Il nucleo della rivoluzione è il baricentro del corpo, da cui si generano le onde concentriche di un’eleganza fatta di opposti, che vengono prontamente afferrati e allo stesso tempo riportati a un livello di tale raffinatezza e sintesi da lasciare di questa dicotomia solo una vaga sensazione, appena sconvolta da reminiscenze tribali, visibili nelle disegnature neo Principe di Galles o negli effetti stuoia appiattiti, e nel pantalone che va ad accogliere delle significative pinces, dove si intuisce il gesto dell’uomo arcaico che veste il suo sarong. Lo stringi vita non è più solo dettaglio, ma diventa elemento strutturale, in una frontalità che celebra il ritorno della vita alta.
E sempre sotto l’effetto di un rigore anticonformista il nuovissimo abito non esclude il bermuda, mentre rigati di elegantissima memoria che tracciano le loro linee verticali su fogge di lino, per poter conquistare una leggerezza che solo l’indipendenza della classe innata si può permetterei. I trench sviluppano grandi pieghe sulla schiena e possono scendere fluidi fino alla caviglia, trascinando nella loro lunghezza le tasche, dettagli sartoriali ora complici di gesti spontanei. Quasi chirurgico nelle giacche dal volume quadrato, il taglio è minimale nella definizione delle ampie T-shirt in pelle di assoluta semplicità. Anche il colore mostra tonalità che non sono mai sature, appena polverose, sospese nell’atmosfera di un tramonto nel deserto. Il blu pervinca del cielo, il beige della sabbia e il grigio chiarissimo della pietra sono accesi da un sole rosso amaranto. Da questa Collezione emerge una personalità indipendente, tanto salda sulle regole del bel vestire da permettere quel balzo decisivo che l’uomo Corneliani ha compiuto in un processo evolutivo verso la libertà. Per Maggiori Informazioni: www.corneliani.com
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