Milano: tassista prende cliente. Aggredito da colleghi

Creato il 20 gennaio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminale


Più forte del dolore è stato lo choc di vedere che i suoi aggressori erano dei colleghi, tassisti come lui. Uno, 52 anni, è stato arrestato. Si cercano gli altri. Sale la tensione a Milano dove da giorni, come in altre città, prosegue l'agitazione dei tassisti contro le nuove norme che dovrebbero regolare la loro professione. In mattinata a Milano la rabbia è esplosa tra colleghi. 
Verso le 11 ,un tassista di 37 anni, Stefano, ha chiamato il '113' raccontando di essere stato aggredito dopo aver lasciato un cliente all'ingresso Scarampo della Fieramilanocity. 
Ha spiegato che un altro tassista, alla guida di una Mercedes, gli aveva tagliato la strada e una volta scesci dalle auto, gli aveva ricordato lo stato di agitazione e quindi lo aveva preso a pugni. Poi erano arrivati altri quattro uomini (indagini sono ancor in corso per accertare se si tratta di altri colleghi), che hanno rotto lo specchietto retrovisore e preso dalla vettura 50 euro. Poco dopo una volante ha rintracciato il taxi Marcedes alla stazione Centrale e arrestato il conducente, Maurizio N, di 52 anni. 
«Lo conosco è un mio associato, un pò una testa calda, ora più esasperato da questa situazione ed è pieno di debiti - dice il responsabile dalla categoria tassisti per l'Unione Artigiani, Salvatore Luca - Comunque non si possono assolutamente accettare questi episodi, non c'è alcuna giustificazione, è un comportamento totalmente da condannare». 
Pieno di debiti è anche il conducente picchiato, sposato due figli. Sta ancora pagando la licenza. «Non me lo sarei mai aspettato da dei colleghi, il clima sta diventando davvero troppo teso», si è sfogato Stefano, il tassista ferito con il cognato Angelo Schiavone, tassista pure lui e rappresentante dell'Unione Tassisti d'Italia. 
«Come si fa ad trattarlo come un crumiro? - si chiede Schiavone - Siamo stati a Roma, per la trattativa con il governo, siamo tornati insieme ieri mattina, se oggi ha deciso di fare una corsa è perchè, come tutti, ha bisogno di soldi». 
Ma gli altri colleghi non si lasciano commuovere. Non c'è spazio per la solidarietà in un momento di così grande incertezza. «Qui c'è gente disperata che ha ipotecato la casa», si sfogano i tassisti fermi nel parcheggio della Stazione centrale di Milano, dove fanno bella mostra di sè, appese come scalpi, alcune targhette con le sigle, strappate dalle vetture dei colleghi scioperanti

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