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Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito

Creato il 26 febbraio 2013 da Hermes
E' tempo di elezioni. E di settimana bianca. Io sono mezzo malaticcio, ma questo non mi ha impedito di andare al seggio (la prima volta!) Piuttosto, me ne starò più spesso al calduccio di casa (in questo preciso momento ho la stufa a 27 gradi puntata sui piedi) e ne approfitterò per scrivere sul blog. Eh sì, ad esempio potrei finire le odiose recensioni di Milano Moda uomo (prova della mia perversa follia). Effettivamente manca solo il terzo giorno da spulciare accuratamente e poi, si Deus vult (ma, soprattutto, se "me pija") potrei anche fare un breve focus su Parigi.
Ma andiamo con ordine.
La giornata milanese si apre con Gucci. Frida Giannini propone sempre il solito (ma piacevole, intendiamoci) precotto. Lo ammetto, ero tentato di scrivere la recensione senza neanche vedere la sfilata: avrei buttato giù qualcosa sul militare, sui tagli slim, sugli accessori preziosi e i tessuti interessanti. E bla bla bla. Poi però ho pensato di fare il serio fashion blogger e così ho cominciato a guardare un po' di foto. Conclusioni:
1) Quel cappotto azzurro della prima uscita è davvero figo. In verità è quell'azzurro, una sorta di carta da zucchero, che è una favola.
2) Ma, al di là della sfilata, c'è davvero gente che va in giro con cappotti azzurri (intendo uomini)? Paradossalmente c'è più gente che indossa l' Astrakan (Russi docent).
3) Il maglione in mohair ricamato è quasi l'orgasmo. Quelli di quei colori vitaminici sono l'orgasmo.
5) Ok lo shearling ruggine, ma l'interno ocra stile peluche lascia a desiderare.
6) Sono comparsi anche da uomo i pantaloni baggy in pelle. Cèline sta sempre (un po' troppo) avanti.
7) Ho il sospetto che il militare da uomo sia come i fiori da donna in primavera, non passerà mai di moda.
Esternate le considerazioni, la sfilata è forse una delle migliori Gucci che ricordi. Peccato che sul mio incarnato cadaverico  nobile quei maglioni sarebbero un cazzotto nell'occhio, perchè meritano davvero. Belli anche i materiali così ricchi e corposi, o i tagli sempre molto piacevoli e mai troppo "concettuali" (leggi "immettibili"). Immancabile il cache-col, che sostituisce la cravatta.
Un 7+, anzi, 7 e 1/2 per le piccole sperimentazioni.
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito 
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
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Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
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Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
Dopo Gucci (ed un Etro più improponibile del solito) è il turno di Zzegna, linea "giovane" della casa Piemontese. La passerella è un tappeto di foglie secche, le atmosfere sono scure. E' una collezione sperimentale e innovativa, con tessuti ricchi e pesanti, maglieria dei disegni geometrici e capispalla abbondanti. Gridano vendetta i mega trench a metà polpaccio, da porco assassino seriale come non si vedeva in giro dagli anni '90. Ma possono venire perdonati, guardando al maglione rosso lavorato come un origami, o ai pannelli di feltro che fanno gilet dai tagli chirurgici. Da assaporare nel dettaglio, per scoprire, ad esempio, il gessato rosso su completo blu dal disegno un po' incerto, le giacche anch'esse stampate geometricamente, le piccole bustine tridimensionali, le enormi sciarpone, i pantaloni in lana trapuntati o il montone che in realtà è un misto lana e seta (io non me ne sarei mai accorto, fortuna che esiste la recensione di Style.com). Bravo Surridge, un 8 e 1/2 o 9--.
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito 
  Suggerisco di non perdervi il video in HD. 
Da Canali tanta sartoria di qualità in toni caldi e boscosi (una costante di questa FW, la "boscosità") e alcuni interessanti pezzi di maglieria. Trionfa il vecchio stile, classico e rassicurante, con velluti densi, panciotti e doppiopetti. Una collezione, però, normale, molto normale. Anonima.
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
Umit Benan è sempre pronto a sorprendere: la collezione è piccola e i modelli, si e no una ventina, vanno tutti in scena con dei pelosi passamontagna in lana. In mano molti portano una bomboletta: l'ispirazione è un imprevedibile writer sempre attento al mondo della sartorialità e al modo in cui si veste. Non a caso il nome della sfilata è "Art made at night". E così spunta il panciotto gessato ma con zip, il bomber si fa più elegante e il parka si trasfigura in una vestaglia di seta. Le forme sono, come da tradizione qui, molto morbide, onnipresente il motivo a quadri ripetuto sulle maglie. Bello, ma confusionario nello styling. 7--.
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito 
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
Fendi è un'altra delle sfilate che meritano un'analisi dettagliata. Non mi chiedete perchè, ma il kaiser Karl sembra essersi risvegliato da una sorta di torpore modaiolo che durava da anni. Io sospetto uso di cannabis.
Comunque, anche qui è necessario esporre punto per punto, scientificamente, gli higlights della sfilata con delle mie modeste conclusioni:
1) L'ho sempre detto, io, che il manicotto è davvero fico (e non sono l'unico).
2) Sempre troppa pelliccia nelle collezioni invernali maschili. Ma poi qualcuno la mette? Uhsignur, siamo nelle mani dei russi.
3) Non devo essere l'unico a cui piace l'effetto polimaterico lana-pelle.
5) Io ADORO i copricollo. Un po' meno quelle sorte di parka in astrakan.
6) Quei maglioni argyle così corposi, quasi tridimensionali, sono davvero fighi. Mi sa che l'inverno prossimo farò incetta di maglieria.
7) Il cappuccio esercita un certo fascino, è innegabile. Un po' come Berlusconi: lo possono rinnegare, ma poi lo rivotano.
Tratte le conclusioni, ci sono molti dettagli interessanti: le borse con impunture a contrasto, le suole trasparenti che evocano i ghiacci del nord... Molti bei pezzi, molte idee dietro, ma nel complesso fa un po' pappone russo. Lagerfeld deve avere qualche problema col labor limae. 7+.
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito 
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Belstaff è, ancora una volta, un'orgia di capispalla in pelle spettacolari e sartorialità rilassata. Biker, tute, borsoni da viaggio, ma anche dei piumini (alcune volte un po' troppo sproporzionati) e trench lunghi sempre in pelle (gli stilisti non sembrano voler capire che sono IL male).
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
Milano uomo FW 2013-2014, il supplizio è finito
E così si conclude la mia selezione della fashion week Milanese. Alleluja Alleluja, la messa è finita, andate in pace.
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No, in verità no.
All'appello, infatti, mancano ancora le presentazioni dei brand che hanno deciso di non sfilare. Credevate me ne sarei scordato, eh!? Ma qui, tra Marni, Marc Jacobs, Pringle, Ports, Brioni etc. etc., c'è il rischio di non uscirne mai. Io sono troppo buono per sottoporvi anche a questa disgrazia, dopo gli altrettanto infelici risultati del voto, e così ce le lasciamo per il prossimo pezzo.
Ps.: A proposito, questo è il seicentesimo post sul blog! Fa così strano pensare a quanto ho scritto... poi certo, andando a riguardare indietro, il 90% era robaccia, ma vabbè, glissiamo ;) !
Pps.: Tutte le foto sono state rubate da Style.com, Vogue.it, Sonny Photos, TheThreeF, Fendi.com

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