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Milano tra problemi dentro e fuori al campo

Creato il 19 gennaio 2016 da Basketcaffe @basketcaffe
Olimpia Milano - © 2016 Simone Lucarelli

Olimpia Milano – © 2016 Simone Lucarelli

L’aria in casa Olimpia Milano continua ad essere pesante. Non sono bastate tre vittorie consecutive e aver mantenuto l’imbattibilità casalinga contro la squadra che le aveva inflitto la prima sconfitta in campionato, Trento, per far tornare un pizzico di serenità nell’ambiente.
Che quello di Milano sia un contesto difficile, dove la pressione è molta e la parola vincere un fardello pesantissimo, quasi una patata bollente da scaricarsi a vicenda, non è una novità.

Ultimamente però l’EA7 sta accusando eccessivamente questa tensione attorno alla squadra: i risultati deludenti delle ultime stagioni e l’inzio travagliato in Europa di questa annata stanno complicando ulteriormente un rapporto squadra-piazza già di suo incrinato. Dopo lo scudetto del 2014 si poteva pensare che Milano sarebbe riuscita a dare il là ad un ciclo vincente, invece si è ricaduti in una situazione instabile, con poche certezze. In estate la dirigenza milanese ha deciso di rifondare la squadra attorno ad Alessandro Gentile, facendone il perno del proprio progetto, affidando la panchina ad un coach esperto e “tosto” come Jasmin Repesa. La campagna estiva ha quindi portato in dote gente in cerca della definitiva affermazione in una squadra di spessore come Cinciarini, Jenkins, Macvan e McLean, assieme a giocatori che in Europa hanno girato molto come Simon, Barac, Lawal e Lafayette ed un arrivo direttamente dall’NBA come Hummel.

Melli e Hackett, chi è arrivato sta facendo fatica: Cinciarini non è più il play trascinante di Reggio, Barac va a corrente alternata, Jenkins fatica a trovare il suo ritmo. Putroppo tra i vari elementi non si è mai potuto costruire un feeling di squadra a causa dello scarso tempo speso in palestra dalle scarpette rosse. Tra chi tornava dagli Europei, tra l’Euroleague Tour in America, gli NBA Global Games a Milano e l’inizio del campionato Repesa non ha potuto lavorare duramente in palestra con i suoi ragazzi: e questo è stato uno dei motivi dell’inizio stentato di Milano. Per apprendere i dettami del gioco richiesto dal coach croato, difesa e contropiede in particolare, serve un’intesa tra i giocatori che si può sviluppare solo ripetendo schemi e movimenti in allenamento.

Il doppio impegno con l’Eurolega non ha dato un attimo di respiro e molti giocatori hanno faticato a trovare il loro ritmo. L’unico a salvarsi è proprio Gentile, best scorer di Eurolega fino all’uscita dalla competizione: ma l’apporto del capitano è stato frenato dagli infortuni, l’ultimo dei quali sabato sera che lo terrà fuori per circa sei settimane. E alla sua uscita dal campo qualche tifoso lo ha beccato con fischi e improperi. Questo è simbolico del clima al Forum e quello che la squadra deve affrontare fuori dal campo. Ora la dirigenza deve muoversi in fretta sul mercato visto anche l’assenza di Hummel, il fatto che Sanders non è ancora disponibile, e il taglio di Lawal: si cerca insistentemente un play-guardia ed un lungo. Visti gli ultimi colpi non proprio felici si sta ragionando bene sul profilo ideale per fare una scelta saggia, ma bisogna muoversi magari in tempo per l’assalto a quella Coppa Italia che manca da 20 anni.

Qualcuno dice però che toccato il fondo si può solo che risalire: in campionato è dura visto che nonostante tutto Milano è in testa con Reggio Emilia. E guardando le statistiche Milano è prima per punti segnati e percentuale da due, seconda per rimbalzi catturati e percentuale da tre. Il cambio deve arrivare in termini di intensità durante la partita, in termini di approccio, più cattivo, e in termini di una doppia fase difesa-attacco efficace per tutto l’arco della partita e non solo a tratti. Qualche segno è arrivato anche in EuroCup ma ora serve la continuità; l’Olimpia può puntare alto anche nella seconda competizione europea, che non è da sottovalutare, leggi ad esempio Valencia e Kazan dell’ex-Langford. Ma con un pizzico di tranquillità in più e duro lavoro i miglioramenti potrebbero non tardare ad arrivare.

 

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