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Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

Creato il 01 aprile 2011 da Robydick
Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)1974, Umberto Lenzi.
"Quasi umano" è il titolo per il mercato americano dove la pellicola, un anno dopo l'uscita italiana, fu molto apprezzata. Trovo sia un titolo eccezionale e perfetto, anche se leggo con piacere nostalgico il titolo originale. Ancora una volta un poliziottesco improprio, più un noir, persino un po' horror. Per me ancora un Olimpo di genere.
Henry Silva per una volta fa "il bravo", è il commissario Grandi. Enorme e scoraggiante il senso d'impotenza che prova in una città dove c'è una recrudescenza di omicidi per motivi anche futili.
Il grande protagonista è però Tomas Milian nei panni di Giulio Sacchi, un delinquente di periferia, sbruffone da bar, disoccupato senza intenzione di lavorare, vuole diventare ricco in breve tempo, nel frattempo scrocca sesso, macchina e soldi alla fidanzata Iole.
Giulio medita il colpo della vita: rapire la figlia del datore di lavoro di Iole. Scopo: ottenere 500 milioni di lire di riscatto. Al bar arruola Carmine (Ray Lovelock) e Vittorio (Gino Santercole), li indottrina della sua sete di denaro e la banda è formata. La macchina la ruberanno a Iole e via, si parte! Anzitutto prendere le armi, da un finto ferramenta gestito da un ex ladro e una ex mignotta si procureranno 3 mitra Sten. Poi l'imboscata alla ragazza mentre si è appartata col fidanzato, la quale scapperà in una casa e lì verrà presa, insieme a tutti i presenti nella casa stessa, infine finalmente al nascondiglio e poi inizieranno le trattative. Sempre a viso scoperto, tanto nel modo in cui trattano eventuali testimoni che motivo c'è di coprirsi? E sempre ben impasticcati d'anfetamine inghiottite con buone dosi d'alcol.
E' Giulio il maestro di corte; gli altri 2 solo con gli "additivi" superano certe resistenze e lo riescono a reggere. Pieno di sensi di frustrazione mai repressi per la sua condizione sociale, ha in corpo un odio viscerale verso tutto e tutti, pure i malavitosi di altre bande nelle quali in precedenza aveva provato ad inserirsi. Diventare ricco e dimostrare a tutti di essere qualcuno sono entrambi obiettivi da perseguire, e non c'è alcun sentimento o vita umana che possa valere quanto quelli. Sadismo, nichilismo, lo si chiami come si voglia, c'è un po' di "Arancia Meccanica" uscito 3 anni prima e un po' di "Funny Games" uscito invece più di 20anni dopo. Insisto: il titolo americano è perfetto. Sarà il finale, l'ultima scena su tutte, a riportarci al poliziottesco.
Film entusiasmante! Prova maiuscola di Tomas Milian. Tensione, azione, scene sconvolgenti dal primo all'ultimo minuto. Grande regia di Umberto Lenzi. Musiche di Morricone. Che serve ancora? Serve che qualcuno ancora oggi ci creda in questi film.

Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

un bell'inseguimento all'inizio non manca, dopo una rapina


Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

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Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

famoso "vicolo delle lavandaie" sui navigli a milano, luogo caratteristico della città


Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

3 in piedi e 3 in ginocchio. quindi? 


Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

la scena alla villa è degna di kubrik


Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

è più forte di lui, ha un senso di impunità che lo porta ad essere sempre più sbruffone


Milano odia: la polizia non può sparare (aka: Almost Human)

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