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Milano troppo imprecisa. Cantù è già al match point

Creato il 02 giugno 2011 da Basket - Di Tutto Un Po'

La Bennet supera l’Armani Jeans 70-64 e si porta sul 2-0 nella semifinale scudetto, mantenendo inviolato il Pianella. Ora la serie si sposta a Milano

Hawkins attacca Micov in penetrazione. Ciam/Cast
Hawkins attacca Micov in penetrazione

Cantù va 2-0, batte Milano 70-64 in gara-2 della semifinale scudetto dopo una sfida controllata per tre quarti ma poi rimessa in discussione dalla grande difesa di Milano, che concede 12 punti nell’ultimo quarto (e 25 nella ripresa) agli avversari. Alla fine, quando Lynn Greer riporta la AJ dal -15 del 26’ al -3 (64-61) e Cantù non riesce più a segnare, la differenza la fa la lunetta: 11/13 Cantù nella ripresa, 10/21 Milano con un sanguinoso 2/9 di Rocca.

CON ORTNER — Trinchieri lascia Tabù in tribuna per Ortner, un piccolo per un lungo. Milano cambia le marcature rispetto a gara-1, usa Jaaber su Mazzarino, Hawkins su Green e Karl su Micov. Da questa miscela di decisioni nate a tavolino, nasce un primo quarto equilibrato (22-19) dove le 6 palle recuperate di Milano, molto attiva con Mancinelli (4 recuperi), compensano l’1/8 da tre permettendo 5 tiri in più rispetto alla Bennet. Senza Tabu, arriva il momento di utilizzare Micov anche come regista, situazione alla quale Milano si adegua con un quintettone con Mancio ala piccola. Sbagliato, perché così va a marcare proprio Micov che riesce a portar palla contro un pari ruolo. Palla che gira come un flipper e trova due volte Leunen perso da Pecherov oltre la linea da tre punti nel primo vero allungo canturino (39-27). La Bennet tocca anche +14 in un primo tempo segnato dall’1/10 da tre della AJ, con un Greer produttivo (8 punti nel 2° quarto) e niente più. Mazzarino a Leunen vanno al riposo con un 6/8 complessivo nelle triple, altra musica.

ALLUNGO E RECUPERO — Milano va con due play nella ripresa, soprattutto coinvolge Eze in attacco. Ma due svarioni difensivi vengono puniti mirabilmente da Micov, e Cantù tiene, anzi allunga con un gioco da tre punti di Scekic (53-38). I lunghi della Bennet sono carichi di falli, dimostrando che Trinchieri ha fatto bene a portarne uno in più anche se poi va in affanno sul pressing milanese. Rocca produce solo 2 punti da 6 viaggi in lunetta, Mian impreziosisce con una tripla i minuti di riposo dati a Mazzarino, e Cantù si trova ancora a +9 al 30’, dopo un terzo quarto in cui per la prima volta perde un po’ il controllo della situazione e non segna più con continuità. Greer guida l’AJ a modo suo, ma crea movimento che la difesa di Cantù stavolta non è pronta a neutralizzare. Peterson protesta forte con gli arbitri, per la prima volta da quando è rientrato.

BRUTTI ATTACCHI — Mancinelli riporta Milano a -5 (60-55 a 6’12″ dalla fine) ma mentre la difesa funziona benissimo (Jaaber annulla Mazzarino, un solo tiro, sbagliato, nella ripresa, Mancinelli Leunen), gli attacchi che possono mettere la Bennet con le spalle al muro sono giocati male. La differenza rispetto ad altre occasioni è che Milano sopravvive ai suoi errori senza mollare mai. Cantù spara dei tiracci al 24″ senza aver costruito nulla, dal 32’ segna solo dalla lunetta. Ma sull’ultima azione del possibile aggancio (-40″, 66-61) Hawkins spara una tripla che non prende neanche il ferro. Poi la processione in lunetta mette Cantù con un piede in finale. Ma la reazione difensiva di Milano dà all’AJ una speranza per le gare casalinghe.

Cantù: Mazzarino 13, Leunen 12, Micov, Scekic 11.
Milano: Greer 15, Rocca 12, Eze 8.

tratto da gazzetta.it



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