Milano Design Week: Benjamin Clementine inaugura il Festival Milanese

Creato il 18 aprile 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Anche quest’anno si è inaugurata la settimana del Design di Milano, e come ogni anno, attorno al tanto atteso evento, sono stati allestiti una miriade di palinsesti musicali: In contemporanea con il salone del mobile e con le insallazioni del fuorisalone sparse per tutta la città, non potevano di certo mancare delle location in cui deliziare con dell’ottima musica tutti coloro che sono accorsi alla ormai celebre manifestazione milanese. Tra tutti, spicca senza dubbio l’Elita Design Week Festival, evento ufficiale che si protrarrà fino al 19 Aprile, e che ospiterà un gran numero di artisti internazionali all’interno della splendida cornice del teatro Franco Parenti (e non solo). Ad inaugurare l’evento è stato Benjamin Clementine, talentuoso cantante e pianista soul Britannico. L’ex clochard londinese, reduce da un concerto a Bologna il giorno precedente, ha incantato tutti i presenti con uno showcase strabiliante, che ha lasciato senza fiato tutti i presenti.

Photo credits: Luay Hussein

La storia

Nato a Crystal Palace, cresciuto ad Edmonton, trascorre la sua infanzia con la nonna, per poi trasferirsi con i genitori dopo la sua dipartita. Ultimo di 5 fratelli, ama spendere le sue giornate in biblioteca, appassionandosi di lettura biblica, di poesia e ovviamente, di musica. La svolta arriva nel 2008, anno in cui, dopo aver abbandonato gli studi di legge, si trasferisce a Parigi, dove trascorre diverso tempo in condizioni di povertà estrema, guadagnandosi da vivere suonando per strada o nei piccoli locali, fino alla svolta nel 2012, grazie ad una memorabile esibizione al festival di Cannes, che gli valse un contratto discografico a livello internazionale. L’anno seguente esce il suo primo EP dal titolo Cornerstone, che gli varrà la fama nel suo paese natale, oltre che a livello internazionale. Definito da molti come l’erede spirituale di Nina Simone, Clementine incanta tutti con la sua voce calda e potente, i suoi testi struggenti ed il suo eccentrico approccio al pianoforte. Non passa molto tempo prima che il mondo venga a conoscenza del suo nome, ma soprattutto del suo innato talento: Un segreto conservato per tutta la vita e mai confessato.

Il Concerto

Photocredits: Luay Hussein

Il Teatro parenti si popola all’inverosimile per l’occasione. L’evento, gratuito ma a numero chiuso registra infatti il tutto esaurito, grazie ad una ottima sponsorizzazione durata mesi. Alle 22.30 precise, Clementine si presenta sul palco con la sua classica tenuta minimale: Piedi nudi, jeans nero e giacca elegante indossata direttamente sulla pelle nuda. Il pubblico lo accoglie a gran voce e lui non manca di ringraziare puntualmente. Brano dopo brano, Clementine sfodera tutto il suo talento regalando agli spettatori una serie di esecuzioni energiche e toccanti: Una voce potente e mai incerta, accompagnata dalle sue linee di piano suggestive per quanto rudimentali, che non smettono di emozionare tutti i presenti per tutta la durata dell’esibizione.  Accompagnato in alcuni casi da una violoncellista, Clementine si cimenta in una serie di brani inediti, oltre alle sue hit di vecchia data, tra cui l’ormai nota Condolence e la toccante Cornerstone, lasciando di stucco tutti i presenti. Un esibizione magistrale ed intensa per tutta la sua durata, che è valsa al pubblico una piccola sorpresa sulle note di Caruso di Lucio Dalla, oltre alla pittoresca rivisitazione di Voodoo Child di Jimi Hendrix.Uno showcase volto a rimanere ben impresso nella mente e nel cuore di tutti i presenti, nonché prima volta assoluta di Clementine a Milano. Proprio a proposito di Milano, Clementine si sbilancia confessando di non esserne innamorato, dichiarandosi tuttavia soddisfatto del calore trasmessogli dal pubblico di casa: una sensazione che difficilmente dimenticherà, condivisa senza alcun dubbio da chi ha avuto il privilegio di assistere alla sua sensazionale esibizione.

Un martedì sera che rasenta la perfezione, grazie ad un talentuoso artista dall’imminente ascesa, ospitato in una cornice del tutto adeguata all’entità dell’evento: Un inaugurazione in grande stile per il Design Week Festival, il cui palinsesto si prolungherà fino al lunedì successivo, con una serie di eventi sparsi per tutto il territorio del milanese. Menzione d’onore per lo staff di Elita che si dimostra, almeno per il momento, all’altezza di affiancare il nome della Design Week e di tutto ciò che rappresenta.

L’esibizione di Clementine è stata solo l’inizio di una lunga settimana ricchissima di eventi: Sempre al teatro parenti, nei giorni successivi si sono esibiti artisti del calibro di Dixon, Ryoji Ikeda e molti altri, in contemporanea con gli eventi tutti da ballare sparsi in tutti i club del Milanese. Un’occasione da non perdere per chi, oltre al design, ama la musica e la vita notturna: Due facce della stessa medaglia, nonché due simboli di Milano, una città in continuo movimento.

Tags:benjamin clementine,design week festival,milano design week,musica,recensione,Soul

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