Sergei
Polunin è un ballerino Ucraino che a soli 17 Anni è entrato a far
parte del Royal Ballet di Londra. Due anni dopo è già primo
ballerino. Artista più giovane della storia della prestigiosa
istituzione a ottenere il titolo, a Gennaio 2012 l’étoile se ne va
per ritrovare la sua libertà. A Febbraio 2015 è protagonista nel
secondo video di David Lachapelle per Take Me To Church con più di
tredici milioni di visualizzazioni su Internet. Le parole di Hozier
che inneggiano al diritto a essere diversi, parlano di lotte per la
libertà di pensiero, di creare e di amare non potevano che toccare
il cuore di questo spirito ribelle dotato di immensa grazia.
Su
richiesta di Milan Vukmirovic, il Direttore Artistico delle Collezioni maschili di Ports 1961, Sergei Polunin interpreta una
nuova performance sugli stessi temi, attualissimi, per poter
introdurre la sfilata A/I 2016-17. Perché la moda ci veste, ci
tocca, ci protegge. Veste la sua epoca e può anche veicolare
messaggi.
La
collezione parla di forza e fragilità. Punto di partenza: i vestiti
dei samurai che avvolgono il corpo di una raffinatezza senza pari.
Fine degli Anni‘ 80, inizio dei ‘90, epoca new wave, capelli nero
corvino con una camicia bianca impeccabile, nel mondo della moda sono
anni che corrispondono all’apparizione dei primi stilisti asiatici…
Un altro punto di vista. Un approccio differente. Un respiro nuovo.
Dopo
aver posto le basi del rinnovamento di Ports 1961 e vestito i
globetrotter d’influenze etniche come fossero tanti viaggi, la
terza collezione di Milan Vukmirovic è più elegante, chic e allo
stesso tempo sofisticata proprio grazie a tagli più formali e una
palette di stoffe con un’estrema raffinatezza. Abiti, bomber,
camicie, che sono stati realizzati in jacquard, patchwork di tessuti
d’ispirazione giapponese e stoffe che sono state totalmente
ricamate di motivi a stampe. L’influenza asiatica è forte. I
cappotti e le giacche con tagli a contrasto sembrano sormontate da
un’armatura come l’abbigliamento dei guerrieri Giapponesi. Sono
senza collo, con una chiusura annodata sul fianco come nei Kimono.
Giacche a tre quarti con doppia fila di bottoni dorati e collo
militare evocano le usanze di altre armate.
Lo
stile militare, l’idea di difendere più che combattere, di
proteggersi per poter affrontare il quotidiano, guida questa Collezione, che riprende codici femminili in versione maschile.
Alcuni materiali hanno una raffinatezza da alta moda. Plissé tipo
kilt sono indossati sopra bermuda e leggings. Gli stivali trasmettono
un’allure maschile.
È
una stagione di nero e quasi bianco - écru per l’esattezza -
spruzzato di blu, verde, cammello e rosso, come fosse preso dai
lacche Cinesi. Il color blocking delle stagioni passate viene
declinato in tessuti lavorati. Lo Star Camo ritorna quasi ton sur
ton, tramite pelli agugliate con lana, jacquard e matelassé su
giacche e zaini. In generale, i materiali sono più sofisticati. Vari
tipi di lana imitano l’aspetto della pelliccia. Il pelo di capra è
lavorato tipo astrakan. La camicia bianca in popeline all’origine
della storia del Brand che si declina in molti tagli e cotoni plissé.
I sublimi ricami delle tenute da Samurai vengono anche ripresi da
larghe cinture e su tutta la pelletteria.
Per Maggiori Informazioni: www.ports1961.com