Osservare
non è solo limitarsi a guardare, ma è farsi portare dove
l’immaginazione ci conduce; gli scatti di Seydou Keita di Mali dal 1948 al 1963, ispirano la nuova Collezione P/E 2016 di Albero Zambelli
grazie all'espressività del
bianco e nero, di quei luoghi andando a trasformare le immagini
in una concreta tridimensionalità in un abito da indossare.
Il
rigore sia funzionale che protettivo, quasi incondizionato il luogo
del maschile, si plasma su un corpo femminile, ottenendo un indumento
affascinante e quasi reale, dove il movimento attenua la vera natura
di questo indumento all’origine molto serio.
Trench-coat
alla caviglia, con ampi revers, i quali vano a sovrapporsi a tulle
ricamati che riproducono a cornely delle strutture fisiche do
esoscheletri, frange macramè che vanno a posarsi su top, camice,
felpe oversize e abiti tunica, in modo da creare varie fluidità,
mentre i macroricami su rafia, vanno a disegnare delle strutture
architettoniche.
Cupro
spalmato inox va a fluidificarsi in pantaloni pigiama, T-shirt con
maniche importanti e abiti sottoveste ad uovo, i jacquard e anche i
tricottati light vanno a riprodurre macro gioielli arcaici ce vengono
scomposti in linee ornamentali. Reti cotoniere crepe vanno a fare da
doppio strato a delle garze leggerissime stampate con un effetto
gesso con delle eleganti incisioni indigene. La leggerezza della seta
va ad accarezzare con grande delicatezza in velature cinturate
da dei nobili nastri in velluto.
I
colori usati in questa collezioni sono: il gesso, l’ottico, il
latte, l’inox, l’ortensia e l’ebano. I
tessuto usati sono: il cotone strutturato, il raimè, l’organza
cellophane, il cotone seta bastoncino, il lino rustico, il creponne,
la felpa neoprene, la seta devorata figurativa, il fresco lana:
mentre i filati usati sono il merinos, il lino, il cotone crepe.
Per Maggiori Informazioni: www.albertozambelli.it
© Ph Studio Book Fashion - Dario Raimondi