Milano, candidati a confronto

Creato il 12 maggio 2011 da Episteme

Palazzo Marino, sede del Comune di Milano


L'insistenza con cui la campagna elettorale meneghina viene portata alla ribalta nazionale - in special modo dal Presidente del Consiglio - rende la sifda per la conquista di Palazzo Marino sicuramente il test più importante della tornata amministrativa del 2011.
Oltre ad essere la seconda città più popolosa d'Italia, nonché la prima tra quelle chiamate al voto, Milano costituisce il cuore del potere berlusconiano, la Milano da bere di concezione craxiana apertamente contrapposta a Roma - e con essa alla Torino della FIAT e degli Agnelli.
Ininterrottamente in mano al centrodestra per tutta la II Repubblica, è indubbio che un suo passaggio a sinistra non potrebbe essere privo di conseguenze, ed avrebbe impatti ben maggiori della conquista della Provincia da parte di Penati nel 2004: il Comune è senza dubbio un'istituzione con visibilità decisamente maggiore rispetto alla Provincia, ed il ruolo del Sidaco di una città così importante lo rende una figura di primo piano sul territorio nazionale.
Saranno nove i candidati alla carica di Sindaco, per un totale di ventinove liste in campo. Rispetto alle precedenti consultazioni, tenutesi nel 2006, entrambi i valori risultano in calo (-1 per i sindaci, -5 per le liste), a dimostrazione di una pur lieve semplificazione generale del quadro politico.

Fabrizio Montuori
(PCL)

Il primo candidato sulla scheda elettorale è Fabrizio Montuori, sostenuto dal Partito Comunista dei Lavoratori. La sua candidatura si può considerare l'erede di quella della Lista Comunista di Pietro Vangeli del 2006, che portò a casa meno di 400 voti. Il programma di Montuori, classe 1977 e fuoriuscito dal PRC nel 2006, è reperibile sul suo blog e si articola sui temi del lavoro, dei servizi sociali, del territorio e dei trasporti; un particolare capitolo è dedicato alla gestione dell'Expo 2015.

Elisabetta Fatuzzo
(PP)

Segue nella scheda l'avvocato vercellese Elisabetta Fatuzzo, del Partito Pensionati, già in Consiglio Regionale nonché figlia del più illustre Carlo Fatuzzo, fondatore del partito. Non esiste un sito o un blog espressamente dedicato alla campagna elettorale della Fatuzzo o al suo programma, la maggiore fonte di informazioni al riguardo risulta essere il sito del partito. La corsa solitaria del Partito Pensionati può essere vista come un indebolimento del centrosinistra rispetto al 2006, quando questa formazione sosteneva il candidato ufficiale dell'Unione Bruno Ferrante.

Letizia Moratti
(PdL)

Ben 12 le liste a sostegno del sindaco uscente, il candidato del centrodestra Letizia Moratti: Popolari di Italia Domani, Lega Nord, La Destra, Progetto Milano, Nuovo PSI, Pensioni & Lavoro, Milano al Centro, Unione Italiana, Giovani per l'Expo, Il Popolo della Libertà, Io Amo Milano, e l'Alleanza di Centro. Letizia Moratti, classe 1949, è chiamata a replicare alla vittoria al primo turno del 2006, quando si impose con il 51,9% dei voti (circa due punti in meno della coalizione che la sosteneva). L'anima della campagna elettorale, per la quale è stata spesa la mastodontica cifra di dodici milioni di euro, è sul web il sito, dove il Sindaco mostra, oltre alle consuete news, la lista delle cose fatte - lasciando quindi al cittadino la possibilità di verificarne la veridicità - nei cinque anni del suo mandato. Il programma si pone in continuità con l'amministrazione che sta per concludersi, ed è articolato su sicurezza, ambiente, servizi sociali, scuola, cultura e mobilità.

Manfredi Palmeri

Il Terzo Polo, con le liste di UDC e la civica Nuovo Polo, sostiene il quarto candidato, Manfredi Palmeri, classe '74. UDC e FLI nel 2006 correvano con il centrodestra, pertanto i voti di Palmeri saranno generalmente voti sottratti a Letizia Moratti. Tecnicamente la maggiore offerta elettorale potrebbe consentire anche spostamenti da sinistra, ma a Milano, molto più che in altre città, avrà buon gioco il tema del voto utile, che tenderà a stritolare le ambizioni del giovane candidato centristra. Il sito costituisce il cuore della campagna elettorale di Palmeri, articolata in un programma di 16 punti che spaziano dalle infrastrutture all'ambiente, dalla sicurezza alla tecnologia, dal federalismo alla competitività economica.

