L’Armani liquida 73-63 Sassari in gara-2 dimenticando lo scivolone della prima sfida. La Bennet soffre con la Cimberio, ma riesce a imporsi 67-64 e a volare sul 2-0 nella serie
Cantù e Milano esultano dopo le prime due gara-2 dei quarti dei playoff. L’Armani pareggia la serie con Sassari, la Bennet vola sul 2-0 in quella con Varese.
Armani Jeans Milano-Sassari 73-63 (serie 1-1)
Gli incubi si ripetono, ma non sempre. L’Olimpia evita una seconda disfatta casalinga in avvio di playoff, impatta la serie e ora vola in Sardegna, contro un’avversaria che si è abituata a trasformare i sogni in realtà, dove dovrà vincere almeno una delle prossime due partite per evitare la più clamorosa eliminazione nella storia dei playoff. Al Forum l’ambiente non è proprio quello delle grandi occasioni: 2490 presenti (molti al seguito di Sassari), con la città che – in quella che potrebbe essere l’ultima esibizione stagionale casalinga – ha tradito una squadra che non ha mai saputo farsi amare e che ben di rado ha incarnato il celebre “sputare sangue” predicato da Dan Peterson. Una vera sconfitta prima ancora della palla a due iniziale, qualcosa che a prescindere dai risultati del campo deve indurre il progetto Armani a meditare se la strada percorsa è quella corretta. Peterson parte con Karl in quintetto per provare a muovere meglio la palla e nel turnover degli europei preferisce Pecherov a Petravicius; Sacchetti deve fare i conti con Diener ancora in naftalina per i guai alla schiena che lo avevano tenuto ai box in gara-1. Inizio freddo (0-0 al 3’), poi l’AJ con un paio di contropiedi si sblocca e Mancinelli la lancia sul 10-1. Sassari parte con 0/8 al tiro, 4/8 dalla lunetta e 6 perse: sembra una serata da incubo e Pecherov la rende subito peggiore con 5 punti appena entrato per il 18-4 che diventa 22-4 a fine primo quarto. Senza segnare dalla distanza (0/6) la Dinamo può andare poco lontano, ma l’abitudine a giocare tutti i palloni con la massima concentrazione paga sempre e dal -15 riesce a rientrare sul 26-16 presidiando meglio l’area difensiva. Chi ha una sua maledizione personale è Plisnic, generoso e meritevole in campo ma osceno al tiro: 0/10 tra gara-1 e i primi 18 minuti di gara-2 e l’incubo degli artigili di Eze che probabilmente gli rovinerà le notti di primavera. Quando il serbo si sblocca e White accende i motori allora c’è partita: 36-28 all’intervallo. Se possibile l’avvio di ripresa è ancora più brutto di quello del primo tempo e nel deserto tecnico vola il falco Hawkins che prova a sfruttare il suo clamoroso vantaggio fisico e atletico sul malcapitato Tsaldaris. Plisnic ha scaldato la mano e non si ferma più: ai rimbalzi unisce le triple e White dalla lunetta accorcia sul 42-38. L’AJ alza l’intensità difensiva, la Dinamo paga un po’ dazio e a fine terzo periodo siamo 50-43 con troppe palle perse su entrambi i fronti e un certo abuso del tiro da fuori. Per quattro volte Sassari sbaglia il tiro per tornare a un possesso da Milano, ma quello che la sorte aveva concesso mercoledì le viene tolto ora. Ed è una tripla di Mancinelli, sempre più la vera anima della squadra e a un passo dal rinnovo con l’Olimpia per la prossima stagione, sigla il 61-53. La Dinamo reagisce ancora e ancora Mancinelli con altri due canestri dalla lunga distanza chiude i conti. Questa volta l’Armani Jeans esce indenne dal Forum, ma a Sassari e con Diener in campo non basterà la forza d’urto di un organico monstre.
Milano: Hawkins 17, Mancinelli 17, Greer 12
Sassari: Plisnic 18, White 16, Hunter 11, Sacchetti 11
- Nicolas Mazzarino, 19 punti di media nei playoff
Bennet Cantù-Cimberio Varese 67-64 (serie 2-0)
Quattro punti consecutivi di Jonathan Tabu, gli unici della sua partita, nell’ultimo minuto della gara consegnano alla Bennet un successo molto, ma molto contestato dalla dirigenza varesina. Polemiche, da sempre il sale dei playoff, che nel dopo gara scatenano le ire di Vescovi per un canestro “ballerino”. Polemiche che mettono in secondo piano una Cimberio letteralmente trasformata rispetto a gara-1, determinata sulle palle vaganti (18 recuperi), brava nella metà campo avversaria nel trovare per lunghi periodi l’uomo giusto per fare canestro, bravissima nella propria nell’isolare dal gioco quasi tutte le guardie canturine. Escluso un monumentale Mazzarino (4/4 da 2, 3/5 da 3) “Assolutamente fantastico – il commento di Trinchieri a fine gara – ma questo lo sapevamo già”. Per la Cimberio, (“Dopo la brutta prestazione di gara-1 abbiamo dimostrato di essere dentro i playoff” chiosa un tranquillo Recalcati) avanti nel punteggio in più di un’occasione in una gara dal punteggio elastico, un punto di partenza in una partita che domenica potrebbe essere senza ritorno:”Adesso abbiamo due gare a casa nostra. Cantù per superare la serie, deve dimostrare di essere superiore a noi”.
Cantù: Mazzarino 24, Micov 14, Leunen 11
Varese: Kangur 13, Slay 12, Goss 11