...lo aveva sempre detto, Marcello, di essere un bibliofilo... ma nessuno pensava che lo fosse fino a tal punto!...
All'ex dirigente Fininvest ed ex senatore sono contestate le accuse di ricettazione ed esportazione illecita all'estero di opere d'arte. "I volumi valevano alcuni milioni di euro" (Fonte: Repubblica)
I libri sono stati recuperati in parte nella biblioteca della sua Fondazione in via Senato a Milano, attualmente chiusa, e in parte presso un magazzino di deposito beni per privati, l'Opencare in via Piranesi. Delle 20mila opere, circa 3.000 farebbero parte del 'sancta sanctorum', la collezione privata di Dell'Utri, grande collezionista di libri antichi e rari, trovata direttamente nelle sue pertinenze, di cui fanno parte manoscritti anche del XV secolo. Il sequestro, avvenuto quasi un anno fa - ma reso noto soltanto oggi - parte da un'indagine condotta all'epoca dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Monza, che in questi mesi hanno compiuto accertamenti sulla provenienza dei volumi.
L'inchiesta è nata dalla vicenda del saccheggio della storica biblioteca dei Girolamini, a Napoli, dalla quale furono sottratti migliaia di libri, molti dei quali di inestimabile valore. Secondo il pm di Milano che ha coordinato l'inchiesta, Luigi Luzi, non sono stati trovati collegamenti con quelli sequestrati all'ex senatore. Le indagini, tuttora in corso, hanno consentito di accertare la presenza di "opere asportate, in epoca e con modalità ancora ignote, da biblioteche pubbliche ed ecclesiastiche insistenti sull'intero territorio nazionale"
Gli esiti delle investigazioni sulla vicenda della Girolamini - sviluppate con l'ausilio di intercettazioni e costantemente ostacolate sia dall'estrema impermeabilità degli indagati sia da ripetuti tentativi di depistaggio - avevano consentito di scoprire l'esistenza di un sodalizio dedito alla sistematica spoliazione della biblioteca, per il quale sono stati eseguiti sei arresti nei confronti di soggetti accusati di associazione per delinquere finalizzata al peculato, alla falsificazione e alla ricettazione di migliaia di volumi antichi.
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