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MILANO: Il super Ego dell’ occhio di Andrea Tarella | Spazio Raw

Creato il 05 gennaio 2014 da Amedit Magazine @Amedit_Sicilia

segnalibro_frontMostra: Il super ego dell’occhio
Luogo: Spazio Raw
Indirizzo: Corso di Porta Ticinese , 69 – Milano -
Inaugurazione: Giovedì 16 Gennaio 2014
Periodo: dal 16 Gennaio al 10 Febbraio.
Orario: 15.30 – 19.00 dal lunedì al venerdì. Ingresso libero
Informazioni: tel. 02.49436719 – [email protected]
Il super Ego dell’ occhio di Andrea Tarella.

Si inaugura giovedì 16 gennaio alle ore 19.00 presso Spazio Raw la mostra Il super Ego dell’ occhio di Andrea Tarella a cura di Rossana Sgarbi.
L’evento nasce dall’idea di rappresentare il mondo femminile e maschile e la vanità che si nasconde in ognuno di noi.
Andrea Tarella utilizza “l’occhio bianco” come metafora del super ego che emerge quando il trucco o l’occhiale interpretano la maschera.
La Maschera è il contorno , il nostro “biglietto da visita” l’immagine che abbiamo deciso di comunicare alla società.
Cosa si cela dietro un occhio bianco? E perché Tarella insiste nel proporci proprio questa parte dell’occhio? Questi sono solo alcuni dei quesiti a cui Tarella cerca di dare una risposta attraverso la sua arte.
L’originalità nell’utilizzo di trucchi quali rossetti , matite colorate , rimmel , terre bruciate e ombretti sfavillanti ,fanno di lui un artista originale e unico sia per la sua capacità nel plasmare la materia , sia per la sua sensibilità nel trasmetterci i contenuti.
Andrea Tarella è il primo artista italiano ad utilizzare il make-up come simbolo di espressione e comunicazione.
Il trucco è per lui materia da possedere e trasformare.
Nelle sue opere emerge la parte più nascosta dell’ io: ovvero “ il super ego dell’ occhio”.
L’ uomo è per Tarella l’artista di tutti i giorni colui che disegna sul suo volto invece che sulla tela.
Il bianco dell’ occhio rappresenta quello spazio vuoto che lascia un senso di inquietudine.
Il suo interesse per il segno e la comunicazione dalle origini dell’uomo ad oggi, l’ha avvicinato a discipline come la semiotica e l’ antropologia.
Parlare dell’occhio per lui significa entrare a far parte dell’inconscio dell’uomo.
L’originalità del suo stile porta l’individuo a cogliere le sfumature che illustra dando personalità al soggetto.
I colori sfavillanti delineano anche la gerarchia dell’essere umano; ancora oggi alcune tribù africane usano il trucco come mezzo per abbellire e rappresentare lo stato d’animo dell’individuo.
Concludendo potremmo dire che i nostri tratti somatici vengono esaltati dalla maschera che ognuno di noi indossa ogni giorno.
Una mostra decisamente nuova ed originale che arricchisce lo sguardo e appaga il senso di vanità.
Un interessante spunto per una considerazione su linguaggi alternativi.


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