Giuliano Pisapia

Quinto candidato è l'avvocato Giuliano Pisapia, espressione del centrosinistra e legato a SEL in particolare, riuscito ad importi alle elezioni primarie contro l'uomo forte del PD Stefano Boeri. Le liste in sostegno di Pisapia sono otto: Sinistra Ecologia Libertà, Lista Civica Milly Moratti, Partito Democratico, Italia dei Valori, Lista Bonino Pannella, Verdi, Sinistra per Pisapia e Milano Civica. Pisapia è chiamato ad un compito che si preannuncia tanto ambizioso quanto arduo: vincere a Milano, strappare Milano al centrodestra, alla Moratti ed in ultima analisi a Berlusconi. Già il raggiungimento del ballottaggio sarebbe comunque un risultato storico, dopo il buon 47% raggiunto da Ferrante al primo turno cinque anni fa. Come per tutti i candidati maggiori, anche Pisapia ha aperto un sito per sostenere la sua candidatura - alle primarie prima e a Palazzo Marino dopo. Il programma è articolato su scuola, lavoro, ambiente, diritti civili, trasparenza e tecnologia, con una sezione interamente dedicata all'Expo 2015.

Marco Mantovani
(FN)

Marco Mantovani è il candidato numero sei, espressione della destra estrema di Forza Nuova. Mantovani succede alla candidatura di Saibene del 2006, che raccolse poco meno di 700 voti. Non esiste un vero e proprio sito dedicato alla candidatura, che si appoggia invece sul blog della locale sezione di Forza Nuova. Mantovani è recentemente salito agli onori della cronaca per essere stato indagato, assieme ad altri nove esponenti del suo partito per lesioni, violenza privata aggravata, porto di strumenti atti ad offendere e danneggiamento a seguito di episodi di violenza commessi contro esponenti di un altro movimento di estrema destra, Casa Pound.

Giancarlo
Pagliarini

Giancarlo Pagliarini per il Federalismo e Lega Padana: liste dal vago sapore di civetta per Giancarlo Pagliarini, il candidato numero sette sulla scheda elettorale. Ex ministro del Governo Berlusconi I, ex parlamentare, classe 1942, Pagliarini si presenta come indipendente di destra dopo aver lasciato la Lega Nord a seguito del Congresso del partito tenutosi nel 2007. Sul suo sito si trovano le filosofie politiche che animano la candidatura di Pagliarini, mentre è il sito della Lega Padana ad ospitare il programma elettorale, in realtà più indicazioni di metodo che di merito, incentrato su trasparenza politica e partecipazione popolare al governo cittadino. Pagliarini probabilmente occuperà lo spazio che nel 2006 fu di Pagliuzzi - che raccolse poco meno di 1.200 preferenze - con la possibilità, visti i suoi trascorsi di politico a livello nazionale, di limare qualcosa a destra alla Moratti.

Carla De Albertis

Penultimo è la civica Carla De Albertis, sostenuta dalla lista La Tua Milano. Di estrazione ex-AN, la De Albertis affida la sua campagna elettorale ad un sito che contiene, oltre alla sua presentazione personale ed il diario elettorale, i riferimenti al programma, incentrato sulla lotta alle infiltrazioni delle grandi organizzazioni criminali del Sud, ai clandestini, alla preservazione della "milanesità" contro il multiculturalismo, alla trasparenza e alla partecipazione.

Mattia Calise
(M5S)

Chiude la scheda Mattia Calise, giovane candidato del MoVimento 5 Stelle. Giovanissimo, viene accreditato dai principali sondaggi di percentuali ragguardevoli, sia di voti in fuga da altri partiti specialmente di sinistra, sia di astenuti richiamati alle urne dal fascino del MoVimento. Proprio quest'ultimo fattore di allargamento della platea di votanti potrebbe essere determinante nell'abbassare il risultato percentuale della favoritissima Letizia Moratti, costringendola eventualmente al turno di ballottaggio. Facebook e naturalmente il blog di Grillo sono le piattaforme multimediali predilette per la campagna elettorale; proprio nel blog si trova anche il programma elettorale, concentrato sulla lotta alla "Casta", sulla trasparenza, sulla sostenibilità ambientale, sulla mobilità e sulla salute.
Contrariamente a sfide molto più aperte a causa della divisione di uno dei due schieramenti principali - Napoli, Trieste, Latina - o per l'effettiva forza di formazioni alternative - Bologna - è evidente che a Milano lo scontro sarà bipolare, tra centrodestra e centrosinistra, tra Moratti e Pisapia. Questa semplificazione dello scenario è tuttavia solo apparente, perché rende l'esito della consultazione molto sensibile a fenomeni di voto non spontaneo a cui faranno riferimento gli appelli al voto utile o al voto disgiunto.
Quel che è certo è che mai come quest'anno la roccaforte berlusconiana pare in pericolo; l'attenzione quasi ossessiva che il premier sta dedicando alla sfida meneghina e l'inasprimento dei toni della campagna elettorale è la spia evidente del nervosismo che serpeggia negli ambienti del centrodestra. Il ballottaggio, anche se non tutti gli istituti di sondaggi concordano, appare un'eventualità non impossibile, e se veramente si arrivasse al secondo turno diventerebbe veramente difficile prevedere il destino della seconda città d'Italia.

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