TESSERE STORIE è il titolo della mostra prodotta da LABORATORIO ALCHEMICO, in collaborazione con il Comune di Milano. L’evento patrocinato dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, con il contributo di Fondazione Cariplo e dell’Associazione AmAMI, si svolgerà all’interno degli spazi della Fabbrica del Vapore di Milano dal 13 al 23 novembre 2014.

Tredici le opere in mostra, di altrettanti artisti di diverse nazionalità e varie generazioni, la cui ricerca artistica si avvale di materiali tessili tradizionali e sperimentali, facendo uso di espressioni che spaziano dall’arte figurativa, alle installazioni, fino alla video arte e alla performance.
Due presenze eccezionali, Clemen Parrocchetti e Arlette Wermeiren Zucoli, che insieme agli altri artisti ci guideranno in un dibattito tra “tessitori” e loro fruitori, in cui sarà possibile riflettere, attraverso il pensiero di coloro che ne hanno fatto tecnica e materia di studio, sull’atto stesso dell’intreccio e della tessitura come struttura metaforica della società contemporanea, al fine di condurre il pubblico in un percorso ragionato sul significato di tempo e di creazione delle cose.
È previto un laboratorio di approfondimento curato da ELISABETTA GENONI, docente di arazzo contemporaneo presso la scuole del Castello Sforzesco di Milano
Domenica 16 novembre ore 15.00.
Prenotazioni: 349-8452986; [email protected]

FLORENCIA MARTINEZ, Non sono stata io, 2014, Tessuti imbottiti di gommapiuma, cuciti con filo da ricamo di cotone. 110 (diametro) x 20 cm. Ph. courtesy Andrea De Flaviis
Titolo: “Tessere Storie”
Sede: Fabbrica del Vapore – Sala delle Colonne
via G. Procaccini 4, Milano
Date : 13 – 23 novembre 2014
Vernissage: 12 novembre 2014, ore 18.30
Orari: Tutti i giorni dalle 14.00 alle 19.30. Chiuso il lunedì.
Ingresso: gratuito
Artisti in mostra
Marica Albertario, Barbara Matilde Aloisio, Emily Barletta, Patrizia Bonardi, Marcella Bonfanti, Carmen Colibazzi, Giovanni Gaggia, Eva Gerd, Florencia Martinez, Patrizia Polese, Clemen Parrocchetti, Alice Werblowsky, Arlette Wermeiren Zucoli.
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Milan: The Sick Rose, performance di Giovanni Gaggia con Giuliano Dottori
12 novembre 2014 presso La Fabbrica del Vapore a Milano.

The sick rose nasce dall’interesse per la contaminazione tra le arti che da sempre appassiona l’artista. Nello specifico, questa performance è alla sua seconda realizzazione, poiché nasce all’interno del Festival Musica Distesa, ideato proprio dai fratelli Dottori, focalizzato sul contagio tra musica, vino e arti (le passioni/professioni dei due, musicista uno ed enologo l’altro). Giuliano Dottori, per il suo brano Cuore di Bue, ha scelto Giovanni Gaggia che tesse le parole e le immagini evocate dalla canzone. Emerge lentamente una rosa rossa cucita su un lenzuolo bianco. Il pubblico sarà coinvolto emotivamente e concretamente nell’azione. “Un fiore reciso è il tuo amore
Senza acqua e senza cura
China il capo al sole
Un cuore di bue che palpita a terra
In questo consiste il perduto amore”da Cuore di Bue, testo e musica di Giuliano Dottori
[email protected] / 3498452986
Giovanni Gaggia, è un artista visivo e performer. Lavora principalmente con performance, che trasforma successivamente in video e nelle quali identità, ritualità
e sacrificio sono gli elementi cardine. Alla costante ricerca di un legame con i suoi interlocutori, la sua identità viene contaminata da quella del pubblico e viceversa, giungendo, così, al sacrificio di entrambe le parti che conduce alla liberazione e alla rigenerazione dell’anima. Ha fondato Sponge ArteContemporanea, associazione e spazio culturale che dirige dal 2008.
Giuliano Dottori è nato in Canada, a Montreal, ma vive da sempre a Milano. Chitarrista e produttore dal curriculum denso di collaborazioni. Dal 2008 è nella formazione degli Amor Fou. Ha creato e dirige tuttora il Festival Musica Distesa (www.musicadistesa.org), che in cinque edizioni ha portato in un piccolo paese delle Marche (Cupramontana, provincia di Ancona) il meglio del panorama underground italiano. Ad agosto 2010 ha fondato lo studio di registrazione e produzione musicale Jacuzi (www.jacuzistudio.tumblr.com).
Come cantautore ha esordito nel febbraio 2007 con l’album Lucida, Due anni più tardi ha pubblicato Temporali e Rivoluzioni, prodotto da Giovanni Ferrario e uscito per ViaAudio Records. Fantasmi è invece l’ultimo EP, pubblicato nel dicembre 2010 e mixato come il precedente lavoro da Antonio Cooper Cupertino. Il nuovo disco si intitola L’arte della guerra – vol. 1 ed è uscito il 1 aprile 2014 per l’etichetta Musica Distesa, fondata dallo stesso cantautore. Si tratta del primo capitolo di un disco doppio ispirato all’omonimo libro di Sun Tzu, un album sulla rinascita, sull’inevitabilità del conflitto umano, sull’equilibrio fra passato e futuro.
Indirizzo: Via Procaccini 4 / Via Luigi Nono 7, Milan
LABORATORIO ALCHEMICO

Fin dall’inizio l’idea è quella di coinvolgere artisti in progetti di vario tipo, dai laboratori didattici rivolti ai bambini, a esposizioni collettive, ma soprattutto ad eventi performativi. La nostra volontà è quella di utilizzare spazi, strutture e luoghi pubblici, per avvicinare una più ampia fetta di persone all’arte contemporanea. L’esigenza di coltivare forme d’arte pubblica nasce dalla scarsa visibilità che affligge l’arte contemporanea, spesso segregata nelle gallerie, luoghi frequentati solo dagli addetti ai lavori e dai collezionisti. Proprio per favorire l’incontro tra la realtà artistica delle gallerie e i cittadini, l’Associazione collabora soprattutto con artisti italiani, giovani e più affermati, riconosciuti per validità, coerenza e impegno. L’Associazione inoltre concepisce e sviluppa progetti che non siano soltanto delle semplici mostre d’arte, ma che possano essere esperienze più ampie, in cui un pubblico ‘non addetto’ possa trovarsi a proprio agio anche attraverso la partecipazione diretta all’evento.
Gli eventi indagano temi che consideriamo attuali, su cui riteniamo necessario riflettere e di cui crediamo che l’arte contemporanea debba farsi voce. In primo luogo l’attenzione al tema ecologico, a cui ci accostiamo attraverso la preferenza per materiali poveri o di riciclo a cui l’arte può donare nuova vita, oppure i temi dell’infanzia e del mito, intesi come un recupero di dimensioni antropologiche particolari che l’arte può risvegliare e diventarne forma d’espressione.
