto. L’unico vero brivido ce lo regala Christian Abbiati che piglia una cappocciata, involontaria, dall’ex Liverpool e viene sostituito da Marco Amelia.
Nella ripresa Allegri sostituisce il corso di filosofia con ripetizioni di futbol bailado – Pato - e il Milan sembra avere un altro spirito. I rossoneri sono più aggressivi, grintosi ma sempre poco lucidi e attaccano più con l’orgoglio che con la testa. E su due palle buttate nella mischia in area, al 50′ e al 60′, Mario Yepes con due prepotenti incornate costringe Gomes a due eccellenti parate che fanno disperare San Siro. Ci prova anche Flamini ma sul suo tiro Woodgate salva la sua porta.
All’80′, con il Milan tutto sbilanciato in avanti, su una palla persa di Ibrahimovic, Lennon riparte come una scheggia, si trova davanti Yepes e lo salta, poi arriva Nesta ma lui scarica su Crouch che deve solo appoggiare palla in rete. Per il Milan è una doccia gelata e l’unica reazione arriva al 93′ quando su una dormita della difesa inglese, Robinho colpisce a botta sicura sul secondo palo ma ancora il Tottenham si salva.
Il brutto è aver subito una rete su contropiede proprio mentre il Tottenham si trovava nell’unico momento di difficoltà della sua attenta e lucida partita: aveva effettuato anche una sostituzione forzata, grazie all’intervento all’acqua di rose di Flamini su Corluka.
Ad aggiungere l’incazzatura all’arrabbiatura – e rifaccio un’altra rima – la rovesciata salva tutto {o quasi} di Tania {annullata per un spintarella}.
A White Hart Lane, amisci.
P.S.: mi farò una collana con i denti perduti da Joe Jordan.