Milano Thunder Dolce & Gabbana contro i galletti di Parigi

Creato il 18 marzo 2011 da Dg_victims @DG_VICTIMS
Non ci sarà il premio dei play off per Milano Thunder Dolce & Gabbana fissato a Guiyang in Cina ai primi di aprile le semifinali, il 15 e 16 le finali. Bravi ma poco fortunati i pugili diretti da Francesco Damiani nel lungo percorso agonistico, iniziato lo scorso novembre che si conclude domani sera al Palasharp di Milano, contro i galletti di Parigi, che si sono dimostrati i migliori del quartetto europeo. Una sfida che punta sull’orgoglio dei nostri rappresentanti, decisi a chiudere il conto in attivo proprio con i primi della classe. Infatti Milano è l’unico team che ha messo in inferiorità la forte compagine transalpina, battendola all’esordio, riscattando la sconfitta esterna a gennaio a distanza di due settimane, unica compagine a espugnare Parigi, tabù sia per Istanbul che per Mosca che hanno sempre perduto contro l’equipe di Dominique Nato, antico avversario di Damiani nei dilettanti. Il quarto confronto non cambia la situazione di classifica, essendo i francesi a distanza di sicurezza (29 a 24 punti) per cui l’eventuale sconfitta a Milano è indolore.
Che i “cugini” non abbiano portato a Milano i titolari era nelle previsioni e nella logica, che accettino la sconfitta, forse un po’ meno. Sul ring si sale sempre per vincere. Il programma prevede solo quattro confronti, in quanto il gallo irlandese Nevin si è infortunato nell’ultimo allenamento e ha dovuto rinunciare a combattere, nella rivincita contro Picardi, che aveva superato nel confronto d’esordio delle World Series a novembre. Picardi raccoglie un punto senza alcuna fatica. Nei leggeri il bielorusso Safaryants non avrà vita facile col tedesco Schmidt, cliente scomodo per l’esperienza e la boxe sparagnina. Il pugile dei Thunder, senza troppo chiasso ha vinto i tre match disputati, con bella progressione. Nei medi la presenza di O’Kane, il guerriero irlandese assicura spettacolo. Atleta dalla boxe d’attacco, tipica dei professionisti delle arene americane. Il francese Cuevas non va sottovalutato, avendo battuto il turco Onder Sipal, assai quotato, sul ring di Istanbul. Il pubblico milanese lo ha visto arrendersi contro l’ucraino Derevyanchenko, ma si tratta del numero nei medi, finalista per la disputa del pass olimpico in Cina. O’Kane dovrebbe farcela, ma dovrà anche stare attento. Nei mediomassimi gli ospiti mettono sul ring il croato Sep, che ha raccolto un bottino oltre le attese: quattro vittorie e una sola sconfitta col tedesco Kolling, che ha dato dispiaceri a tutti. Per noi il lettone Grisunins, che di fortuna ne ha avuta poca. Tre sconfitte e un pari tecnico. Per firmare la prima vittoria dovrebbe compiere un capolavoro tattico, contro un attaccante dai colpi pesanti.
Nei massimi la nostra punta Clemente Russo ritrova Zied Jouni, al quale regala almeno venti chili. La prima volta il confronto risultò a senso unico e il francese venne pure contato. Russo non al massimo della condizione, sia per il problema a piede che dura da molti mesi e per il fatto che la ferita al cuoio capelluto, subita contro il russo Pogosyan in febbraio, si è rimarginata da poco, resta il netto favorito. Clemente è l’unico italiano promosso alle finali di categoria, il secondo della Milano Thunder. L’altro è l’ucraino Derevyanchenko, imbattuto nei medi.
Ragionevolmente un 4-1 per Milano sembra il risultato più prevedibile. Resta comunque una serata da non perdere perché battere i francesi è sempre una bella soddisfazione e perché i pugili meritano un commiato con tanti applausi e soprattutto è assicurato lo spettacolo.
L’amarezza di non avercela fatta è palpabile. Delle quattro sconfitte, salvo l’1-4 a Parigi, subito riscattato, le altre erano evitabili. Certo, hanno influito le troppe ferite e un regolamento tecnico lacunoso. Assieme agli arbitri, gli aspetti da rivedere con urgenza. Le normative non chiare determinano verdetti assurdi, favoriti dall’incapacità arbitrale nel tenere il match sotto controllo. Ferite quasi sempre determinate da testate, colpi in zone proibite, portati con l’interno del guantone quasi mai sanciti. Valentino, ma non solo lui, è stato una delle vittime più illustri. La scelta dei giudici e degli arbitri in alcune occasioni è stata a dir poco assurda. La sconfitta del campione del mondo leggeri (ferito per una testata) a Istanbul contro l’irlandese Joyce è stata determinata dal giudice Kelly, che ha visto in meno di un minuto, la prevalenza del suo connazionale. Non era il caso di mettere giudici neutri come hanno fatto a Parigi nella stessa serata? L’AIBA in questo senso deve correre ai ripari, se non vuole gettare a mare un giocattolo che ha molti pregi ma anche troppi difetti.
Si inizia alle 20.45 al Palasharp di Milano.

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