Sono passati più di 150 anni dalla prima esposizione universale: nel 2015 l’Expo tornerà a Milano.
E’ da tre anni che il capoluogo lombardo si prepara ad accogliere l’evento: facciamo allora il
punto della situazione per capire cosa aspettarsi dalla imminente manifestazione di rilevanza
internazionale.
Dopo 105 anni l’Esposizione universale torna a Milano e la città è in fermento per accogliere Expo
2015. L’appuntamento è per il 31 marzo: l’evento durerà fino al 23 novembre del 2015. Secondo
le prime stime l’evento attirerà 29 milioni di turisti, porterà oltre 20 miliardi di euro da investire
nelle infrastrutture urbane e contribuirà alla creazione di 70.000 posti di lavoro. Il tema centrale di
questa edizione sarà Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Si spazierà in tutto ciò che riguarda
l’alimentazione: dal problema della fame nel mondo a quello dell’educazione alimentare, dalla
qualità del cibo fino alla questione OGM. Ma dove si terrà la manifestazione?
Il 16 ottobre 2008 è stato promosso un programma nato dalla collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Milano, il Comune di Rho e la Società Poste Italiane S.p.A. per realizzare un’area dedicata ricavata da un terreno agricolo nella zona nord della città. Si prevede un’estensione di circa 1.100.000 mq. La location quindi sarà ubicata vicino al nuovo Polo fieristico di Rho-Pero, un’area ben collegata con i mezzi pubblici. Nel frattempo a Palazzo Marino c’è stata la successione di Giuliano Pisapia a Letizia Moratti e questo ha avuto conseguenze anche nell’organizzazione dell’Expo 2015.
E’ stato il nuovo sindaco, non senza polemiche da parte della maggioranza e della stessa opposizione, a firmare il 12 luglio scorso l’accordo di programma sulla destinazione delle aree. E’ suo ora il nome legato ad un progetto nato e voluto da Letizia Moratti, rimasta orfana della sua Expo. Ha votato a favore anche Stefano Boeri, assessore a Cultura, Expo, Moda e design, che più volte aveva espresso dubbi e perplessità sul programma che costringeva le amministrazioni locali a sborsare somme maggiori a quelle sostenibili al momento. Incoerenza o tentativo di inserirsi
cautamente nella gestione di Milano? Il tempo ci darà la risposta, intanto il dado è stato tratto: questa Expo 2015 “s’ha da fare”.